Al centro il governatore Ceriscioli al momento del taglio del nastro
di Federica Nardi
(Foto di Lucrezia Benfatto)
«C’è una grandissima sofferenza nell’Area vasta 3. Umiliazione, frustrazione e rassegnazione sono i sentimenti che si respirano nella sanità maceratese». Così il sindaco di Macerata, Romano Carancini, spezza l’apparente serenità di quella che doveva essere una festa per l’inaugurazione della sala pacemaker del nosocomio del capoluogo. E lo fa perché seduto accanto a lui, per l’occasione, ci sono il presidente della Regione, Luca Ceriscioli (che poco prima ha inaugurato la tisaneria all’hospice di San Severino), e il direttore dell’Area vasta 3 Alessandro Maccioni. Le richieste del primo cittadino sono chiare e sono le stesse di chi lavora in ospedale: «Aspettiamo dal 2014 il bando per il primario di Radiologia interventistica. Perché l’Asur possa permettersi di non farlo, dato che il provvedimento parla chiaro, resta inspiegabile. Abbiamo una direzione sanitaria a intermittenza, un dramma sugli investimenti, mancano i primari». Quella della nostra Area vasta «non è una situazione come tante – dice Carancini –. Siamo spaesati e disorientati. Con il sistema delle aziende sanitarie e delle aree vaste siamo arrivati allo strabismo sanitario. Le aree vaste, senza personalità giuridica e autonomia sul budget, sono figlie di un dio minore». E sull’ospedale unico, che nemmeno oggi ha avuto l’atteso piano finanziario di cui si parla ormai da due mesi, Carancini chiede «che venga inserito nero su bianco nella programmazione regionale. Altrimenti è una presa in giro. Vogliamo avere la stessa dignità degli altri territori e avere le stesse chances». E la risposta di Ceriscioli sorprende. Prima se la prende con i medici che «non segnano la casella della priorità sulla ricetta» e rendono impossibile il lavoro del Cup. Poi rassicura che il nosocomio «entrerà nel piano sanitario» e che «i problemi dell’Area vasta verranno sistemati entro l’anno prossimo» e puntualizza che «quello di fare un nuovo ospedale che sostituisca Macerata e Civitanova è una scelta, non un obbligo». Certo, dice «meglio una nuova struttura che cantieri e cantierini negli ospedali, che portano mille complicazioni e non vengono mai realizzati nei tempi previsti».
Un momento del faccia a faccia tra Luca Ceriscioli e Romano Carancini durante la visita al sesto piano dell’ospedale
Da sinistra il sindaco Romano Carancini discute con Luca Ceriscioli (al centro) e con il direttore dell’Area vasta 3 Alessandro Maccioni
IL PERSONALE CHE NON C’E’ – Poi si arriva a toccare il vero nodo cruciale della sanità maceratese, quello che da anni i sindacati lamentano e che anche oggi, nelle corsie dell’ospedale, torna fuori a più riprese tra gli addetti ai lavori. Cioè che «manca il personale. Non si sa più cosa fare. Se continua così dovranno chiudere dei reparti», dicono alcuni medici, che preferiscono restare anonimi. Il governatore confessa che il «problema delle assunzioni sono i tetti, ma dove c’è bisogno si assumerà secondo i criteri dell’emergenza, del rispetto degli orari di lavoro e del potenziamento». Ma la situazione maceratese, con le assunzioni all’osso che copriranno poco più del turnover, potrebbe implodere entro l’autunno. Chi dovrebbe dare una risposta, cioè il direttore dell’Asur Alessandro Marini, oggi non c’è («per impegni», dice Maccioni) e la sua è un’assenza notata da tutti, soprattutto dal primo cittadino.
Al centro il direttore di Cardiologia Morgagni con l’assessore regionale Angelo Sciapichetti (a sinistra) e Luca Ceriscioli
LA NUOVA ECCELLENZA MACERATESE – Un’aria di tempesta che si rasserena solo per poco, durante la visita alla nuova sala pacemaker. Un laboratorio di oltre 240 metri quadri con tecnologie all’avanguardia e 31 posti letto (di cui 8 dedicati alla terapia intensiva). Una struttura dove vengono «impiantati sui pazienti pacemaker e defibrillatori – dice Gianluigi Morgagni, direttore della Cardiologia di Macerata -, che consentono di regolarizzare con il controllo remoto il funzionamento cardiaco, scongiurando il rischio di morti improvvise. È il tassello che mancava per la realizzazione di un’unità operativa cardiologica all’avanguardia, in cui qualunque patologia che colpisca il cuore può venire trattata, senza ritardo».
CANTIERI E CANTIERINI – Stanze e apparecchi nuovi di zecca contrastano con altre visioni che si aprono lungo il tour del governatore. C’è il reparto accanto a Oculistica, dove i lavori sono fermi da diversi anni e l’ascensore è stato staccato per evitare che qualcuno capiti nell’ala fantasma per sbaglio. Stanze che poco più di un anno fa erano in completo stato di abbandono. C’è il cantiere della nuova ala del pronto soccorso, che tra un mese si dividerà tra la sede attuale e le nuove stanze per permettere ai lavori di estendersi.
TAGLI E INVESTIMENTI – È tra uno spostamento e l’altro tra i corridoi dell’ospedale che Ceriscioli torna anche sui tagli di fondi alle Aree vaste: «Non sono definitivi, sono precauzionali e si tengono in conto ogni anno. In modo che, se dal Governo arrivassero meno soldi, il bilancio non dovrebbe subire ulteriori tagli che invece poi sarebbero reali (il 3 percento se si sfora il budget)».
I lavori nella nuova ala del pronto soccorso di Macerata
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ha smantellato la sanità regionale e ha il coraggio di fare l’ inaugurazione
Da una parte la solita, finta, incazz@tura a salve….
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Dall’altra il palo della luce che si infila, nel solito posto, con tanto petrolato…..
Ceriscioli, lampante esempio di Causa ed Effetto.
Romano ha ragione!!! Non se può più!! Romano tieni duro!!!
vergogna!!!!
Cerasi, poesse che sia una finta inca…tura, ( anche se per me no, Carancini avrà tanti difetti, ma quello in cui si adopra, per me ci crede ) e , sempre per me, sò ancorapiù finti del Sindaco quelli che dicono, hanno detto, dicevano, di contrastarlo, di mandarlo a casa e con facilità, e invece stanno ancora lì , ognuno in qualche modo, chi in direttivo, chi in maggioranza, e persino anche chi in opposizione- pensa- a reggergli il moccolo, per cui, come diceva Totò, la somma fa il totale, il Sindaco è lui, mica altri, e fa quello che si sente, quello che è, quello che può.
La spesa sanitaria tutta a favore di Pesaro e Fermo
Bello il sevizio fotografico…..
Dajie Romano difendi st’ospedale
Un capoluogo ed un territorio con la sanità abbandonata dalla Regione. Ha fatto bene Carancini a far sentire tutta la disapprovazione. Mi chiedo dove sono gli eletti regionali della nostra provincia? Mi sembrano assenti; cittadini ricordativi quando andate a votare oppure non vi lamentate del nostro ospedale provinciale rottamato.
Ciò che contano sono i “fatti” e questi dicono che la Sanità pubblica procede lesta verso la privatizzazione. Se Ceriscioli vuole dare un serio senso alle parole, non deve fare altro che iniziare da “subito” (perché nel 2017?) a invertire la ‘rotta’. Datosi che ha mani e piedi legati dalle direttive ‘centrali’, sono certo che farà del tutto per peggiorare la situazione, affinchè siano gli stessi cittadini, esasperati, ad implorare la (falsa) panacea “privata”! Carancì, se non sei colluso, fatti sentire; rompi le scatole, magari col supporto dei cittadini, continuamente!!
Cerisciuoli, a San Severino, dove è stato accolto con il solito affetto dalle arrabbiatissime mamme a cui ha tolto l’ospedale perché lui è uno che capisce, che sa quello che fare, per questo gode di tanta stima, tanto che quando il discorso è finito sui parti cesarei che per lui sono vergognosamente superiori alla media di altre strutture e come professore di matematica avrà fatto i suoi conti, forse qualcuna avrà pensato che se magari anche lui venisse sottoposto a parto cesareo, almeno quando parla di sanità qualcosa in più ne saprebbe. Comunque prima di recarsi nel capoluogo ha dichiarato: ” Macerata è a norma. “. Per fortuna c’è un intero articolo sul resoconto di questa visita a smentirlo in maniera aberrante.
@ Tamara Moroni
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Si adopererà pure, ma non credo però che lo faccia per la città….
Da Riccardo Sacchi, capogruppo Forza Italia Macerata, riceviamo:
Siamo alle solite: gli esponenti del pd maceratese, completamente succubi rispetto alle politiche del pd marchigiano, inscenano un teatrale battibecco davanti ai cronisti per far credere ai cittadini che davvero ci si batta per la dignità della sanità maceratese. Siamo sicuri che importanti esponenti (un Sindaco di un capoluogo, un assessore regionale e un Presidente di regione) di un partito – il pd, che governa a tutti i livelli – debbano confrontarsi su un tema di così fondamentale importanza nei corridoi di un ospedale durante un’inaugurazione e davanti alla stampa? Non esistono occasioni più serie di confronto? Non si tratterà per caso di “fumo” gettato negli occhi dei cittadini a fronte di accordi già presi altrove? O, peggio ancora, non saremo di fronte a una partita in cui si giocano carriere e destini politici sulla pelle dei maceratesi?
Mah, può darsi, torno a dire , che c’è anche chi rispetto a me è al corrente delle ambizioni politiche nei soggetti interessati e perciò vedono tutta questa messinscena , ma al di là di quello che non so, non ci trovo proprio niente di strano che un sindaco approfitti dell’occasione e in presenza della stampa , per esprimere le sue lamentele con più enfasi che in privato e ottenere risposte che i presenti possono sentire e i giornali riportare. Sono altrettanto pronta a scommettere che se, in quanto Sindaco di un capoluogo , non avesse speso una sola parola a favore del nostro ospedale, del personale, accennato a uno solo dei tanti problemi esistenti, sarebbe stato attaccato per opposti- e in quel caso più giustificati- motivi .
Le scelte della Regione sulla sanità della nostra provincia sono sbagliate, e tutti sono d’accordo. Quindi c’è d’aprire subito un tavolo tra la Regione e i rappresentanti delle istituzioni locali per riscrivere gli investimenti stanziati dalla Regione. Tutti dobbiamo ribellarci ai piani regionali della sanità del territorio maceratese.