Andrea Marchiori
«Spingeranno alla chiusura anche le poche attività commerciali che sono eroicamente sopravvissute agli effetti del Carancini-pensiero con la definitiva blindatura del centro storico, il restringimento di Corso Cavour (a cui verrebbe anche invertito il senso di marcia), il trasferimento del terminal dei bus extraurbani a Fontescodella con conseguente bisogno indotto di un costoso attracco meccanizzato con funivia». Così Andrea Marchiori, candidato sindaco della Lega e consigliere comunale, punta il dito contro la Giunta di Macerata che lunedì porterà in Consiglio la votazione del Piano urbano per la mobilità sostenibile (leggi l’articolo).
«Il piano sulla mobilità è sostenibile solo per la giunta Carancini che, in scadenza di mandato e da tempo scaduta quanto a capacità di amministrare, tenta un altro blitz per dare il colpo di grazia al centro storico di Macerata – dice Marchiori. Proposte folli ed inutili, immagine risibile di un fallimento totale del Pd maceratese non fosse che le spese le pagano i cittadini. Con il duo Ricotta-Carancini Macerata ha collezionato 10 anni di provvedimenti sulla mobilità incoerenti ed a singhiozzo e vogliono pure condizionare le future amministrazioni alla visione del Pd che ha desertificato il centro della città». Quello dell’attracco meccanizzato previsto nel piano per Marchiori «è solo l’ultimo di una serie di testimonianze della disinvoltura usata dalla giunta Pd in materia di finanza. È certo che il piano della mobilità di fine mandato certifica il fallimento della Giunta Pd e che, come unico esito certo, avrà quello di aumentare il costo degli abbonamenti dell’ex ParkSi di cui hanno ammesso l’uso come garage più che come sosta per il centro – conclude Marchiori – Come mai, invece di andarsi a nascondere, il duo Carancini-Ricotta vorrebbe imbrigliare anche le scelte della prossima amministrazione? Forse per mantenere l’andazzo di affidare incarichi senza gara e a prezzi fuori mercato come quello di 50mila euro per lo studio del piano di mobilità o per giustificare proposte folli finite nel cassetto o nei programmi elettorali?».
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Quando ha ragione ha ragione, e non si deve avere paura di dirlo.
Il Magūsh padano Melchiorre stavolta ha ragione da vendere.
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Al grido “muoia Macerata e tutti i filistei” RoMao Tze Dong chiude il peggior decennio (della storia millenaria maceratese, a partire da Helvia Recina) con un ultimo colpo di teatro, che riceverà pochi applausi però.
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Vuole legare, mani e piedi, la prossima amministrazione al passato.
A questo punto il candidato post-democristiano Ricotta dovrebbe stoppare tutto e, semmai, proporre questo piano come pietra angolare della sua campagna elettorale: se vince avrà ragione di perseguire lo sbalestrato Pump.
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Quello che è certo è che questa amministrazione vorrebbe restare nei cuori e nella mente dei maceratesi, manco fosse un elisir di vita eterna
chissa cosa ne pensano gli altri consiglieri comunali del centrodestra…
Sarebbe il caso di introdurre il doppio senso, su Corso Cavour. L’intensità di traffico, quasi mai elevata, lo consentirebbe.