di Alessandra Pierini (Foto Fabio Falcioni)
Sono stati, quelli passati, mesi di grande cambiamento per il centro storico di Macerata. Una pandemia che, per mesi, ha “spopolato” il cuore della città con impiegati in smart working e lezioni a distanza per gli studenti e la riapertura della ztl praticamente 7 giorni su 7 con la possibilità di parcheggiare in piazza con l’amministrazione che ha voluto accogliere le richieste dei commercianti: sono queste le principali trasformazioni che hanno interessato piazza della Libertà e dintorni, fino ad arrivare ai Cancelli.
Il risultato è che dall’uscita dalla zona rossa e con l’ammorbidimento via via delle misure anti contagio, il centro storico ha ripreso vita: tanti i giovani e giovanissimi che da anni erano assenti e preferivano la costa. Le vie si sono popolate di tavoli e gazebi che, inutile dirlo, rendono la città più viva e accogliente. Ma sono anche tante le attività che hanno potuto beneficiare del cosiddetto rimbalzo e recuperare le entrate dei mesi di chiusura nonostante le difficoltà di approvvigionamento e di consegna del lavoro. Non sono mancate chiusure, per motivi differenti, di attività storiche.
Siamo andati per le vie del centro per fare della situazione in città, una sorta di radiografia, in una fase storica in cui i termini medici sono diventati ormai di uso comune e diffuso per tutte le occasioni.
Serrande abbassate ce ne sono, alcune ormai da anni. Tra gli esercizi commerciali chiusi negli ultimi mesi non passano inosservate il negozio di abbigliamento intimo Vanità e il punto vendita di borse Borbonese: in entrambi i casi le titolari hanno cessato l’attività per pensionamento. Da segnalare una “moria” all’inizio di corso Garibaldi dove si inseguono le vetrine chiuse di un ex negozio di stoffe, un’attività di abbigliamento low cost, una estetista e un altro negozio di abbigliamento che si sono trasferiti altrove.
E se c’è chi chiude c’è anche chi raddoppia, come la Galleria Ferretti che ha allestito una nuova vetrina di home design di fronte all’attuale negozio o chi ha scelto il centro storico, dopo esperienze internazionali: si tratta di Pietro Cicconetti che ha portato l’abbigliamento uomo made in Marche al secondo piano di Galleria del Commercio. A proposito della Galleria, inevitabile parlare di ex Upim, dove proseguono i lavori di restyling e sono apparsi cartelli che promuovono l’affitto di 6 spazi in cui sarà suddiviso il primo piano dell’ex grande magazzino. Nel campo della ristorazione e del beverage, due i tasselli attualmente mancanti che non hanno ancora riaperto dopo lo stop dettato dalla zona rossa. Uno è lo storico ristorante Da Secondo, per anni e anni, punto di riferimento della ristorazione, che richiamava avventori anche da fuori città. E’ chiuso ormai da un anno. L’altro è il Qb in via Gramsci. Il locale dopo le riaperture post zona rossa è rimasto tristemente chiuso.
Attende invece un nuovo ciclo di vita l’ex Caffè Venanzetti, in attesa del nullaosta della Sovrintendenza per i lavori di ristrutturazione. Il locale che sarà gestito da Marco Cecchetti aspira a diventare un punto di ritrovo per tutte le ore con tanto di eventi artistici e musicali. Così anche l’ex Maracuja che, sempre a gestione Cecchetti, punta a ritornare spazio di aggregazione giovanile.
L’Università di Macerata ha dato il suo contributo al centro con una sorta di ufficio diffuso con punti informativi e dipartimenti in diverse vie della città. E tornano a fare capolino i turisti, assenti assolutamente giustificati ormai da settembre. Un messaggio di speranza per la città.
Morta è La Città testo canzone cantato da Pino Scotto: Ma dove corri, dove corri, morta è la città Ma cosa corri, se già fermo è il tempo? LeChef.
dopo aver toccato il fondo....non resta che risalire!!!!!
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Il centro storico non è fatto solo per commercianti, bar e ristoranti. I giovani ci sono perchè ancora non trovano spazio a Civitanova, a Portorecanati e Porto Potenza. Quello che manca a Macerata è un sostegno reale per i residenti: gli affitti sono alti, i parcheggi inesistenti, il traffico caotico con pericolo costante per i pedoni, rumori assordanti, “movida” incontrollata e istituzioni completamente assenti se non “di passaggio”. E’ un centro storico da evitare e non un luogo da vivere!
Piazza Mazzini e’ diventata una discarica xche’ le persone grazie alle aperture lasciano le bottiglie di birra x terra o sui cestini che si riempiono di tutti i colori e non c’e’ nessun controllo da parte dei vigili urbani che fanno rispettare le regole a tutti.
A breve aprirà un’attività commerciale presso il locale ex Domizioli, qualcosa si muove.
Purtroppo il Centro non è più appetibile,meno per chi fa ristorazione, per il commercio per i residenti per chi viene da fuori per gli studenti.Solo che tutti si sono soffermati a cercare un colpevole,Carancini,e ci si è creati un alibi per le proprie mancanze e colpe.Se qualcuno ancora è convinto che il problema sia la ZTL o un nuovo parcheggio penso che dovremo cantare il de profundis ancora per molto.
Gne,gne,gne invece di piangere sempre frequentate il centro e comprate a Macerata.