Ancora un albero illuminato, stavolta lontano dal caos del centro, una luce che significa speranza. E’ stato acceso questa sera l’albero di Natale posizionato davanti al Covid hospital di Civitanova. Un’iniziativa voluta dall’amministrazione per far sentire la propria vicinanza a chi si trova a passare un Natale alle prese con la malattia e con la paura del contagio, ma anche per tutti gli operatori sanitari che lavorano all’interno della struttura.
«Oggi pomeriggio abbiamo illuminato l’albero di Natale più significativo e importante – ha detto il sindaco Fabrizio Ciarapica – quello che l’amministrazione comunale ha fatto posizionare davanti al presidio simbolo della lotta alla pandemia. Il Covid 19 ha reso ognuno di noi più fragile di fronte alla vita. Ci siamo abituati ad ascoltare e leggere in questo drammatico tratto di vita bollettini quotidiani che ci parlano di contagiati, malati e, purtroppo, di morti. Qui dentro, però, non ci sono numeri. Ci sono persone, amici, conoscenti e familiari, con le loro storie importanti, che lottano per la propria vita contro un nemico invisibile che abbiamo scoperto essere fortissimo. Certamente in questi ultimi giorni i pazienti ricoverati stanno scendendo, seppur lentamente. Ma la battaglia che si combatte qui dentro dagli operatori sanitari con alto senso del dovere e grande professionalità non è terminata e non sappiamo quando terminerà. Ma mai, come in questo anno drammatico, abbiamo bisogno di simboli di speranza e questo albero addobbato rappresenta questo: la speranza in un futuro migliore e libero da questo maledetto virus che ha mietuto e continua a mietere vittime; la speranza di vita, la speranza di poter rivedere i propri cari e ritornare nell’abbraccio caldo delle proprie abitazioni. Mi auguro che questo albero possa portare un po’ di sollievo a tutti i malati che sono qui e possa rappresentare anche un ringraziamento sincero a tutti gli operatori sanitari che in questo luogo, e non solo, stanno combattendo una vera guerra per salvare vite umane. Forse non saremo mai abbastanza grati a tutti loro. Di fronte a noi effettivamente c’è una luce di speranza che è rappresentata dall’imminente vaccinazione della popolazione, forse una lenta ma speriamo inesorabile via d’uscita. Che questa luce, insieme a tutti i nostri comportamenti virtuosi e rispettosi di sé e degli altri, diventi finalmente più forte e luminosa. Questo è il mio augurio più grande».
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