I quattro arrestati in tribunale
Quattro condanne per il rapimento del turista inglese Patrick Sam Kourosh Demilecamps. I fatti si erano consumati tra Firenze (dove fisicamente era avvenuto il rapimento) e Monte San Giusto (dove il 27enne era stato tenuto in ostaggio dentro una abitazione. Lì il turista era stato tenuto per 8 giorni prima che venisse liberato dai carabinieri. Il processo, con rito abbreviato, si è svolto ieri al tribunale di Firenze davanti al gup Federico Zampaoli. Il giudice ha condannato a otto anni Ahamed Rajraji, 22enne marocchino, ritenuto l’ideatore del sequestro, 5 anni e due mesi a testa per Rubens Beliga Gnaga, 19, di Macerata, e Dona Conte, 23, romano e tre anni e tre mesi per Aurora Carpani, 21, di Macerata, a cui è stato contestato solo il sequestro (avrebbe avuto il ruolo di carceriera).
Per tutti gli altri le accuse, a vario titolo, vanno dal sequestro di persona a scopo di estorsione, porto abusivo di armi, rapina e lesioni.
Patrick Sam Kourosh Demilecamps
Rinviato a giudizio un quinto imputato, Shuayb Athmni, 23, di San Benedetto, che non ha chiesto di procedere con riti alternativi, è arrivato il rinvio a giudizio e andrà a processo con il rito ordinario il 28 febbraio. La vittima, parte civile con l’avvocato Michele Zuccaro del foro di Ancona (delegato dall’ambasciata inglese), non era in tribunale. E’ tornato in Inghilterra. Per il risarcimento il gup ha rinviato ad una eventuale causa civile.
Il blitz del Ros risale al 13 ottobre 2021: il giovane inglese in vacanza aveva conosciuto i cinque sequestratori nel Maceratese. Secondo gli inquirenti il gruppo avrebbe cercato di ottenere dalla famiglia di Demilecamps 7mila euro. Il turista era però riuscito a inviare ai famigliari la geolocalizzazione e da lì si erano attivati la polizia britannica, l’Interpol e i carabinieri del Ros.
Secondo gli inquirenti Athimni avrebbe attirato Demilecamps a Firenze, dandogli appuntamento davanti al Classic hotel dove poi avvenne l’aggressione (a cui aveva partecipato ma senza colpire la vittima). Rajraji sarebbe stato l’ideatore del sequestro e uno degli esecutori materiali e Conte e Gnaga sarebbero stati altri due esecutori del sequestro.
Secondo l’accusa Demilecamps era stato aggredito con pugni e calci, stordito, colpito con una pistola a scariche elettriche tipo “taser” e con spray al peperoncino. Sarebbe stato narcotizzato (tutto questo sempre a Firenze, il 6 ottobre dell’anno scorso), e sequestrato per poi essere portato a Monte San Giusto in una casa in via Carducci 38, nella disponibilità di Gnaga. Qui sarebbe entrata in campo anche Carpani che avrebbe partecipato insieme agli altri imputati al sequestro. Alla fine sarebbero stati pagati 1.500 euro rispetto ai 7mila richiesti.
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