Il sindaco Alessandro Gentilucci e il presidente della Provincia Sandro Parcaroli
di Luca Patrassi
L’assemblea dei sindaci dell’Aato 3 che stamattina, dopo mesi e mesi di stallo, avrebbe dovuto eleggere il nuovo presidente si è conclusa con una fumata nera e con la clamorosa bocciatura della proposta di eleggere presidente il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci. Fumata nerissima e tensioni ulteriori tra Fratelli d’Italia, che sosteneva Gentilucci, e Lega. I meloniani accusano i leghisti di non aver sostenuto Gentilucci e dalla Lega si osserva che a mancare non sono stati i voti delle amministrazioni a trazione leghista. Ed in effetti la lettura del verbale di voto offre delle indicazioni chiare, sia sui numeri che sulla collocazione territoriale del fronte del no.
La prima osservazione è legata al fatto che ad una assemblea importante, per una decisione che si attendeva oramai da parecchi mesi, si sono presentati in pochi, titolari del 63% delle quote. La seconda osservazione deriva dall’analisi dei sì: nonostante il sostegno dei Comuni principali della provincia (Macerata e Civitranova) e della Provincia, la candidatura di Gentilucci si è arenata al 48 e rotti% delle quote risultando bocciata. In sostanza Gentilucci non è stato sostenuto da diversi comuni dell’entroterra ed anche da amministrazioni politicamente moderate: come dire un giudizio negativo sia sulla riconoscibilità come esponente dell’entroterra che come esponente del centrodestra. Per dire si sono astenuti i rappresentanti di Comuni, a guida moderata, come San Severino e Tolentino mentre sono usciti al momento della votazione i rappresentanti delle municipalità di Caldarola, Apiro, Montecassiano, Montelupone, Porto Recanati ed Osimo.
Il tutto accade, è bene sottolinearlo, in un momento in cui i sindaci sono chiamati a superare le frammentazioni esistenti in provincia di Macerata per arrivare a un gestore unico del servizio idrico onde evitare che la gestione prossima alla scadenza possa essere messa a gara ed essere affidata a un privato. Tradotto: se non riescono a mettersi d’accordo per eleggere un presidente, si può pensare che abbandonino le rispettive aziende più o meno locali e relativi cda con compensi vari per approdare a un gestore unico? La domanda sembra retorica, ma il sindaco di Macerata e presidente della Provincia Sandro Parcaroli la pensa diversamente e invita ad avere fiducia: «Non ci sono problemi, dobbiamo riunirci un’altra volta, dobbiamo muoverci, oggi mancavano delle persone, qualcuno si è astenuto, ma è tutto sotto controllo. La prossima settimana eleggeremo il nuovo presidente, quanto al gestore unico stiamo andando avanti con la valutazione del peso delle varie aziende che operano nell’ambito dell’Aato 3».
Aato3, l’attacco Democrat: «Il centrodestra affossa la soluzione del gestore unico»
«Acqua, polemiche inutili: avviato il percorso per arrivare ad un unico gestore»
«Acqua, urge avviare e concludere la riforma per un unico gestore del servizio»
Quanto sono contenta... Trovatene un altro..
Gia' Sindaco, gia' presidente Unione Montana, ma quanti impegni per quest'uomo.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Quando uno mette le mani in politica, poi è un susseguirsi di incarichi e ovviamente “stipendi”. Non basterebbe un incarico per ogni singolo individuo? Tutti belli sorridenti, tanto non hanno niente da perdere ma tutto da guadagnare. Stiamo andando sempre peggio a causa della politica. E’ meglio che non dico altro.