Pamela, 5 anni dopo:
«Una ferita ancora aperta,
vogliamo combattere l’indifferenza»

MACERATA - Cerimonia ai Giardini Diaz per ricordare la 18enne uccisa dal nigeriano Innocent Oseghale. Il sindaco: «Vicini alla famiglia e alla mamma che cerca disperatamente la verità»
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La commemorazione ai Giardini Diaz

di Mauro Giustozzi (foto di Fabio Falcioni)

Un agazzino, arbusto nel segno di forza e resistenza, e un mandarino cinese che rappresenta la bellezza. Sono le due piante che sono state collocate sotto la targa intitolata a Pamela Mastropietro posta dall’amministrazione comunale il 30 gennaio 2021 che recita “La tua giovinezza, spezzata in terra, rimanga ora leggera in cielo. Il tuo ricordo ci proietti oltre la sofferenza, nella bellezza dei fiori che ti omaggiano. La città di Macerata ti ricorda con affetto e con te grida: Mai più” per commemorare la giovane ragazza che cinque anni fa oggi, veniva uccisa barbaramente a Macerata.

Pamela_GiardiniDiaz_FF-7-650x434Per ricordare l’anniversario della morte della 18enne romana il sindaco Sandro Parcaroli, accompagnato dal presidente del consiglio Francesco Luciani, dalla giunta al completo e da molti consiglieri comunali di maggioranza ma pure alcuni di minoranza, il prefetto Flavio Ferdani, il colonnello Nicola Candido, comandante provinciale dei carabinieri, il questore Vincenzo Trombadore. Presente anche don Andrea Leonesi, vicario del vescovo di Macerata e di diversi cittadini che hanno preso parte alla cerimonia che ha voluto ricordare la tragedia che ha colpito Pamela Mastropietro, la sua famiglia ma pure l’intera comunità maceratese che fu sconvolta da quell’evento.

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Don Andrea Leonesi

«Sono passati cinque anni dal quel 2018 ma la ferita è ancora aperta e fa male – ha detto il sindaco Parcaroli – però la giustizia sta facendo il suo corso, avete seguito quanto sta accadendo al tribunale di Perugia, la mamma di Pamela cerca disperatamente la verità, di sapere cosa è davvero accaduto a sua figlia in quella tragica vicenda. Una ferita aperta per quella famiglia ma direi per tutta la comunità maceratese perché una ragazza giovanissima uccisa in quel modo non la si può dimenticare. Oggi siamo qui con l’amministrazione comunale, le autorità istituzionali e molti cittadini per segnalare la nostra vicinanza e lottare soprattutto contro il male di questi anni che è l’indifferenza. Questa parola che ci porta a noi di tutti di vedere e ascoltare dai mezzi di informazione ciò che avviene, notizie che però col passare del tempo tendiamo a rimuovere o a non sentirle vive dentro di noi. L’indifferenza noi vogliamo combatterla attraverso la presenza di una comunità tutta unita per non dimenticare il dramma che cinque anni fa ha colpito quella giovane, la sua famiglia e tutti i maceratesi».

Pamela_GiardiniDiaz_FF-1-650x434Mentre della famiglia di Pamela Mastropietro non era presente alcun esponente, massiccia la rappresentanza di forze dell’ordine del capoluogo che in quella circostanza furono chiamate in causa e poi nel proseguo di un’attività legata alla prevenzione e repressioni di reati violenti, collegati in particolare allo spaccio di stupefacenti.

«Oggi le istituzioni doverosamente devono essere qui – ha sottolineato il prefetto Flavio Ferdani – proprio per ricordare questo evento assolutamente tragico e inaccettabile e per riaffermare da parte nostra il massimo impegno per contrastare tutti quelli che sono atti criminali o comunque connessi a forme di illegalità. La tensione delle forze dell’ordine è alta tutti i giorni su quelli che sono gli aspetti legati allo spaccio di sostanze stupefacenti: è un’attenzione che riserviamo in generale a tutte quelle che sono le violazioni della legga, ma sul fenomeno della droga l’attenzione è ancor più particolare sia oggi ma anche in passato».

Pamela_GiardiniDiaz_FF-2-650x434A fare le veci del vescovo Nazzareno Marconi è stato don Andrea Leonesi che ha voluto ricordare Pamela Mastropietro e pregare per lei assieme agli altri presenti.

«Queste piante che sono state poste in questo luogo oggi possono essere il segno di una rinascita – ha detto -. Noi siamo qui per rivolgere un pensiero ed una preghiera per l’anima di Pamela. La nostra fede, quella della chiesa ci dice l’anima è immortale che il corpo nostro risorgerà nell’ultimo giorno. Noi preghiamo per Pamela e anche per i suoi familiari per tutti coloro che hanno sofferto per questa sua dipartita, che il Signore aiuti le persone più legate a lei ad essere consolate, pure i maceratesi e tutte le persone che sono rimaste colpite da questa tragedia. Una profonda ferita che ha colpito l’intimo di tutti noi. L’auspicio è che a livello statale siano create strutture che riescano ad evitare il ripetersi di tali tragedie come scritto nella targa posta qui, cioè Mai più. E che le persone coinvolte possano sperimentare la gloria di Dio che tutto perdona e tutto accoglie».

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Il sindaco Sandro Parcaroli e la vice Francesca D’Alessandro

Per chiudere la commemorazione e il ricordo di Pamela Mastropietro è intervenuta l’assessore ai Servizi sociali, Francesca D’Alessandro.

«Un grazie intanto ai presenti che hanno accolto l’invito dell’amministrazione comunale per questo momento di commemorazione di Pamela – ha sottolineato D’Alessandro – e di quella che fu una giornata tremenda per la città di Macerata cinque anni fa. Un dramma che ha sconvolto profondamente la coscienza della nostra città. Abbiamo voluto tre anni fa mettere questa targa ai Giardini Diaz, un luogo dove tanti ragazzi ogni giorno passano. Oltre che ricordare una morte così terrificante che ha subito la giovane Pamela ogni anno vogliamo avere uno sguardo verso il futuro, di speranza per i nostri ragazzi. Pamela Mastropietro ha rappresentato una giovane donna con una fragilità alle spalle che non si è riusciti a governare ad affiancare e sostenere. Siamo interrogati da questa morte e continuiamo ad esserlo ogni anno. Dobbiamo essere presenti ed a fianco dei ragazzi che hanno bisogno di sentire vicine le istituzioni nel loro cammino di crescita, avere un punto di riferimento in noi tutti». 

 

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Da sinistra: il prefetto Flavio Ferdani, il questore Vincenzo Trombadore, il presidente del consiglio comunale Francesco Luciani

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