«Morgoni invece di sterili polemiche
pensi a come assumere medici e infermieri»

REPLICA dei consiglieri regionali di FdI Elena Leonardi e Pierpaolo Borroni al deputato dem che, così come nove consiglieri comunali di centrodestra di Civitanova, aveva criticato la scelta di non riaprire il Covid hospital per riconvertire i reparti dell'ospedale della città costiera

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Elena Leonardi e Pierpaolo Borroni

 

«Se Morgoni vuole aiutare i marchigiani si impegni a risolvere il problema della carenza di medici e personale sanitario piuttosto che sprecare il suo tempo in continui e sterili attacchi politici. Esordiscono così i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Elena Leonardi e Pierpaolo Borroni alle dichiarazioni al parlamentare dem, che ieri aveva criticato la Regione per la scelta di riconvertire il reparto di Rianimazione dell’ospedale di Civitanova invece di riaprire il Covid center. Scelta, peraltro, già criticata anche da nove consiglieri comunali di centrodestra di Civitanova.

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Il Covid hospital di Civitanova

«Da un parlamentare della maggioranza di governo che siede da anni negli scranni più alti delle nostre Istituzioni ci aspetteremmo delle soluzioni ai problemi della sanità e non il tentativo continuo di alzare i toni della polemica cercando uno scontro utile solo alla propria visibilità – dicono Leonardi e Borroni – Non possiamo fare a meno di chiederci, visto che il problema del personale sanitario è sul tavolo della discussione da anni e che il Partito Democratico di cui è esponente ha governato la Regione per decenni, quale sia stato l’impegno di Morgoni per risolverlo. – proseguono gli esponenti di Fratelli d’Italia – Riguardo al Covid Hospital Morgoni dovrebbe sapere bene che una riapertura comporterebbe inevitabilmente la chiusura di molti reparti ospedalieri e quindi di prestazioni della sanità ordinaria poiché quando è stato realizzato è stato solo ipoteticamente configurato come ospedale regionale ma pesando di fatto quasi esclusivamente sulle forze del personale dell’Area Vasta 3 e degli ospedali della provincia di Macerata, compreso quello di Civitanova. Quando la giunta Ceriscioli lo realizzò, nell’urgenza di creare posti di terapia intensiva e semi intensiva, non è stato previsto il personale aggiuntivo per farlo funzionare e quindi non si tenne conto dell’impatto che avrebbe avuto sul funzionamento dei reparti ordinari che infatti furono praticamente tutti chiusi per far fronte all’emergenza. Proprio per dare voce a questa preoccupazione che arrivava dai medici anestesisti e rianimatori ci fu quella manifestazione davanti al Covid Hospital e purtroppo gli eventi successivi hanno dato ragione a quei timori e la struttura ha gravato in maniera pesantissima sul funzionamento ordinario degli ospedali della provincia di Macerata. Auspichiamo un’azione del Governo – concludono Leonardi e Borroni – che porti all’eliminazione del numero chiuso alla facoltà di Medicina, all’aumento delle borse per le specializzazioni e alla rimodulazione dei contratti nazionali che tenga conto, ad esempio, della complessità di chi opera nei pronto soccorso».

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