Il luogo dell’incidente
Ubriaco e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, in più a casa aveva anche un panetto di hashish. Oltre all’accusa di omicidio stradale plurimo aggravato, si aggiunge anche quella di possesso di stupefacenti.
Farah Marouane
Sono questi gli ultimi elementi emersi su Farah Marouane, il 34enne marocchino di Monte San Giusto arrestato stanotte dopo il tragico incidente di Porto Recanati, costato la vita a Gianluca Carotti, 47 anni, e alla compagna Elisa Del Vicario, 40enne, entrambi di Castelfidardo. L’Audi A6 guidata dal 34enne è piombata a folle velocità e contromano contro l’auto della coppia: all’interno anche la figlia di lui, 10 anni, in coma farmacologico e il figlio di lei, 8 anni, in gravi condizioni. Marouane era in auto con altri due connazionali e dopo lo schianto è stato ricoverato all’ospedale di Civitanova, piantonato in attesa della convalida dell’arresto e del suo trasferimento nel carcere di Montacuto. Ha riportato fratture alle vertebre, non è in pericolo di vita. Sottoposto alle analisi del sangue, dai primi risultati arrivati nel tardo pomeriggio è stato riscontrato un tasso di alcol ben oltre il limite consentito e l’assunzione di sostanze stupefacenti. Durante una perquisizione nella sua abitazione, disposta dal sostituto procuratore Enrico Riccioni che coordina le indagini, la polizia ha trovato un panetto di hashish. Il 34enne era già stato arrestato poco meno di un anno fa nell’ambito di un’operazione dei carabinieri che portò al sequestro di 225 chili di hashish e attualmente aveva l’obbligo di firma. Per quanto riguarda la dinamica dello schianto invece restano da chiarire alcuni aspetti. Non hanno trovato conferme, al momento, né l’ipotesi secondo cui l’Audi A6 guidata dal 34enne fosse stata coinvolta in un altro incidente poco prima del tragico schianto vicino al bivio Regina o né l’altra secondo cui il terzetto stesse fuggendo dopo aver commesso qualche furto. Probabilmente quindi, l’ipotesi più accreditata è che l’invasione della corsia opposta a folle velocità sia stata causata solo dallo stato alterato del guidatore.
Nel tardo pomeriggio anche lo svolgimento dell’ispezione cadaverica sui corpi delle vittime. I familiari del 47enne e della 40enne di Castelfidardo sono arrivati all’obitorio dell’ospedale di Civitanova verso le 18, dove era atteso il medico legale. Per quanto riguarda le cause delle morti pare non ci siano dubbi sul fatto che siano da ricondurre alle conseguenze riportate nell’impatto. Ancora non sono stati ancora fissati data e luogo per i funerali della coppia, che non potranno svolgersi comunque prima di martedì o mercoledì prossimo. La sorella di Elisa, infatti, è stata raggiunta dalla tragica notizia in Australia e deve poter rientrare in Italia. Intanto anche il ministro dell’Interno ha commentato la tragica notizia con tweet: «Una preghiera per questa mamma e questo papà, un pensiero ai loro bimbi. Solo schifo per l’assassino», le parole di Matteo Salvini. Gli ha fatto eco il responsabile della Lega Marche Paolo Arrigoni: «Ora dobbiamo augurarci che marcisca in galera, possibilmente nel suo paese d’origine. Una preghiera per Gianluca ed Elisa e soprattutto per i due bimbi che lottano per la loro vita».
(Redazione CM)
Giacomo Carotti, Elisa Del Vicario
L’auto della polizia fuori dall’ospedale
L’Audi condotta dal 34enne
L’auto ribaltata delle vittime
Tragico schianto, arrestato il 34enne: era già finito in carcere in una maxi operazione antidroga
Tragico schianto sull’Adriatica: la bimba è in coma, il piccolo è sveglio e stabile
Il “capitano” e l’angelo del volontariato «Due genitori splendidi» Lutto cittadino a Castelfidardo
Frontale tra auto sull’Adriatica: muore una coppia, gravi due bambini
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Siamo in un paese di diritto e dobbiamo portare rispetto a questi maledetti, ma essere secondini e trattare bene con tutte le regole questa gente penso non sia facile. Io personalmente non ci riuscirei. Quantunque conosco dei marocchini lavoratori e brave persone.
Queste povere persone morte sono anch’esse vittime della droga e di una legislazione fasullade permissiva, che incentiva a delinquere e a impegnarsi sempre di più nel traffico e nello spaccio di sostanze stupefacenti.
Tragedia immane e inaccettabile. Come non essere d’accordo con Giuseppe? Anche Giacomo ed Elisa sono, loro malgrado, vittime della droga. Una scia di sangue che pare senza fine.
Alle famiglie coinvolte rivolgiamo le condoglianze più sentite.
Nicola Lalla – Segretario Generale Provinciale Co.I.S.P. Macerata
Ammazzaa aaooo ??? Fanno carriera sti marocchini, albanesii, romenii, su auto da decine di migliaia di euro, la prox volta lii voglio su un elicotteroo. Scommetto che avevano dietro anche gli attrezzi del mestiere. Padroni del mondo.
Il titolo è sbagliato. Un titolo buonista cattocomunista. Poteva scrivere: incriminato l’ assassino marocchino per omicidio stradale
“Esce di mano a lui che la vagheggia
prima che sia, a guisa di fanciulla
che piangendo e ridendo pargoleggia,
l’anima semplicetta che sa nulla,
salvo che, mossa da lieto fattore,
volontier torna a ciò che la trastulla.
Di picciol bene in pria sente sapore;
quivi s’inganna, e dietro ad esso corre,
se guida o fren non torce suo amore.
Onde convenne legge per fren porre;
convenne rege aver, che discernesse
de la vera cittade almen la torre.
Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?
Nullo, però che ‘l pastor che procede,
rugumar può, ma non ha l’unghie fesse…
..In sul paese ch’Adice e Po riga ,
solea valore e cortesia trovarsi,
prima che Federigo avesse briga;
or può sicuramente indi passarsi
per qualunque lasciasse, per vergogna,
di ragionar coi buoni o d’appressarsi.”
Purgatorio canto sedicesimo.
Forse è un po’ difficile, ma in sostanza secondo Dante la colpa era tutta della Chiesa e Dante le capiva le cose…
“Dì oggimai che la Chiesa di Roma,
per confondere in sé due reggimenti,
cade nel fango, e sé brutta e la soma”.
“O Marco mio”, diss’io, “bene argomenti”.”
Questo sicuramente nel suo paese era uno stinco de santo, ( molti direbbero)sono gli italiani che lo hanno fatto diventare cosi. Sono i frutti di una accoglienza incontrollata e permissiva. Come se non bastassero i frutti marci che gia’ abbiamo tra gli italiani!!!!! Dobbiamo anche importarli.
Mi riesce dificile capire il motivo per cui la legge non preveda l’estradizione immediata dell’extracomunitario condannato per qualsiasi reato.
Caro Giovanni Bonfili,
in realtà l’avevano estradato: sì, dal carcere. Aveva solo l’obbligo di firma. Girava con una macchinetta utilitaria di sedicesima mano. Intanto le Forze dell’Ordine lottano da anni per un aumento di stipendio.
C’è più di qualcosa che non va.
Dovrebbe andare in galera insieme a lui il giudice che lo ha lasciato libero mesi fa la morte di questa famiglia sta anche nelle sue spalle, legge di m……a.
https://www.miglioverde.eu/ecco-lelenco-dei-reati-che-renzi-ha-depenalizzato/