di Alessandra Pierini
E’ un intero territorio, già in affanno per il terremoto che lo tartassa da mesi, quello che si sta ribellando al fallimento della Tombolini Industrie. I 150 dipendenti dell’azienda di Urbisaglia, questa mattina, hanno manifestato la loro piena solidarietà e disponibilità alla famiglia Tombolini per il proseguo dell’attività. Ha fatto sentire la sua vicinanza alla realtà aziendale, il cui marchio è conosciuto in tutto il mondo, anche la Regione Marche. Questo pomeriggio si è svolto a palazzo Raffaello un incontro tra la proprietà, gli assessori Loretta Bravi e Angelo Sciapichetti, i sindaci di Urbisaglia Francesco Paolo Giubileo e di Colmurano Ornella Formica. Durante la riunione sono stati fissati gli obiettivi primari: riprendere prima possibile la produzione e provvedere in un secondo momento al consolidamento dell’azienda.
Il fallimento della Tombolini Industrie srl e della Eugenio Tombolini spa, dichiarato dal Tribunale di Macerata su un’istanza proposta dall’Inps relativamente ad un credito che era già stato rateizzato dalla società, ha colto come un fulmine a ciel sereno sia i lavoratori che l’intero tessuto economico maceratese, visto che è interessato dalla chiusura anche un significativo indotto.
«E’ stato un secondo terremoto – sottolinea David Ballini della Femca Cisl – per tanti uomini e donne, alcuni anche senza casa a causa del vero sisma, i quali improvvisamente hanno visto cadere un altro dei loro riferimenti. Da parte della Regione abbiamo trovato grande attenzione alla vicenda e condivisione degli obiettivi. Il primo tra tutti è l’operatività della società rimasta attiva. E’ un traguardo raggiungibile per il quale chiediamo l’intervento anche delle istituzioni».
La società, come già annunciato ieri, presenterà un’istanza di sospensiva della sentenza e chiederà l’utilizzo dei beni strumentali per proseguire l’attività e riassumere i dipendenti.
Fa leva sulle esigenze delle famiglie coinvolte anche Vincenzo D’Alessandro, della Filctem Cgil: «Questa vicenda coinvolge famiglie terremotate, in una delle fasi più difficili per il nostro territorio. Abbiamo riscontrato grande sensibilità da parte degli assessori regionali con i quali abbiamo condiviso la necessità che l’azienda riprenda al più presto a lavorare, pur nel rispetto dell’iter che la legge prevede. Questo permetterà di dare respiro ai dipendenti ma anche di sanare la situazione con i creditori».
Chiede chiarimenti e una soluzione di buon senso al ministro del Lavoro Giuliano Poletti la deputata di Sinistra Italiana Lara Ricciatti: “E’ una vicenda che richiede sicuramente dei chiarimenti, sopratutto sulla scelta dell’Inps di presentare una istanza di fallimento, mettendo a rischio 150 posti di lavoro, senza contare l’indotto, e i pagamenti per i fornitori oltre ad una realtà produttiva importante, attiva da 50 anni sul territorio. Per questo ho depositato una interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro per capire cosa sia accaduto”.
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Mi dispiace
Esprimo tutta la mia solidarietà alle FAMIGLIE!! Il LAVORO E UNA PRIORITÀ E VA SALVAGUARDATO!!
Purtroppo. …
Facendo due conti:
Tfr media di 20.000 euro a dipendente x 150 dipendenti = 3.000.000 di euro;
N. 3 mensilita’ di circa 1.400 euro a dipendente x 150 dipendenti = 630.000 euro
N. 24 mesi di ammortizzatori sociali x 150 dipendenti a 800 euro al mese = 2.880.000.
Totale circa 6.500.000 euro TUTTO A CARICO DELL’INPS.
A questo punto qualcosa non torna o all’inps non sanno fare i conti e qualcuno deve andare a casa o qualcuno provi a spiegare a noi tutti questa situazione.
I racconti in questo e nell’altro articolo non tornano proprio.Ammesso che l’Inps abbia fatto richiesta di fallimento,i margini per salvare capra e cavoli c’erano, almeno che come fa presente Contadini su post nell’altro articolo, bisognerebbe leggere i bilanci delle aziende Tombolini magari per scoprire che i creditori sono molti o pochi di più e che comunque questa istanza sia stata richiesta a più mani.Quello che non si capisce o che comunque non viene riportato è la mancanza della richiesta di concordato al Tribunale. A volte fallire è molto più economico che continuare a lavorare per vari motivi facilmente comprensibili. Magari la verità è altrove ( frase copiata ), però i lavoratori delle Tombolini la dovrebbero conoscere alla perfezione.
Ma l’istanza di fallimento è stata chiesta dall’INPS non dai creditori o dai dipendenti non pagati ,,,, l’assurdo è che l’INPS ti fa fallire e tutti i dipendenti vanno a spasso per sempre …. non era forse meglio fare un lungo piano di rientro con l’INPS
Sauro Micucci, concordo pienamente con te, a conti fatti credo che la verità é altrove.
All’INPS sanno fare i loro conti,purtroppo anche i Tombolini sanno fare i loro e alla fine pagherà semmpre Pantalone e i cocci agli operai.Basta socializzare le perdite è ora di misure severe con chi è inadempiente(Confisca dei beni,Espropri).