Civitanova, toponomastica nel mirino
«Con Toro Seduto cadiamo nel ridicolo,
con Sergio Ramelli si acuiscono divisioni»

FANTASIA - Francesco Micucci, capogruppo del Pd, presenta due interrogazioni: «Accogliere la proposta di una via per Anna Frank in cambio del piazzale dedicato al capo Sioux, sbeffeggia ancora di più la sua memoria». L'associazione Civitasvolta: «Basta giocare con le ideologie, si pensi a ricordare persone di particolare pregio per la nostra comunità». I casi precedenti: da via Baldo a via Almirante (poi Mandela)
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Toro Seduto e Sergio Ramelli

di Laura Boccanera

Commissione toponomastica, la scelta di intitolare spazi pubblici a Toro seduto e a Sergio Ramelli finisce al centro di un’interrogazione del capogruppo del Pd Francesco Micucci. Dopo che la notizia del piazzale dedicato al capo Sioux (leggi l’articolo) ha fatto il giro delle cronache nazionali Micucci chiede di relazionare in Consiglio sulle motivazioni all’origine delle scelte dei due nominativi.

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Francesco Micucci, capogruppo Pd

E se per Toro seduto la decisione, per Micucci «rischia di far cadere nel ridicolo la città in quanto completamente slegato dalla memoria collettiva, civitanovese e nazionale», per Ramelli il consigliere di minoranza sostiene che «rischia di acuire divisioni piuttosto che rendere memoria ed onore a momenti di condivisione collettiva». Nelle due interrogazioni sulla toponomastica si cita anche la più volte bocciata proposta di uno spazio ad Anna Frank, accordato al “prezzo” del cambio con Toro Seduto: «E’ una decisione che rischia di sbeffeggiare ulteriormente la memoria di Anna Frank – prosegue Micucci – accostandola a Toro Seduto, più di quanto questa amministrazione non abbia già fatto negando alla stessa l’intitolazione di uno spazio pubblico come memoria condivisa per tutti questi anni».

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L’assessore di centrosinistra Francesco Peroni gettò nel cestino la targa di via Almirante

Interviene anche l’associazione Civitasvolta secondo cui «la delibera di intitolazione è da bocciare nella forma e nella sostanza. Da cittadini senza tessere vogliamo conoscere le motivazioni fondanti che hanno attivato le proposte dei nomi delle vie. La Costituzione suggerisce che il nome delle vie sia di persone specchiate, del luogo o di particolare pregio per la nostra comunità. Dovrebbero essere un esempio di vita dal valore educativo, non sono un gioco delle parti per promuovere o bocciare le famose ideologie di cui non si vuol parlare. Avete bocciato anche l’intitolazione a Nilde Iotti perché di sinistra e non civitanovese, ma Bartali e gli altri sono di Civitanova?».

La toponomastica cittadina ha sempre avuto un ruolo decisivo a Civitanova: basti pensare alle proteste per via Balbo e via Almirante, al gesto dell’allora assessore Francesco Peroni (attuale presidente dell’Anpi) che dopo aver sostituito via Almirante con via Mandela ha gettato nella spazzatura la targa della via sollevando un polverone di polemiche e l’arrivo della vedova di Almirante in città.

Ora l’ennesima puntata con Toro seduto che è in effetti un vecchio “pallino” dell’amministrazione. Prima ancora del paragone infelice dell’assessore Troiani nel 2018 infatti, l’anno precedente la giunta Ciarapica 1 aveva addirittura firmato un protocollo di amicizia fra la nazione Lakota Sicangu Sioux di Rosebaud, sempre rappresentata da Alessandro Martire e il comune di Civitanova.

Piazzale Toro Seduto, Pollastrelli: «Una mia proposta dopo i colloqui con il delegato dei Sioux»

Sembrava una battuta, è ora realtà: insieme ai giardini “Anna Frank” arriva il piazzale “Toro Seduto”

 



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