Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Sanità
Riduzione dei servizi all’ospedale di Civitanova e riconversione dei reparti in aree Covid, nove consiglieri di centrodestra di Civitanova attaccano le scelte dell’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini (Lega). Si tratta di Piero Croia, Sergio Marzetti, Monia Rossi, Paolo Mercuri, Giuseppe Baioni, Claudio Morresi, Simone Garbuglia, Paolo Nori e Costantino Cavallo che sottoscrivono un documento nel quale puntano il dito contro Saltamartini colpevole a loro avviso di «fronteggiare l’emergenza Covid scaricando tutto sulla costa».
I consiglieri di maggioranza (fra loro esponenti di partiti e di liste civiche) contestano la riduzione dei servizi in ospedale e la chiusura del Covid hospital: «Ridotto il servizio di Rianimazione, svuotata la medicina d’ urgenza – dicono – e si continua a tener chiuso un Covid Hospital da 12 milioni di euro, inaugurato in pompa magna da Bertolaso e dall’allora presidente della Regione Ceriscioli. Ignorando il vecchio piano pandemico, si sporca l’ospedale civitanovese per tener puliti quelli dell’entroterra. Non è sufficiente, caro Saltamartini rifugiarsi dietro la mancanza di personale, questo è un problema che riguarda tutto il Paese. In una situazione di emergenza, vanno studiate e messe in campo misure di emergenza: tocca a lei trovarle, senza improvvisare soluzioni e penalizzare la città e tutto il territorio. Nei momenti difficili, è fondamentale avere una visione globale dei problemi e coinvolgere tutti perché diano il proprio contributo. Questo non traspare nelle sue scelte. Le chiediamo di restare fedele ai principi enunciati quando era Ceriscioli a dettare le regole. Ricordiamo con simpatia la sua iniziativa di scaricare davanti a Palazzo Raffaello una vagonata di neve, rivendicando il diritto della sua Cingoli a non vedere smantellato l’ ospedale. In quell’ occasione, lei denunciava il campanilismo del Governatore e del centrosinistra. Ebbene le chiediamo coerenza, non faccia oggi altrettanto lei determinando arbitrariamente il ruolo dei nostri ospedali, salvando quelli dell’ entroterra, in omaggio al suo naturale bacino elettorale, e scaricando tutto sulla costa. Non può e non deve essere solo Civitanova a pagare le difficoltà del momento. È assurdo smobilitare servizi fondamentali come medicina d’ urgenza, rianimazione e, magari, riservandosi di fare altrettanto, in futuro, con altri servizi. Le sue scelte non ci stanno bene, e lo diciamo a salvaguardia del pieno diritto alla salute del vasto bacino di utenza». E infine sul Covid hospital. «Non può restare chiusa una struttura realizzata solo per far fronte alla pandemia. E’ una scelta inammissibile e come consiglieri comunali, dobbiamo dare una risposta ai tanti cittadini che si chiedono a cosa sono serviti quei milioni spesi se oggi viene tenuto chiuso a discapito della sanità ordinaria. Ce lo spieghi, assessore, e lasci perdere la solita litania della carenza di medici e infermieri».
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Poveri noi... In ke mani siamo finiti
Io non sono una politica da un po' che lo vado dicendo di riaprire il covid center. Non può rimetterci l'ospedale civile e quindi a discapito di noi cittadini. E se ne avessimo bisogno dove andiamo? Ci è rimasto solo di pregare e sperare di non averne MAI BISOGNO.
Camerino invece non si tocca...
La sanità non deve farsi influenzare dalla politica
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Decisione nonsense ed imbarazzante quella di non fare riaprire “l’astronave”.. siamo su “Scherzi a Parte…” spero, altrimenti dimissioni immediate per questa assessore..
E quanti e quali sarebbero gli ospedali dell’entroterra?!?
“Ch’ello mi fa tremar le vene e i polsi…”
Ma fate scrivere una lettera da Ciarapica ad Acquaroli e per conoscenza a Saltamartini. Tutti e tre hanno lisciato sempre il pelo anzi le glicoproteine rosse al corona covid finché non hanno capito che l’aria si stava facendo tesa e hanno cominciato gradualmente ad interessarsi di tamponi, vaccini, booster, certo a modo loro, creando confusione, ingorghi, nevrosi tanto che Saltamartini ha criticato l’hub di Civitanova. Poi c’è anche Borroni a dare man forte che ultimamente sembra si sia riavvicinato al sindaco. Mi sa che vede allontanarsi una certa politica dal paesotto. Poi rappresentata dai quei nomi che in cinque anni è sempre stato un po’ difficile metterli nelle caselle giuste, non per tutti in verità, anzi qualcuno che ti aspettavi in casella bianca (ho preso una dama come esempio, quelle con le pedine..) e improvvisamente lo ritrovavi nella casella nera insieme al sindaco dopo che magari il giorno prima gli aveva fatto dama. Naturalmente per motivi opinabili e legati come nel caso della variante Santini, un palazzo che una volta costruito avrà la porta di ingresso che una volta aperta si troverà quasi al centro del lungomare con probabile segnale ad indicare la deviazione. Vero Troiani, Marzetti ecc. La neve scaricata davanti a Palazzo Raffaello dal futuro assessore, chissà poi perché alla sanità, ( avvocato ed ex poliziotto) ma queste sono quelle dinamiche politiche che si muovono da sole alla ricerca del tempo da perdere, non è servita a niente. Cingoli non ha più un ospedale ma una Rsa per anziani convalescenti che dopo due mesi o se ne vanno o mi dicono devono cominciare a pagare. C’è spesso una terza soluzione. Del resto a Civitanova non c’è da quasi cinque anni una maggioranza effettiva, qualche volta sì e solo quando le decisioni sono prettamente contrastanti con quelle del sindaco ma non sempre (caso sopra esposto). Sindaco che comunque continua ogni giorno, o annunciando la costruzione di un seimila metri cubici, piani, tridimensionali in realtà virtuali specie adesso in avvicinamento in zona ricandidature oppure con l’epocale mai successo a Civitanova, l’annuncio di aggiungere qualche scoglio. Mi auguro che non gli sia gratuita tutta questa continua ed ossessionante pubblicità che si fa e che presto e sarebbe proprio ora, la speranza che a Civitanova non ci sia più un personaggio oramai sulla via del tramonto e con avversari ben duri da battere e che anzi mi danno proprio l’impressione che manco lo vedono e del resto i suoi quasi cinque anni ne raccontano tutti le vanaglorie. È sempre antipatico anche da chi un po’ di carisma pure ce l’ha, pascolare nel culto della propria autocelebrazione, che al limite si può concedere a qualche folle divertente quanto pericoloso e ancora circolante ma non a chi aveva una città come Civitanova su cui volendo c’era tanto da fare ma non con cretinate megalomani e speculative con andata in attesa di ritorno ed invece preferiva andare a Palazzo Raffaello dove ben altro materiale avrebbe dovuto scaricare Saltamartini se all’epoca voleva da quei gestori che non si cambiasse il necessarissimo ospedale di Cingoli con le sue corsie operative e così distanti talaltro dall’ospedale di Macerata per eventuali urgenze.