di Federica Nardi
Finita la consultazione del direttivo regionale, ora i nomi dei papabili del Partito democratico per le elezioni passeranno al vaglio dell’assemblea nazionale. Riunione blindata ieri sera ad Ancona (i telefoni sono rimasti fuori dalla porta) e nessun voto sulla lista dei possibili candidati (di cui una decina secretati) che nei prossimi giorni passerà al vaglio dell’assemblea nazionale, convocata per venerdì alle 10. L’apertura alla società civile, sollecitata dal segretario nazionale Matteo Renzi, da quello che emerge non c’è stata. La lista regionale ha ratificato la scelta dei circoli provinciali. Ma non è vincolante, e a Roma le carte in tavola potrebbero cambiare nuovamente. Di certo c’è solo il prezzo da pagare per chi si candida e vince: 30mila euro per le liste proporzionali (dove è molto più facile essere eletti) e 15mila euro per i collegi uninominali (più rischiosi). Il Pd – come anche Forza Italia – chiede insomma 30mila euro per un posto in lista considerato sicuro.
Per Macerata il direttivo provinciale aveva indicato due giorni fa Francesco Comi, segretario dem regionale, la deputata Irene Manzi e la consulente in Regione Sara Giannini. Quest’ultima indicata anche dall’assemblea del Pd ascolano. Una terna che è finita nella lista regionale. Così come su Ancona i nomi noti sono quelli dei deputati Emanuele Lodolini e Piergiorgio Carrescia (ben visto anche nel Maceratese) e della senatrice Silvana Amati. Per Fermo Paolo Petrini e Francesco Verducci. A Pesaro Camilla Fabbri, Alessia Morani e Margherita Pedinelli. Ad Ascoli Antimo Di Francesco. Ieri a presentare i nomi sono stati i singoli segretari provinciali, che poi, senza votazioni, li hanno passati a Marco Marchetti, deputato incaricato di comporre le candidature per le Marche. Ma una decina di papabili sono stati tenuti top secret. Una scelta precisa per tenere i nomi lontano dagli occhi della stampa. Il motivo è che ora Marchetti porterà la lista a Roma, dove le carte in tavola potrebbero cambiare anche radicalmente a seconda della necessità di composizione dei collegi. Molte le variabili da tenere in considerazione: la composizione di genere, la rappresentatività delle diverse correnti, gli alleati. C’è anche l’ipotesi, remota ma non impossibile, che la segreteria nazionale indichi nei collegi nomi al di fuori della lista del direttivo regionale. Ad esempio quelli di Lucia Annibali e di Flavio Corradini (anche se il nome dell’ex rettore Unicam ieri non è stato fatto). Che l’ex premier, specialmente nel caso della Annibali, vorrà quasi sicuramente in lista per dare voce alla società civile ignorata invece nelle consultazioni locali.
Perseverare e' diabolico bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Che nomi... Fosse una barzelletta riderei.
Solo a me sembra inquietante il fatto che si paga per la candidatura ?
Cos’altro deve perdere Comi?
Pagare per essere candidati... quando si dice selezionare per merito... Chi ve vota è matto...
Che schifo fate pd....... ma chi vi crede più
Vorrei fosse una fake .. Ma non lo è purtroppo!
Beh quando si dice....investire sul proprio futuro....
Bravi, bella selezione di competenti!
Una volta c'erano le primarie,ora le bonificarie...
Considerato che questi tre hanno sempre e solo fatto i politici o i collaboratori di altri politici, i soldi con cui si pagano il posto in parlamento ce li mettiamo noi.
Abbiamo capito
Addirittura....fondamentalmente poi lo recuperano...
Mi piacerebbe sapere cosa hanno fatto di benemerito questi tre soggetti per le Marche, per le zone terremotate, per il lavoro...per meritare una ricandidatura.
Trattasi di investimento a medio/lungo termine! Sicuramente ben ripagato e certamente meno rischioso delle azioni della B.d.M.!!
A questo punto io la possibilità di candidarsi la metterei all'asta. Come si dice: solo chi veramente lo merita!!!!!??????
A lavorare no è ?????? Cmq 30.000€ è un ottimo investimento .... chi non lo farebbe??? ....... ci vuole coraggio a votarli!! :-)
pagare per la poltrona ahahahahah
Comunque la Giannini ne guadagna 55mila annui come consulente esterno alla Regione. X lei sarebbe un ottimo investimento.
Pagare? Che parola è mai questa? Non è contemplata nel vocabolario pd. Attingeranno a FONDI...... Ma dalle loro tasche non uscirà manco un osso di ciliegia ciucciato....
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ma le tanto sbandierate primarie di Renzi, di cui andava tanto fiero?
Questo PD marchigiano è diventato peggio della peggiore Democrazia Cristiana degli anni ottanta e novanta.
L’avevo scritto I giorni scorsi sul fatto che pagassero le candidature..
ci rendiamo conto cosa vuol dire?
alleanze,inciuci,pugnalate alle spalle,certamente non per far emergere il merito ma chi ha l’amico piu’ influente…poi una volta raggiunto l’obbiettivo ,cosa dite,sara’ piu’ importante fare un buon servizio alla collettivita’ o mettere a frutto la carica per recuperare la spesa prima possibile con gli interessi?
non voglio far propaganda,ma certi deputati di altri colori,gli stipendi se li sono tagliati da anni poi magari Renzi gli dice che non sono competenti…
Chiedo….questi che pagano sono competenti? fatevi la domanda e datevi la risposta
PD, UN PARTITO PER RICCHI?
Costa caro candidarsi ed essere eletti nel PD: spese per la campagna elettorale e lauto “compenso” (30 mila euro) nel caso si arrivi in Parlamento. La definitiva “americanizzazione” di un partito (nel nostro Paese scimmiotta la peggiore tradizione di Forza Italia), divenuto ormai riferimento di una “elite privilegiata”. Chi ha idee valide per il futuro del Paese ma non soldi da “investire” resta a casa, nell’alveo del “dettato costituzionale” (sic!). Che il PD abbia ormai poco a che spartire con i “ceti popolari” è cosa nota: nelle grandi città (vedi Roma, la “storica” Bologna ecc.) essi votano stabilmente il M5S. Nell’elenco di candidati indicati dalle direzioni provinciali (e semplicemente ratificato dal direttivo regionale) non c’è spazio per la “società civile”. Un suo autorevole rappresentante, l’ex rettore di Unicam (legato ai territori colpiti dal terremoto), Prof. Corradini, non è neppure stato preso in considerazione. Così come è stato negato il confronto con il voto della direzione al senatore uscente Morgoni, mentre è stata confermata (non si comprende per quali meriti) la deputata Manzi. Velo pietoso sulla “lista parallela” di 10 candidati, “secretata”, che richiama associazioni nemiche della “trasparenza”. Nemmeno a parlarne di “primarie”, per consultare gli elettori, che invece si erano tenute alle precedenti Politiche. Il segretario Renzi che deve le proprie “fortune” alle primarie, dopo i ripetuti “rovesci” elettorali, comincia a temere tale “strumento”. La ricostruzione più esilarante dell’esito della direzione provinciale, è quella fornita da un “bollettino di parrocchia” del PD civitanovese, dove si legge: “Per quanto riguarda una rappresentanza del territorio ferito dal terremoto, una candidatura autorevole può essere quella del segretario regionale Francesco Comi”. Parole e musica di esponenti di un partito che in passato ha sempre “fatto la guerra” politicamente a Comi (candidatura contrapposta della Giannini alla Regione) e ora ci va a “braccetto”, per evidenti “interessi elettorali”. “Rappresentante del territorio ferito dal terremoto” riferito a Comi è davvero grossa (si dovrebbero spiegare le sue “alte benemerenze” in tale contesto). Ciò che invece chiarisce lo “scarso collegamento” di Comi con quel territorio è la “sonora batosta” rimediata (per mano di Pezzanesi) nell’elezione diretta a sindaco di Tolentino. La Giannini (insieme ad una cinquantina di ex consiglieri) rischia il rinvio a giudizio per il caso “spese facili” in Regione, riaperto dalla Cassazione. Volete che il PD, candidato ad occupare il gradino più basso alle elezioni, si faccia scrupoli?
Questi democraticamente messi in lista sono “compagni in scatola”, ossia dei perfetti yes, men completamente servi del Potere dominante (ancora per poco) nel PD. Mi sorprende l’esclusione di Morgoni, l’unico pensante (forse questo era il suo guaio). Consiglierei Corradini e la Annibali (a meno che non abbiano i loro interessi da difendere) di non lasciarsi strumentalizzare da questo che non è un partito, ma una sacrestia, una loggia, dove si fanno i loro conciliaboli, mentre il loro popolo di “idee fisse” sta aspettando l’occasione di continuare a votarli, perché il posto istituzionale è una prebenda alle spese degli Italiani. Sperando che il giocherello si inceppi e li mandi tutti a casa.
un investimento che si ripaga con 2 mesi di stipendio! ottimo direi!
Non ci sono più parole….