Cannabis light, sospeso il decreto
Pignataro: «La salute vale di più
degli interessi delle lobby»

POLEMICA - Il questore di Macerata: «L'entrata in vigore avrebbe eliminato dubbi interpretativi e qualsiasi incertezza giuridica sulla vendita, agevolando il lavoro delle forze di polizia»

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Antonio Pignataro, questore di Macerata

 

Il questore di Macerata, Antonio Pignataro, non è convinto delle motivazioni che hanno portato alla sospensione del decreto del ministro Speranza per l’inserimento del cannabidiolo (Cdb) tra le sostanze stupefacenti. Secondo Pignataro, l’entrata in vigore da oggi del decreto «avrebbe eliminato in tutto il territorio nazionale qualsiasi dubbio interpretativo e qualsiasi incertezza giuridica sulla vendita della cannabis light agevolando il lavoro delle forze di polizia» e «non avrebbe assolutamente ostacolato o messo in crisi la filiera agricola produttiva della canapa». Pignataro, precisa: «nessuno criminalizza la coltivazione della canapa ma la vita e la salute delle future generazioni hanno un valore infinitamente maggiore e sono più sacre rispetto a interessi economici di potenti lobby quotate in borsa nonostante che da anni la comunità scientifica, con forza, sottolinea che l’uso della Cannabis danneggia il sistema nervoso centrale causando danni cerebrali irreversibili e mettendo a rischio il futuro della nostra stessa società».

 



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