di Gabriele Censi
Tutti uniti per tornare al lavoro: la proprietà, i dipendenti, i sindacati, Confindustria, i sindaci, la Regione, il vescovo. La richiesta è di riprendere l’attività produttiva dopo la dichiarazione di fallimento di due società del gruppo Tombolini di Urbisaglia. Oggi pomeriggio la famiglia Tombolini con in testa l’amministratrice Fiorella ha incontrato i 150 lavoratori, per il 90% donne, che si trovano ad affrontare la difficile situazione: “L’unico obiettivo in questo momento è ripartire con la produzione per consegnare la montagna di ordini che abbiamo e soddisfare le esigenze dei nostri lavoratori, dei nostri clienti e dei nostri fornitori. Per questo abbiamo depositato l’istanza al tribunale per il ripristino dell’attività e riprenderci i nostri dipendenti”.
C’erano anche i rappresentanti sindacali. Alfredo Cardarelli dell’Ugl: “La situazione per i dipendenti non è sostenibile, tutti hanno bisogno di lavorare”. David Ballini, Cisl:”Vogliamo dare una prospettiva di futuro a questo territorio dove non ci sono altre realtà simili “. Vincenzo D’Alessandro della Cgil spiega: “Nel rispetto delle regole e delle leggi c’è la possibilità di poter continuare il lavoro. Il lavoro serve a tutto il tessuto sociale di questi comuni, colpiti dal terremoto con donne che sfollate devono dare sostegno a bambini e anziani senza casa”.
Il sindaco di Urbisaglia Paolo Giubileo ribadisce che si tratta di un terremoto: “Un’emergenza gravissima, le istituzioni ci siano vicine, fino ad arrivare al presidente del Consiglio e al Capo dello Stato, non abbiamo solo edifici lesionati ma stiamo perdendo il futuro e la speranza. Spero che i provvedimenti post sisma possano essere applicati anche a questa azienda”. Il sindaco di Colmurano Ornella Formica: “Terremoto e fallimento, due cose diverse ma che gravitano sulle stesse persone, è uno stillicidio”.
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Questa realtà è radicata sul territorio, siamo tutti vicini alla signora Tombolini e speriamo che la situazione venga risolta al più presto!
Lo so bene che è radicata perché sono di Urbisaglia e so bene i problemi che la possibile non ripartenza della produzione può provocare…. fidatevi … sarebbe peggio del terremoto!
Io ho sempre pagato l’INPS!!!
Basta pagare l’ INPS e bloccare il fallimento. Mi sembra molto semplice. Non servono aiuti dal governo. Si paga quel che si deve e nessuno chiede il fallimento.
Certo che tutto andrebbe pagato, qualora però fossero cifre eque. Quando invece si paga per mantenere gente che magari è in pensione da quando aveva 50 anni (e dico poco) o magari gente con pensioni d’oro senza che abbia mai contribuito, il fatto diventa assolutamente iniquo. Le aziende ne pagano le conseguenze più pesanti….e con loro i dipendenti
Il management e’ in grado di gestire questa azienda? Se non si e’ in grado meglio farlo fare a chi ha più’ competenza
Se ne sono viste in giro di seconde e terze generazioni che hanno distrutto imperi industriali….
L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. Art. 1 della costituzione. L’INPS dovrebbe tutelare prima di tutto i lavoratori e gli imprenditori che decidono con coraggio di rimanere a produrre in Italia. Depositare un’istanza di fallimento in un periodo così critico per la nostra provincia è come dare il colpo finale a centinaia di famiglie che stanno vivendo un momento così drammatico per il terremoto. Spero che la situazione con lo sforzo da parte di tutti possa avere un esito positivo.
SONO PROFONDAMENTE DISPIACIUITO
Questa volta è stata licenziata la padrona e purtroppo con essa tutti gli operai.
Simone Ansovini il 2016-11-16 alle 20:57:15
Il management e’ in grado di gestire questa azienda? Se non si e’ in grado meglio farlo fare a chi ha più’ competenza
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Simone Ansovini il 2016-11-16 alle 20:58:22
Se ne sono viste in giro di seconde e terze generazioni che hanno distrutto imperi industriali….
Qualcuno ha osato dire che avevano 3 mesi di stipendi arretrati, sarà vera questa cosa?
Da quello che so io ( ho inquilini che ci lavorano ) è vero. Stipendi sicuramente arretrati
Addirittura erano arrivati a 5 mesi di stipendi arretrati leggo ora, beh fossi in loro non imposterei una battaglia sulla moralità nei confronti dei 150 dipendenti, perché credo che nessuno neanche malvolentieri accetterebbe una condizione del genere, specialmente se, come affermano loro, ci sono coniugi dello stesso nucleo familiare.
vai a capire come stanno le cose……
Situazioni semplici che in Italia poi diventano anomale. Di solito quando qualche debitore presenza istanza di fallimento è perché l’Azienda non paga.
Va bene che si hanno ordini di lavoro ma se non si pagano i fornitori da tempo vuol dire che c’è qualcosa che non va. Situazioni che fanno riflettere. Solidarietà agli abitanti del territorio. Come si dice …. dopo il danno … la beffa …
PRIMA DI FARE COMMENTI AFFRETTATI SAREBBE MEGLIO CONOSCERE BENE LA SITUAZIONE….NOI SAPPIAMO SOLO UNA VERSIONE!!!!!
POI IN ITALIA, LE REGOLE VANNO OSSERVATE E LE TASSE DEVONO ESSERE PAGATE DA TUTTI SIA DAI POLITICI, SIA DAGLI IMPRENDITORI E NON SOLO DAI LAVORATORI…
Continuare sarebbe accanimento terapeutico.Soluzioni drastiche ogni tanto si impongono tipo esproprio o commissariamento aziendale e confisca di beni per il rientro dei debiti.
Ma perché non ha regolarmente pagato? Di chi è la colpa se non dei proprietari.
Lacrime di coccodrillo inaccettabili!!