La disabilità non ferma Chiara Angelini,
si laurea in Beni culturali ad Unimc:
«Ci sono riuscita con tenacia e passione»

TRAGUARDO - La 22enne ha concluso la triennale con la tesi “Il Museo di tutti e per tutti”. La mamma: «Riesce a comunicare solo con metodi alternativi, computer e tavole di Etran». Il rettore Adornato: «L'ateneo promuove una cultura inclusiva»

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Chiara-Angelini

Chiara Angelini

 

Chiara Angelini, giovane di 22 anni con una grave disabilità motoria, si è laureata alla triennale in Beni Culturali dell’Università di Macerata. Con tenacia ha affrontato il percorso universitario superando difficoltà importanti, legate alla completa incapacità di poter comunicare in modo usuale. «Chiara – spiega la madre – riesce a comunicare solo con metodi alternativi, computer e tavole di Etran. Nonostante ciò, ha sempre desiderato stare in mezzo alla gente e con la gente, non facendosi problemi a dimostrare le sue difficoltà, sempre con il sorriso sulle labbra». L’Università di Macerata ha seguito la studentessa fin dall’inizio della sua iscrizione all’Ateneo, nel 2016, fornendo servizi per supportarla durante lo studio e gli esami, come “tutor” e “prendi appunti” (servizi garantiti anche a distanza durante l’emergenza sanitaria). «L’ateneo – sottolinea il rettore Francesco Adornato – promuove una cultura inclusiva, valorizzando l’eterogeneità e i punti di forza di ogni persona». Attraverso il coordinamento della delegata del rettore Pamela Lattanzi e della responsabile del progetto Inclusione 3.0 Catia Giaconi, Unimc mette a disposizione risorse e supporti diversificati per assicurate a tutti un regolare percorso formativo. A novembre Chiara si è laureata alla triennale in Beni culturali con la tesi “Il Museo di tutti e per tutti”, risultato di un tirocinio nei Musei Civici di Fermo, dove la laureanda è stata protagonista, sperimentando la sua disabilità sul campo e fornendo consigli per il miglioramento delle strategie di accessibilità per ogni tipo di disabilità (fisica, sensoriale e intellettiva) e per una migliore fruizione dei luoghi culturali. La studentessa ha proposto di integrare gli interventi già realizzati dai musei per la disabilità fisica e sensoriale con il metodo di comunicazione aumentativa alternativa “easy to read”. Le didascalie di alcune delle opere presenti all’interno del Palazzo dei Protio sono state quindi tradotte in un linguaggio più facilmente comprensibile anche da persone con disabilità intellettiva. «Finalmente traguardo raggiunto – sono le parole di Chiara Angelini -. Non è stato semplice il mio percorso, ma ho imparato che la tenacia e la passione per ciò che si fa permettono di superare tutte o gran parte delle difficoltà che si incontrano. Basta trovare la strada alternativa giusta. Sono una ragazza con disabilità motoria che si aiuta con strumenti alternativi per comunicare, gli stessi strumenti che ho utilizzato durante questo triennio universitario. Ho trovato grande solidarietà e comprensione da parte dei docenti, che mi hanno aiutato e hanno collaborato con le mie “tutor” al fine di trovare le strategie più idonee per affrontare gli esami – aggiunge -. L’Università, infatti, mi ha dato la possibilità, durante questi anni, di avere a disposizione “tutor” veramente competenti, amorevoli e simpatiche, che ringrazio di cuore considerando che senza di loro probabilmente non ce l’avrei fatta o sarebbe stato tutto molto più difficile. Un grazie anche alle mie “prendi appunti” che sono state, prima di tutto, delle grandi amiche». Un’avventura, quella di Chiara, che prosegue ora con l’iscrizione al corso di laurea magistrale.



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