Rifiuti, l’ipotesi di Rosa Piermattei:
«Discarica temporanea
in attesa del nuovo piano Ata»

SAN SEVERINO - La sindaca ha risposto durante il Consiglio di ieri all'interrogazione sul nuovo sito presentata dall'opposizione. Respinta la mozione per salvare il chiosco dei giardini

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Il consiglio comunale di San Severino

 

di Monia Orazi

«L’individuazione del sito della nuova discarica appare superata, per questo con i 21 sindaci i cui territori sono idonei ad ospitare la futura discarica, di cui 12 hanno presentato ricorso al Tar, abbiamo chiesto la sospensione dell’attuale procedimento di individuazione dei siti, perchè come detto dall’assessore regionale Stefano Aguzzi l’Ata 3 deve transitare verso un riassetto del piano di ambito. Si prospettano quindi due soluzioni: la prima l’individuazione di un sito temporaneo, in cui abbancare della volumetria residua, in attesa della definizione del piano di ambito. Qualora non si giungesse ad individuare un sito temporaneo, potrebbe essere il presidente della Regione Marche ad individuare tramite ordinanza, un sito di abbancamento temporaneo. Non è detto che i rifiuti finiranno fuori provincia. Se non avessimo firmato questa richiesta di annullare le delibere Ata del 10 e 26 giugno 2020, saremmo stati l’unico comune oggetto di discarica, ad essere d’accordo con l’individuazione dei siti».

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Rosa Piermattei

Così ieri sera in consiglio comunale il sindaco Rosa Piermattei ha risposto all’interrogazione sulla nuova discarica, firmata dai consiglieri di minoranza Tarcisio Antognozzi, Massimo Panicari, Gabriela Lampa, Mauro Bompadre, Pietro Cruciani. Rosa Piermattei ha aggiunto che per San Severino è stata individuata la zona della macro area 77, tra Ponte dei Canti, Ganglianvecchio e Borgianello, ricordando come il Comune di San Severino abbia già avuto disagi notevoli, dalla discarica ospitata in passato al confine con Tolentino, in località Maricella. Ha così commentato la risposta Tarcisio Antognozzi: «E’ altamente improbabile riuscire ad individuare in provincia un sito temporaneo, proprio per la difficoltà avuta sinora a trovare i siti idonei alla discarica. Dal punto di vista politico molti sindaci hanno costruito la tela di Penelope, per tre anni si sono detti d’accordo sui criteri decisionali, per poi disfare e dire che è tutto sbagliato. Se si segue tale metodo, la discarica non s’ha da fare, non sarà mai possibile abbancare i rifiuti in provincia di Macerata, salta il processo di lavoro attuato sinora, può anche riaffiorare lo spettro dell’incenerimento dei rifiuti, a me questa appare una modalità poco responsabile».

 

 

 

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L’attuale chiosco da demolire

MOZIONE SUL CHIOSCO RESPINTA – Sono state poi discusse le mozioni per dare la cittadinanza onoraria a Patrik Zaki, approvata all’unanimità e quella sul chiosco dei giardini, di cui primo firmatario è Massimo Panicari. Il consigliere ha chiesto se esiste un progetto complessivo per la riqualificazione dei giardini e che cifra si intende spendere per la riqualificazione totale dei giardini storici Coletti. L’assessore Sara Clorinda Bianchi ha risposto: «Con la Soprintendenza è stato attuato un percorso condiviso, un funzionario ha visionato i luoghi, osservando le specie arboree del giardino, per il manufatto non ha ravvisato un vincolo storico o pregio architettonico, rimandando alla decisione dell’amministrazione, per l’abbattimento. Rispetto alla sollecitazione dell’area del chiosco, può essere sostituito, il nuovo si integra con il giardino. Un concorso di idee avrebbe richiesto molto tempo in più, avrebbe richiesto più fasi, si usa per progetti di importo superiore dei giardini. Per l’amministrazione è una priorità portare a conclusione tale intervento, pianificato per la prima parte del 2020, il Covid non ha permesso di realizzare l’opera nei tempi voluti». La mozione è stata votata a favore solo dai consiglieri di minoranza, respinta dai voti della maggioranza, astenuto Antognozzi. Si è poi discusso, ad oltre cinque ore dall’inizio dell’assise, della mozione sul ripristino del punto nascita. Rosa Piermattei ha aggiunto un emendamento in cui si chiede per l’ospedale il pronto soccorso, un reparto di cure complete per i neonati e un posto di terapia intensiva neonatale.

 



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