Una scena dell’Aida di Francesco Micheli
Partirà domani l’ultimo fine settimana del Macerata Opera festival. Alle 21, allo Sferisterio si riaccende il grande laptop ideato da Edoardo Sanchi per Aida di Giuseppe Verdi con la regia di Francesco Micheli, sul quale si racconta la storia della principessa etiope attraverso i disegni di Francesca Ballarini. Grazie al supporto di Atlantico srl, alla rappresentazione di Aida sono stati invitati i sindaci della provincia di Macerata (al momento una quarantina i primi cittadini che hanno confermato), una iniziativa ormai consueta che quest’anno assume però un più profondo significato di coesione del territorio dopo il terremoto. Atlantico srl, società operante nel settore dell’energia rinnovabile e del risparmio energetico che cura il progetto di riqualificazione dell’illuminazione pubblica di Macerata, ha deciso di partecipare alla 53esima stagione operistica maceratese attraverso Art Bonus, dimostrando la sua vicinanze alle Marche.
Il tenore Stefano La Colla, già apprezzato nel ruolo di Radamès all’Arena di Verona e al teatro San Carlo di Napoli, parla dell’allestimento che lo vede protagonista anche del Macerata Opera Festival: «In questo spettacolo, gli interpreti hanno la possibilità di mettersi veramente in gioco e, con i pochi elementi della scenografia, siamo davvero noi a mettere in scena l’opera». Ad affiancare il tenore, c’è il soprano armeno Liana Aleksanyan, al suo debutto nel ruolo di Aida. «C’è una bella energia positiva sul palco che ci permette di esprimerci al meglio – dice La Colla – All’inizio delle prove, Liana era preoccupata, com’è normale in ogni debutto, ma grazie a questa atmosfera che ci coinvolge tutti, siamo riusciti a far passare ogni tensione. E i risultati si sono visti».
Domani in programma anche le consuete attività del Festival Off, che iniziano con gli Aperitivi culturali, alle 12 agli Antichi Forni, organizzati da Sferisterio cultura: Cesare Catà, partendo dall’harakiri di Cio-Cio-San, si concentra sul tema del sacrificio con personaggi delle opere in cartellone, come Radamès e Calaf, che con un enigma offre la sua vita a Turandot, arrivando al suicidio dello scrittore giapponese Mishima, icona della cultura nipponica ed ultimo epigono del rituale del seppuku. Nel pomeriggio, alle 17, i Fiori musicali portano le musiche dei titoli della stagione nella cornice del parco di Villa Cozza. Il ciclo di recital a cura di Cesarina Compagnoni vuole dare un assaggio degli spettacoli in serata, disegnando un percorso che guida gli spettatori fino allo Sferisterio. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il conservatorio Pergolesi di Fermo. Si continua poi in arena con due attività: alle 18 il percorso nel backstage organizzato dall’associazione Amici dello Sferisterio che porta il pubblico alla scoperta delle zone più esclusive del teatro, rievocando i famosi interpreti che hanno solcato il suo palco. Dalle 19 aperitivo in loggione curato da Imt per il 50esimo anniversario delle prime Doc marchigiane: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero.
(Foto di scena di Alfredo Tabocchini)
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