Ciarapica apre al Covid center:
«Un’eccellenza, ha salvato molte vite
Ho parlato con Bertolaso»

CIVITANOVA - Il sindaco è preoccupato per il forte aumento di contagi: «Sono dalla parte dei cittadini e della loro salute e non vorrei che il nostro ospedale venisse gradualmente convertito in Covid Hospital quando abbiamo a disposizione una struttura creata ad hoc. Mi sono sentito con l’ex capo della Protezione civile per confermarmi la disponibilità a una collaborazione»

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Fabrizio Ciarapica e Guido Bertolaso

 

«Nelle precedenti ondate il nostro Covid Center ha salvato centinaia di vite e ha impedito che tutti gli altri ospedali fossero bloccati. Sarei favorevole ad accettare in fretta la disponibilità di un grande esperto come Guido Bertolaso che in questi giorni ho sentito costantemente e che anche oggi ho richiamato telefonicamente per farmi confermare la sua disponibilità per una sua collaborazione». Il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica in prima linea per riaprire il Covid Center, vista la quarta ondata del virus in corso.

Tramite un post su Facebook annuncia il suo piano, coinvolgendo direttamente i suoi followers, chiedendo un loro parere: «Quanti di voi sarebbero contrari ad una sua collaborazione per aiutarci in un momento così preoccupante? Quanti uomini in Italia possono vantare l’esperienza di Bertolaso che è innanzitutto un medico? Chi ha dimenticato che Bertolaso non solo fu il capo della Protezione civile dei governi Berlusconi, commissario straordinario del terremoto dell’Abruzzo, commissario straordinario dell’emergenza rifiuti in Campania, che per anni ha lavorato in Africa organizzando ospedali in contrasto alle epidemie e nelle zone di guerra ma che fu anche capo della Protezione civile dell’ex premier Prodi dal 1996 al 1997?». Chiede Ciarapica sui social, dove trova spazio anche una riflessione personale.

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Il Covid Center di Civitanova

«Credo che l’ulteriore emergenza sanitaria causata da questa nuova variante, che a parer degli esperti deve ancora toccare il picco più alto per occupazione degli ospedali e per numero di vittime, debba far riflettere tutti noi. Sono pienamente consapevole delle enormi difficoltà e delle problematiche organizzative che la nostra sanità deve affrontare in questo drammatico momento, né dimentico che tutto il personale è sottoposto ad uno stress incredibile da due anni, a cui va tutta la mia riconoscenza, e che il virus ha colpito duramente proprio questa categoria impoverendo decisamente la forza lavoro. Ma non posso neppure dimenticare che il nostro Covid Center nelle precedenti ondate ha salvato centinaia di vite di tutti i marchigiani e non solo e ha anche impedito che tutti gli altri ospedali fossero bloccati e a disposizione di tutti gli altri malati non Covid. È anche mio dovere di sindaco occuparmi e preoccuparmi di tutti i malati indistintamente, malati gravi che hanno bisogno di cure immediate e le categorie da elencare qui sarebbero lunghissime – aggiunge il primo cittadino di Civitanova, che si sofferma sulla figura di Guido Bertolaso -. Un esperto è un esperto ed in quanto tale è “super partes”, l’importante è che la sua competenza possa essere d’aiuto ancora ai cittadini e questo Bertolaso oggi è disponibile farlo per noi marchigiani. E, al contrario di come dice qualcuno, non sono mai stato assente in questa situazione di emergenza solo perché non ho fatto dichiarazioni pubbliche. Chi mi conosce, sa bene che mi sono dato molto da fare, molto preoccupato per la situazione che stiamo attraversando. Sono ancora una volta dalla parte dei cittadini e della loro salute e non vorrei che il nostro ospedale di Civitanova possa essere gradualmente convertito in Covid Hospital quando abbiamo a disposizione una struttura creata ad hoc e che è una vera eccellenza in Italia. Il nostro ospedale deve essere a servizio di tutti i malati senza discriminazioni, perché la salute non è di destra né di sinistra».

 

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