Al teatro Lauro Rossi una nuova prima assoluta: We Can Be Waves (mercoledì 25 luglio alle 21, 1 e 8 agosto), progetto di teatro musicale contemporaneo, vincitore di Macerata Opera 4.0, concorso internazionale – in collaborazione con Opera Europa e la Rassegna di Nuova Musica – bandito per artisti under35. La direttrice artistica del festival, Barbara Minghetti, spiega che l’idea di questo concorso è nata dall’intento di portare a Macerata una «forte ventata di contemporaneità».
Il progetto su musiche di Luciano Berio e di Samuel Hertz, firmato da Matteo Marziano Graziano del collettivo italoberlinese Casa*Marziano, si articola in un “concerto coreografico” e un’installazione all’interno degli spazi del Lauro Rossi (dal 27 al 30 luglio, dal 4 al 7 agosto). «Il concerto, che – come tiene a sottolineare il regista Matteo Marziano Graziano – è in forma scenica, vede impegnati insieme musicisti, ballerini del Balletto del Teatro di Torino, cantanti e altri artisti, in una collaborazione orizzontale in cui tutte le forme artistiche si fondono tra loro: l’intento di questa messa in scena è lo studio delle vibrazioni musicali che muovono il corpo, motivo per cui la stretta correlazione tra le varie forme d’arte ha un ruolo centrale. Non manca però il collegamento con quello che è il tema del Festival 2018 ossia #verdepseranza, interpretato qui nella scoperta delle connessioni uomo-natura che sono l’argomento principale anche dei due cicli di canzoni sui quali si basa musicalmente il lavoro: i Folk Songs di Luciano Berio e le nuove pagine composte per l’occasione, seguendo appunto la struttura del celebre ciclo del compositore italiano, dal giovane musicista berlinese Samuel Hertz».
Il progetto è completato da un’installazione che permette ai visitatori di scoprire il backstage del teatro attraverso un percorso, effettuato con delle cuffie wireless, di riscoperta e riappropriazione del luogo e al contempo del proprio corpo. Attraverso la doppia struttura di We Can Be Waves è possibile immergersi nello storico teatro maceratese divenendo parte integrante di esso: non a caso spazio per questa occasione muterà forma, con la scomparsa delle poltrone della platea – che diventa parte integrante del palcoscenico – e gli spettatori verranno fatti accomodare solo nei plachi. Per queste esperienze uniche e complementari proposte da Casa*Marziano un cast di specialisti composto da Matteo Marziano Graziano per concept, regia e coreografia, Jacopo Brusa direttore musicale, la scenografa Anne Storandt, Shoushik Barsoumian e Silvia Aurea De Stefano soprano e mezzosoprano. La realizzazione avviene in collaborazione del Balletto del Teatro di Torino e con il sostegno di Hera e Blu Ranton. I biglietti sono acquistabili nella biglietteria dello Sferisterio al prezzo di 12 euro, la visita all’installazione (massimo 11 visitatori per volta), potrà essere effettuata 27, 28, 29 e 31 luglio e 4, 5 e 7 agosto alle 18 e 19 con ingresso a 3 euro, solo in occasione della Notte dell’Opera, l’installazione sarà visitabile gratuitamente alle 22,30 e alle 23.
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E ci voleva.
era nell’aria,finalmente una delle realizzazioni piu’ carismatiche e piene di vita,uno spettacolo completo che gira come una sfera precisa.
Ma quanto lavoro avete fatto———
Forza.Forza.Forza.Sarete premiati.Per me si’!
il teatro ritorna a come era nel settecento dove nella platea, dove erano delle panche solo perimetrali, si svolgeva la parte reale dello spettacolo, mentre l’irreale si svolgeva nel palcoscenico. p.s. i duelli dei tre moschettieri si svolgevano in platea e i sogni sul palcoscenico.
Questo cast ,ha fatto un numero da urlo,era un tot che non vedevo di sta bella roba.10 e lode.veramente .