Malumori nel Pd provinciale e in particolare in quello civitanovese per l’esclusione di Sara Giannini dalle liste dei candidati alle politiche. L’ex assessore regionale, da sempre politicamente molto vicina a Giulio Silenzi (così come al governatore Luca Ceriscioli), era stata indicata dalle segreterie provinciali di Macerata, Ascoli e Fermo e dal direttivo regionale ma il suo nome è poi stato escluso dall’assemblea nazionale con Renzi in persona che ha voluto in lista l’ex rettore Unicam Flavio Corradini e il senatore uscente Mario Morgoni.
Decisioni che hanno portato Mirella Franco, ex segretario e capogruppo del Pd Civitanova, a lasciare il partito. Dopo aver inviato un “caro abbraccio” virtuale alla Giannini, la Franco ha spiegato le motivazioni attraverso un post su facebook: «In considerazione di quello che, da parte della direzione nazionale, io considero un gravissimo atto di prepotenza, arroganza e totale disprezzo per gli organismi locali, formati sulla base del recentissimo congresso che aveva decretato una maggioranza (al 62%) ed una minoranza, – che non si può più definire solo “i renziani”, ma piuttosto sarebbe il caso di definire “i morgoniani” (al 38%) – , lascio questo partito, nel quale i miei ideali e la mia stessa idea di partito non sono assolutamente rappresentati. E’ per me una scelta dolorosa, ed è con grande dolore che saluto ed abbraccio ad uno ad uno tutti gli amici e compagni con i quali ho condiviso in questi anni tanti momenti, belli e meno belli, ma tutti molto intensi, senza alcun altro interesse che la convinzione delle idee. Questo, tuttavia, è il momento peggiore di tutti: dover prendere atto che una direzione nazionale, dopo aver negato ai territori l’unico metodo democratico per la scelta dei candidati, le primarie, non con un lanciafiamme, ma con un carrarmato, ha calpestato totalmente i ragionamenti scaturiti negli organismi locali e ha concesso l’en plein ai ‘morgoniani’!»
Il segretario cittadino del Pd Guido Frinconi commenta: «Con rammarico prendo atto della decisione di Mirella Franco di lasciare il Partito Democratico. «Una scelta personale della quale non ero a conoscenza e che sorprende , soprattutto per la modalità con cui è avvenuta, unicamente via social. Democraticamente ne parleremo nel prossimo direttivo dove verranno prese le opportune decisioni. È importante ora concentrarsi nella campagna elettorale a sostegno di tutti i candidati che rappresentano il nostro partito nel territorio».
Se sei in partito o accetti le.scelte.del segretario oppure te ne vai basta con ste ripicche questo no quello poi andiamo.in tv e dire che e' un partito plurale e si discute poi pero' bisogna prendere delle decisioni o le accetti o te ne vai
Unica cosa fatta bene da renzi
Meno una!
L’atto di prepotenza e arroganza l’avevate fatto voi scegliendovi i vostri candidati col solito inciucio per fortuna ci ha pensato Renzi
AFFAMATI di potere! Andate a lavorarea milleduecento euro al mese come tutti gli operai!
Bravo Renzi, il paragone tra Corradini e la Giannini non è nemmeno proponibile...
Meno male era ora bravo Renzi grazie.
E fuori la seconda. Ma che veramente per questa dovevamo stare a sopportare ancora la Giannini? Da che ho memoria è sempre stata in politica e ne ha fatto un lavoro a tempo pieno, la stiamo pagando in regione come consulente esperta di economia quando, con tutto il rispetto per i diplomati, ha solo un diploma da ragioniera (che non so se abbia mai usato per la professione...) in barba a tutti i possibili consulenti che hanno lauree, master, dottorati ecc...
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Capisco l’amarezza di Mirella
sono dell’ avviso che i politici
debbono girare quando hanno delle mansioni importanti, non ultimo
la Giannini nella sua città ha avuto un calo enorme , era ora di cambiare….ancora ho chiaro il comportamento che il partito ebbe con la Monachesi ….stesso trattamento…..una vergogna.
Aria nuova? Chissà!
Se il PD prenderà qualche voto in più dalle nostre parti deve ringraziare il lanciafiamme di Renzi che ha affiarato qualche burocrate…
MIRELLA FRANCO LASCIA IL PD, SILENZI RIMANE?
Terminata la “maratona” delle candidature, al Largo del Nazareno sale la preoccupazione per l’addio al partito di Mirella Franco. Fuori dallo scherzo, brilla poco la “stella” della logopedista pugliese nel PD di Civitanova. Poco più di una consiliatura (durante la quale è anche stata segretaria di circolo), lasciando il partito con due rappresentanti in Consiglio Comunale. Pochi per le speranze di Silenzi – impegnato in un’opposizione a “testa bassa” (su tutto e contro tutto) – di “mandare a casa” Cirapica prima della scadenza. Poichè alle Comunali del 2022 per lui, allora ultrasettantenne, non ci sarebbe spazio (se non per il tresette al circolo anziani). Silenzi con la ufficilizzazione delle liste, tocca il punto più basso della carriera politica. La candidatura della “pupilla” Giannini è stata “cassata” dal segretario PD Renzi. L’influenza di Silenzi è ormai ridotta al livello “paesano”: finito il tempo in cui portava a Roma figure “sponsorizzate” (come la Mariani, ora con Bersani nell’MdP). E dire che la “partita” Giulio se l’era “giocata bene”, ad iniziare dal congresso provincile PD (se non vogliamo risalire alla vittoria di Ceriscioli in Regione). Assise “blindata” da parte degli ex bersaniani (come Silenzi) o renziani in “soccorso al vincitore” (citazione di Flaiano). Emarginazione dei “renziani” da sempre, come il Sen. Morgoni, nessun dialogo e nessuna mediazione. Fino alla “pantomima” di un direttivo provinciale blindato su tre candidature: Comi, Manzi e Giannini (fatta votare anche dai direttivi PD di Fermo e Ascoli). Un senatore uscente (Morgoni) e un ex rettore (Corradini) esclusi dal confronto con il voto dell’organo dirigente. Il direttivo regionale (segretario Comi), raggiunto lo scopo di candidature in contesti “sicuri”, ha solo ratificato. Ma tutti non avevano fatto i conti con il “lanciafiamme” (non a caso si parla di “partito di Renzi”), che ha scombussolato i piani. Dentro Corradini (uninominale Camera, Macerata-Osimo) e Morgoni (proporzionale Camera, Marche Sud). Comi collocato al secondo posto, proporzionale Camera Marche Nord e Manzi, sempre secondo posto, proporzionale Senato. La Giannini (che ambiva al Senato, collegio Fermo-Ascoli), eliminata, ha dichiarato: “m’inchino al partito”. Cadrà in piedi, continuando a percepire il “lauto compenso” da consulente economica del Governatore. Per il futuro (esclusa l’ipotesi del Parlamento) cominci a progettare un impegno di lavoro. Sconfessione, quindi, da parte della direzione nazionale PD, degli organi dirigenti regionali, i cui responsabili dovrebbero dimettersi. Insieme al Governatore Ceriscioli (prima avversario e poi amico “compiacente” del segretario Comi), che le candidature bocciate ha sostenuto, fino ad attaccare le decisioni nazionali. Silenzi, dopo che la fedelissima Franco ha abbandonato il partito, resterà nel PD? La “prudenza” (come per la ricandidatura di Corvatta) gli è stata “cattiva consigliera”. Nel “salto della quaglia” da Bersani a Renzi si è fermato a metà del guado (Orlando): l’avesse completato (dal suo punto di vista) forse avrebbe avuto maggior fortuna. Ora a Silenzi, battuto, non resta che “chiudere il libro”!
Sì, credo anch’io che Silenzi abbia ancora qualche carta da giocare, al circolo degli anziani con le mani sempre sopra al tavolo e guardato a vista se dovesse fare dei cenni che a tressette sono vietati. Non riesco a capire se sia più grave che la Franco lascia il Pd o che il Pd resti senza la Franco. Questo perché dice che il partito non rappresenti più i suoi ideali. Non so quali siano né i suoi ideali e né quelli che ha il partito però gli ” ideali, come la Giannini ” traditi da Renzi non mi sembrano poi così gravi. In questo momento Renzi pensa più al suo partito che al Pd. (ahahahaha, troppo forte questa battuta, ahahahahahahah) Quindi è normale che scelga nomi che gli possono portare qualche voto. La Giannini teoricamente avrebbe dovuto portarglieli, votata per i grandi meriti finora acquisiti nella sua carriera, non ultimo per importanza il suo ruolo come economista per la Regione Marche. Quindi difficile capire perché sia stata depennata, anzi bruciata ( non so perché si dice che venga usato il lanciafiamme ) almeno che Renzi non sia un lettore di CM e allora dopo aver letto tutti i commenti sulla Giannini, impossibilitato a cancellare i collegi di Ascoli, Macerata, Fermo e Civitanova, non so se era presente anche altrove, ha dovuto per forza togliere le Giannini, lasciando Comi ( la sua nomina è uscita dallo stesso software dell’ospedale unico con un algoritmo dedicato ) e il fido Morgoni che avevano fatto meschinamente fuori senza nemmeno tener conto che era un fedele Renziano e” Camminante in Progress ” verso Roma , sostenitore di Corradini e a volte in polemica con il Pd, l’ex partito di Renzi. Questa non mi fa ridere, anzi mi rattrista pensare che andiamo a votare, che non ci sarà la Giannini ma ci saranno almeno i soliti 7/8/900 volti vecchi e rassicuranti sul fatto che nulla verrà fatto per i ricchi che possa solamente turbarli mentre si cercherà una soluzione per i poveri per non farli soffrire più. Speriamo che finalmente sia una ” Soluzione Finale ” che metta fine ai tanti travagli ( non il giornalista che la canta bene a tutti ) e ogni prossima decisione sarà assolutamente casuale a fatti realmente accaduti o a divenire. Adesso diciamola tutta. La Giannini e tutti quelli che la sostenevano rappresentavano il peggio del Pd, il meglio non esiste, rappresentazione del peggio della politica nell’accezioni che tutti conosciamo ( segue sfilza di bugie perché parole come… ecc. ecc. sono rischiose) e quindi:amicizia, cene collettive, vicini di ombrelloni e gli stessi asili. Adesso bisogna concludere e scelgo un sillogismo per tagliare corto: “Tutti quelli che appartengono al Pd, hanno i capelli . La Franco appartiene al Pd, La Franco ha i capelli”. . Ho usato il termine capelli ma avrei potuto usare alta, bassa, bionda o mora, lo scopo era di creare il sillogismo. Se qualcuno si vuole divertire con altri sillogismi si può sbizzarrire come vuole. Adesso dico come la penso io. La Franco dopo aver letto i tanti commenti sulla Giannini da gente che mai avrebbe votato sia lei che il Pd, si è finalmente resa conto di essere iscritta ad un partito tragicomico che riesce a far ridere e piangere nello stesso momento creando una specie di isteria e di compatimento per la fine che si appresta a fare. Quindi volendo uscire dal ridicolo prima di Silenzi, ha dato l’addio al partito sapendo di non perdere niente e consapevole che dopo tanti anni nessuno abbia forse pensato di metterla in lista per il Parlamento e che adesso usa la Giannini come scusa. Farei un torto alla sua intelligenza se pensassi veramente che lascia il partito per la cancellazione dell’amica dato che dopo aver tolto Corradini, era più che concreta la possibilità che Renzi l’avrebbe ” ffiarata de brutto “. Spero di essere stato chiaro e sicuramente la Franco avrà capito che in politica , volere non è potere ma il volere lo fa chi ce l’ha già il potere.
Non tutti i mali vengono per nuocere
Un partito che divide invece che unire è destinato a finire. Probabilmente questo è l’ultimo atto di Renzi. Il 4 ottobre è destinato a sancire un’ulteriore sconfitta a Renzi?