Barbara Minghetti
di Maria Stefania Gelsomini
La direttrice artistica del Macerata Opera Festival Barbara Minghetti traccia un primo bilancio dopo il debutto: soddisfazione per una proposta variegata e di qualità, che va oltre il concetto di “off”, e sorpresa per le polemiche politiche suscitate a livello locale dal Flauto magico di Vick.
Qual è il suo personale bilancio dopo la settimana inaugurale del festival?
«Il festival va visto nella sua complessità di proposte, comprese quelle per i bambini a cui tengo tanto. È fatto delle tre grandi produzioni, a cui aggiungo quella sperimentale di We can be waves al Lauro Rossi, ma anche il crossover pop di Capossela. Ormai quasi tutti i festival, internazionali e non, hanno una multidisciplinarietà, propongono non solo opere scritte 200 anni fa ma anche opere contemporanee, fatte da giovani artisti con una residenza. Ormai l’off non è più off, sono cambiati i tempi. Perciò guardando alle tre produzioni dello Sferisterio sono contenta, perché sono in linea con quanto volevamo proporre, è una formula che ha un suo senso nella fattibilità. Il nostro obiettivo primario è che le persone vengano a Macerata, restino più giorni e vedano le tre diverse produzioni, cosa che quest’anno è successa in molti casi».
Maria Stefania Gelsomini e Barbara Minghetti durante l’intervista in redazione
Qualche riflessione sulle opere dal punto di vista artistico?
«Flauto magico lo abbiamo voluto fare in italiano, una scelta difficile ma aveva senso in questo progetto, come la scelta di aver preso Vick, un regista scomodo per certi versi. Credo che ci sia un buon risultato anche di allestimento, qualcuno l’ha chiamato colossal, comunque è una produzione complessa, impegnativa. Sono contenta perché sapevo che sarebbe stato un progetto di qualità, che sicuramente non può piacere a tutti, come è normale che spesso capiti a teatro. Per l’Elisir ero abbastanza serena, perché è uno spettacolo meraviglioso che sta a pennello all’interno dello Sferisterio, sia lo scenografo Fantin che il regista Michieletto erano esaltatissimi all’idea di farlo e ci hanno dedicato tantissimo tempo, cosa che non fanno mai per le riprese. L’hanno ristudiato per il nuovo spazio e riallestito in tutti i sensi. Quanto a Traviata è uno spettacolo collaudato, è la parte tradizionale della nostra proposta, ma non possiamo solo fare repertorio. Il pubblico del festival vuole andare a vedere anche cose nuove, se facessimo tre opere tutte tradizionali ci taglieremmo il 50 percento del pubblico. In generale, è stato riconosciuto il livello qualitativo artistico di tutti i cast e le produzioni, dal Flauto all’Elisir alla Traviata».
L’Elisir d’amore
Anche il botteghino vi ha dato ragione
«Questo è anche un riconoscimento del lavoro fatto negli anni precedenti. Credo che la gente ormai ami andare in queste città più piccole, meno eclatanti, ami fare un turismo culturale più approfondito, più umano. Il commento che più ci ha riempito d’orgoglio è il paragone col festival di Aix-en-Provence: costruire dei percorsi, come il trekking delle mostre, è un segno di coinvolgimento di tutto un territorio. Dobbiamo dare per il futuro una caratterizzazione al festival proprio sull’esempio di Aix-en-Provence: un cartellone di grandi nomi accanto a spettacoli fatti da giovani che vivono e creano lì. Per far venire le persone da fuori non basta Nemorino, occorre un complesso di proposte, e questo sarà uno degli argomenti su cui lavorerò di più per la città, con la ricerca di finanziamenti o la possibilità di avere una foresteria per accogliere e ospitare»
Il Flauto Magico
i giovani artisti».
Le polemiche sul Flauto magico: pensa che ci sia del provincialismo nelle critiche dei maceratesi, meno abituati degli stranieri a un certo tipo di spettacolo di rottura, alle riscritture? O si tratta di una reazione ai fatti di cronaca degli ultimi mesi? Alcuni hanno sottolineato l’inopportunità di proporre certi temi in un momento così difficile per la città. Ma facciamo chiarezza: Vick ha davvero fatto riferimento ad episodi specifici accaduti a Macerata?
«Vick ha voluto raccontare il malessere. Io e lui abbiamo iniziato a parlare lo scorso ottobre, e il grosso lo abbiamo fatto da ottobre a dicembre, prima di tutti gli accadimenti. La sua volontà era di raccontare ciò che sta succedendo tutti i giorni: lui dice, è innegabile che siamo in un momento difficile per la nostra società, il consumismo non si sa dove ci ha portato (da lì, la caduta dei tre grandi sistemi), e c’è la necessità di un rapporto umano. Da lì questi due mondi, uno più ricco e uno meno ricco, che si contrappongono. Ma i suoi non sono campi nomadi, sono campi di persone ai bordi della città. Voleva raccontare una situazione che è generale, la difficoltà di vivere. Il teatro è nato per porsi domande e non per dare risposte, per poterne discutere insieme vedendolo, perché ognuno ha una sua visione. Il parlarne è un segno di civiltà e di crescita, non un segno negativo, è una dialettica sana, ed è questa che mi sarei aspettata sinceramente. Vick ha messo in scena il teatro nella sua essenza pura: nel coro greco gli ateniesi erano chiamati a partecipare perché era un momento sociale e civile, e così in parte è stato, abbiamo portato i 100 cittadini che rappresentavano delle voci».
La Traviata
Quindi l’intento politico è stato completamente frainteso
«Mi occupo di spettacolo, non di politica, e credo che il festival si debba occupare di spettacolo, della società e della comunità e di quello che le attraversa, ma non c’è un pensiero politico dietro, da parte di nessuno. C’è invece un pensiero sociale, che è uno dei motivi per cui facciamo teatro e per cui un regista ci racconta delle cose, altrimenti ci farebbe vedere il Flauto magico nel bosco. Poi se uno preferisce il Flauto magico nel bosco in tedesco lo condivido, lo capisco. È stato detto che Vick ha rovinato Mozart. Se c’è un regista integralista sulla parte musicale è Vick, perché è musicista lui stesso. La scelta dell’italiano è una scelta che si è sempre fatta, anche in tempi lontani, tanti compositori sono stati tradotti. Vick ha aggiunto delle parole nel testo come faceva lo stesso Schikaneder, il librettista, che era un attore e nell’improvvisazione aggiungeva parole e battute sul canovaccio, di divertiva insieme a Mozart. Era il teatro popolare fatto per l’interazione con la società, perciò la regia di Vick è rispettosa. È un’idea registica legata a una lettura del mondo, non è una lettura politica, né assolutamente maceratese. Sono rimasta sorpresa nel leggere queste critiche: sia io, come linea del festival, che Vick non abbiamo alcuna intenzione di entrare in questioni politiche o di nostre visioni personali. Non ci permetteremmo mai di farlo, tanto più che questo spettacolo andrà a Valencia, è un progetto internazionale che ha valore universale, non locale, e ce lo vogliono comprare anche altri teatri europei».
La ruspa nell’allestimento del Flauto magico
E la famosa ruspa di Salvini?
«Vick non sa nemmeno cos’è la ruspa di Salvini, lui ha voluto usare degli oggetti metropolitani di distruzione. Ha voluto raccontare, dal punto di vista sociale, la presenza di un mondo economico che ha creato delle situazioni di difficoltà. E non dice cosa è buono e cosa è cattivo, Sarastro e la Regina della notte non sono buoni o cattivi, entrambi devono trovare una soluzione per il futuro: è una regia di apertura, non di chiusura. Che il progetto non passasse sotto silenzio lo sapevo, ma pensavo che servisse a discutere e ragionare».
L’Elisir sulla spiaggia, un mare di applausi Un’ondata di calore travolge lo Sferisterio
Intramontabile Traviata Lo Sferisterio si specchia nella sua magia
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..’nessuna intenzione di entrare in questioni politiche’!! Come scriveva il buon Pansa..??..’negazione sistematica della verità’; quanta..verità. Giuseppe.
Secondo me, le insolite scene del Flauto Magico sono contro l’attuale governo.
Una curiosità me la devono togliere i due commentatori precedenti, Giuseppe Vallesi e Marco Romagnoli, perchè siete onnipresenti nei commenti. Cos’è che vi spinge a farlo? Ringrazio in anticipo chi vorrà soddisfare la mia curiosità e auguro a tutti una buona serata
Secondo me non solo Vick conosce Salvini, ma ammira a tal punto gli Italiani che vorrebbe essere lui stesso italiano.
Egregio signor Lapponi; a parte il fatto che non mi sembra di essere ‘onnipresente’, come afferma Lei, in ogni caso posso risponderle che scrivere dei commenti su argomenti che mi interessano un po’ più degli altri mi rilassa e mi diverte, soprattutto. Adesso non è che anche Lei magari mi denuncia per oltraggio alle pubbliche idee!? Per concludere, senza nessun tipo di risentimento, mi può spiegare anche Lei perché è così curioso!? Con sincerità, Giuseppe.
Tanto rumor per nulla.
Non si occupa di politica la Signora Minghetti. Però, la politica si occuperà sicuramente di lei. Se non ho sbagliato pagina, il Consiglio di Amministrazione della Associazione Sferisterio ha come Presidente Carancini e come Vicepresidente Pettinari. In considerazione di una possibile svista, resta il fatto comprovato da centinaia di fotografe dove Carancini compare quasi sempre lì, dove si tratta di Sferisterio. In un ambiente simile, intriso, quasi grondante di politica che ci si potrebbe fare “ la scarpetta “ si riesce ad estraniarsi dalla politica e mantenere una ferrea indipendenza culturale? Sarebbe certamente una bella fortuna.
Egreg. Direttrice Artistica, sono convinto che l’allestimento di tre opere tradizionali,non comprometterebbe la presenza dei giovani ne tanto meno una diminuzione del 50%, in quanto il giovane che viene allo sferisterio è curioso di ascoltare il bel canto, non ha un punto di paragone sulla regia o allestimento scenico, pertanto accetta qualsiasi “minestra”. I vari Verdi, Puccini, Doninzetti, Mascagni,Mozart,hanno scritto le loro opere nell’800 e molte parole non si usano più ma fanno parte di un contesto musicale e ascoltarle in un allestimento scenico “nuovo” stride e a volte fa sorridere. Poi se un regista per lo più straniero, vuole raccontare il malessere della società italiana, i mezzi di comunicazione sono infiniti, ma non se la prenda….. con un opera.
COMMENTI SUI SOCIAL E CURIOSITA’ DEI LETTORI
E sì i lettori sono curiosi, quando qualcuno comincia a postare sui social (oggi è esattemente 1 mese, forse si interroggerà sul troppo tempo buttato) e si chiedono chi effettivamente sia il commentatore. Soprattutto quando il neoarrivato crede (per “rilassarsi e divertirsi”) di “prendere per il naso” persone che non conosce, offendendone l’onorabilità. Si discute tra i lettori dell’appartenenza (o quantomeno vicinanza) di costui a “Fratelli d’Italia”. Se così fosse con maestre del calibro politico di Meloni e Santanchè si potrebbe capire bene il tenore di tanti commenti. Se non vuole tenere la posizione del “coniglio”, potrebbe chiarire, agevolerebbe il compito degli avvocati che sono sulle sue piste. Eppoi quel commento che apre l’archivio personale su CM: “Non c’è peggior fascista di un antifascista”. Si dice che “il buongiorno si vede dal mattino”, in questo caso il post assegna la “patente” a chi lo ha scritto. Individuo che si pone contro la storia e contro quella Costituzione (democratica e antifascista) che ne è chiara e diretta espressione.
..’Commentare o non commentare, questo è il problema’..mah!! Con atroce dubbio, Giuseppe.
Ma come: ad ogni occasione, ruspa di qua, ruspa di la…
Ora che lo prendono alla lettera i suoi solidali si incazz@no???
Ieri sera ho visto il flauto magico ,mi è piaciuto moltissimo; mi sono piaciute le scritte sui muri,il fatto di essere stata coinvolta in un canto,avere attori che giravano tra il pubblico:
Ho trovato molto bravi i cantanti e mi sono goduta un bello spettacolo.
Unico neo,due signore dietro me che a fine spettacolo dicevano:MA NON FISCHIANO? SU DAI FISCHIATE….E guardava il marito (che accanto a me ha dormito quasi tutto il tempo)
Mi ha fatto ridere che non trovavano il coraggio di farlo loro e pretendevano che lo facesse uno che non aveva visto nulla……se avesse fischiato lo avrei affossato!!!
È stato un grande successo,tutto il pubblico in piedi ad applaudire perché credo che chi sia andato ieri,lo abbia fatto con la consapevolezza di ciò che avrebbe visto.
Per quanto riguarda il fatto che Vick voglia essere italiano……finite le rappresentazioni qui a Macerata,porterà questo spettacolo(senza cambiare una virgola) nei maggiori teatri del mondo ,quindi……. pensate che quando vedranno la ruspa ,magari in Svezia,penseranno alla politica italiana?
Non so quanti di voi lo abbiano visto,magari a qualcuno non sarà piaciuto ma vi assicuro che è stato bello.
Si riuscirà, anche per l’anno prossimo, a proporre tre autori tutti massoni?
Volendo possiamo fare una cosa….non guardare i film di Benigni perché è di sinistra oppure non ascoltare le canzoni di Battisti xké era di destra….che ne dite può funzionare?
Tutto questo è cosi ridicolo…quanta pochezza!!!
Qualcun’altro ha letto che Battisti era di destra, cosa non proprio esatta a dire il vero, mentre che Benigni faccia il ruffiano della sinistra è cosa sotto gli occhi di tutti. Tuttavia quel che volevo dire era che, dal dopoguerra ad oggi, tutti gli artisti che, per dirla alla Totò, si sono buttati a sinistra hanno avuto molto più successo, ed opportunità, degli artisti che hanno mostrato simpatie per la destra; sarà stato un caso, chissà, ma di sicuro in questa cosa non c’è niente di ridicolo, ve lo assicuro. Con sincerità, Giuseppe.