Da sinistra Romano Carancini, Angelo Sciapichetti, Alessandro Marini e Alessandro Maccioni
Alessandro Marini
di Federica Nardi
Il 27 luglio i sindaci dell’Area vasta 3 si riuniranno a Macerata e chiederanno compatti al presidente della Regione Luca Ceriscioli un impegno concreto per il futuro ospedale unico del Maceratese. La data sarà anche occasione per tornare insieme ai vertici della sanità regionale sulla spinosa questione delle reti cliniche (cioè l’assegnazione dei reparti) previste in un provvedimento regionale del 2014 in parte disatteso da una recente bozza dell’Asur. In gergo la chiamano la “nuova 350”, dal numero del provvedimento che due anni fa disegnava la scacchiera dei reparti in regione. E di novità ce ne sono molte, a partire dalla mancata previsione del reparto di Radiologia interventistica a Macerata, dalla perdita per Civitanova di Ematologia e Pediatria, dal “declassamento” di reparti che diventano unità “semplici”. Un documento che i sindaci hanno visto in anticipo ma su cui, risulta chiaro durante la Conferenza dei sindaci di Area vasta che li ha riuniti a Tolentino questa mattina, non potranno intervenire se non marginalmente. Alessandro Marini infatti, presente insieme alla direttrice sanitaria Asur Nadia Storti e ai direttori di Area vasta (per la 3 Alessandro Maccioni), dice che «l’incontro è solo informativo, non possiamo aspettare sei mesi per atti dovuti». Un controsenso considerando che il primo atto del provvedimento attende l’applicazione già da due anni e parole che dopo quasi quattro ore di discussione hanno scaldato in pochi attimi l’animo dei presenti.
A sinistra Tommaso Corvatta
Il sindaco di Macerata e presidente della Conferenza Romano Carancini rompe la compostezza e parla di «ennesima imposizione, ci portate in giro». Anche il primo cittadino di Recanati Francesco Fiordomo alza la voce. Al silenzio di Marini si sostituisce l’assessore regionale Angelo Sciapichetti che assicura: «l’approvazione della bozza aspetterà la conferenza del 27 luglio». Resta senza risposta anche la domanda di Carancini, che chiede se la nuova 350 è già condivisa dall’esecutivo regionale. Idem per Radiologia interventistica, che doveva avere una firma sul bando del primario entro 7 giorni, di nuovo messa in discussione perché, dice Sciapichetti a margine dell’incontro, «stiamo valutando i flussi». Un atteggiamento che trova i piedi puntati anche del sindaco di Civitanova Tommaso Corvatta, che sia su ospedale unico che sulle reti cliniche non nasconde un forte malumore: «Dobbiamo essere preoccupati dai servizi che abbiamo oggi, perché l’ospedale unico li erediterà. Se partiamo con poco avremo poco. Puntiamo i piedi adesso o dopo avremo un contentino. Rischiamo di essere portati in giro e non lo posso permettere». In calendario, oltre al prossimo incontro a luglio, la scadenza del 31 ottobre del 2016. Termine ultimo che si sindaci si sono dati per presentare le proposte per il luogo dove dovrebbe sorgere il nuovo ospedale. Una struttura nuova, efficiente, moderna che, azzarda Carancini, «potrebbe far tornare al sistema pubblico i 90 milioni che nell’Area vasta 3 vanno alla sanità privata».
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Fra trentanni, quando l’ospedale sarà pronto, organizzate una cena per ricordare questo incontro e poi contatevi. Non saranno né i soldi e né ricorrere alla sanità privata a tenervi occupato un posto a tavola. E non toccatevi quello che non avete. E tu Corvatta, l’unica cosa eclatante che puoi fare sarebbe proprio dare le dimissioni. Forse riacquisteresti qualche punto. Maccioni, Sciapichetti, Cerisciuoli ma non avete mai il singhiozzo?
Bravi non MOLLATE!!
Sì sta depauperando il sistema sanità del maceratese . Non è etico , né giusto che il Presidente Reginale, che controlla la propria salute nel pesarese, non verifichi le difficoltà territoriale del nostro territorio . Ritengo che sia il Presidente di tutti e che i consensi che ha avuto , siano anche arrivati dal maceratese
Fa bene il nostro Sindaco Romano Carancini a puntare i piedi sulle questioni relative alla sanità, questioni da tutti condivise e che lo vedono protagonista di prese di posizione, politiche, a volte aspre ma vere ed autentiche. Ripeto in questo mio intervento quanto dissi in Aula, come consigliere di maggioranza, quando tutti, tutti, maggioranza e opposizione, firmammo vari Ordini del giorno su tema oggi dibattuto. Dissi che era, purtroppo, un “ludo carateceo” come Curzio Malaparte diceve a proposito delle elezioni, delle schede elettorali. Aggiunsi, in Aula, che il dispiacere più grande era relativo alla inutilizzabilita’ di quelle carte, votale alla unanimità, poche carta di grammatura dura e non idonea a più funzionali scopi fisiologici. Ma prevale, leggo, Pirandello e il suo insuperabile Gioco delle parti. A questo punto preferisco un Sindaco “incazzato” anziché un mieloso dibattito, un rimando infinito da
coitus interruptus. Ma vedo, anche, che chi non si incazza e media, fa parte di ormai un non più occulto Sinedrio in cerca
di nuove postazioni e posizioni. Sinedrio , come tutti sanno, Ancona-Pesaro centrico. Mi sorge il dubbio che si muovano, patet latet, nuovi organigrammi per le prossime elezioni, ed eventuali strapuntini. Il Sindaco Carancini, con il quale, in maggioranza, ho avuto scontri frontali ma leali, deve resistere su tale posizione critica e smacherare la regia che è per ora fantasmatica. Ma non tanto.
Il presidente regione marche la sua campagna l:ho fatta con i soldi delle cliniche private!!!!
Il classico teatrino….
Tutti a stracciarsi le vesti, ma nessuno che poi faccia qualcosa di concreto.
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Il piano previsto dal Governatore è semplice: Ancona/Pesaro (con trutture di serie A) a Nord, con la macro regione dell’Emilia….E il resto della Regione (senza ospedali di serie A) con gli Abruzzi.
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Quindi perchè investire in una parte di territorio che non sarà più di sua competenza??
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Continuo a dire COMPLIMENTI a tutti i gerarchi e podesta e avanguardisti è figlie dellas lupa del PD che, nelle provincie di Macerata e Fermo e Ascoli, hano supportato il pesarese invece che uno capace e maceratese….