di Marco Ricci
Erano qualche centinaia gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati di Banca Marche, Carichieti, Popolare dell’Etruria e Carichieti, chiamati a raccolta per far sentire al governo e al parlamento la loro voce mentre, al di là delle balaustre, stava cominciando in commissione Bilancio della Camera la discussione sulla legge di stabilità e sull’emendamento dove è stato inserito il decreto legge – varato dal governo Renzi due domeniche fa – che ha permesso il salvataggio dei quattro istituti (leggi l’articolo). Scottati dagli effetti dei quattro dissesti che hanno azzerato il valore delle azioni e delle obbligazioni subordinate, i risparmiatori si sono ritrovati davanti a Montecitorio per far sentire la loro rabbia e per convincere il parlamento a salvaguardare in parte i loro investimenti. La prima vera protesta in piazza. La rabbia si indirizza anche verso la scarsa capacità dell’Italia di imporsi nei confronti della Commissione Europea la quale aveva bocciato gli interventi proposti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd), interventi che sarebbero stati meno onerosi sia per le banche che per i risparmiatori.
Solo per Banca Marche, lo ricordiamo, dal dissesto sono andati in fumo 400milioni di euro di obbligazioni subordinate e circa 1,5 miliardi di patrimonio, mentre il Fondo Unico per la risoluzione delle crisi – attraverso i contributi del sistema bancario nazionale – ha dovuto effettuare un primo intervento a fondo perduto da un miliardo di euro per assorbire le perdite pregresse, più un secondo intervento sempre da un miliardo per patrimonializzare la Nuova Banca delle Marche. Nel disastro sono rimasti coinvolti – oltre alle Fondazioni di Pesaro, Macerata, Jesi e Fano – anche 40mila piccoli azionisti e un migliaio di obbligazionisti subordinati. L’esito del salvataggio, caduto come una doccia fredda sui risparmiatori, oltre alla rabbia ha visto nascere il gruppo Facebook Vittime del salva-banche, particolarmente numeroso che ha organizzato l’iniziativa di oggi.
In piazza, insieme ai clienti delle banche e alle associazioni in difesa dei risparmiatori, anche i rappresentanti del M5S che hanno parlato, in relazione agli obbligazionisti subordinati, di «grande truffa», con il decreto emanato dal Governo per dare il via libera alla nascita delle nuove banche che sarebbe arrivato dalla sera alla mattina, azzerando i diritti di questa tipologia di investitori. Nei giorni scorsi, lo ricordiamo, assemblee di piccoli azionisti e obbligazionisti subordinati si sono svolte in quasi tutta Italia. Particolarmente animata quella che si è tenuta giovedì scorso a Jesi e a cui hanno partecipato centinaia di risparmiatori che avevano investito in Banca Marche parte dei loro risparmi. L’obiettivo dell’assemblea, così come della manifestazione di oggi, quello di premere il più possibile sull’esecutivo e sul parlamento perché si riesca a trovare una soluzione per questi piccoli risparmiatori.
E pur se il varco è stretto per immaginare importanti forme di risarcimento, le voci hanno urlato in piazza Montecitorio tutta la loro rabbia, mentre questa mattina era stato il premier Renzi ad intervenire sulla questione a margine di un evento Pd a Rignano sull’Arno. «È una questione molto delicata, l’atteggiamento del governo ha permesso di salvare quattro banche che altrimenti avrebbero chiuso. Ora stiamo studiando qualche forma di sollievo ad un particolare tipo di titolari di obbligazioni, ma il punto centrale è che senza il nostro intervento le banche avrebbero chiuso».
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Chiudete il conto di una Banca che ha massacrato il territorio, i dirigenti della quale hanno ricevuto dalla politica anche premi di cavalieri del lavoro!! Vergogna.
Non date ascolto a chi vi dice che forse vi verranno incontro.
Non hanno avuto rimorsi, hanno solo una maledetta paura di tanta gente rabbiosa che potrebbe non controllarsi. PAURA, solo paura hanno questi criminali, nessun rimorso.
Continuate a protestare rabbiosamente, senza violenza, ma rabbiosamente.
risparmiatori truffati da banda marche,per avere un tozzo di pane a titolo di risarcimento preparatevi: vestiti stracciati e sudici,trucco che evidenzi l’anzianita’,occorre rispondere senza senso ad un breve questionario di 400 domande,cercare in tutti i modi di umiliarsi ed autoflagellarsi,dimostrare di pranzare o cenare alla caritas ed il governo,buono e comprensivo ma solo con i bisognosi ed indigenti( e’ un governo di sinistra non dimentichiamolo,vicino ai piu’ deboli) sapra’ attraverso una elemosina darvi un ristoro al danno subito(inconsapevole mi raccomando) .Poi per favore basta a protestare e rompere,altrimenti sara’ necessario usare idranti e con i piu’ testardi l’olio di ricino.Il governo ha salvato 4 banche,correntisti e dipendenti compresi,e voi a rompere e protestare…qualcuno addirittura ha avuto l’ardore di manifestare a Roma,inconcepibile…
Robero Cherubini PAROLE SANTE!! Nuova o vecchia banda marche cambia poco anzi e’ peggio.Se la concessionaria auto XY truffa i suoi clienti,riapre come NUOVA XY chi ci andrebbe? chi si fiderebbe?Aggiungi che si sa gia’ che qualcuno presto comprera’ la NUOVA XY facendola sparire per sempre.Nessuno andrebbe da nuova Xy,perche’ dovrebbe andare o rimanere nella nuova banda marche?Se poi ogni investitore truffato si rende parte attiva per mettere in guardia amici,conoscenti,parenti,colleghi vedrai che il governo un altra volta prima di inforcare mitra e passamontagna ci pensera’ due volte,magari rispettando un po’ di piu’ tanti inermi vittime.Lo dico da tempo,50000 formiche incazzate diventano un leone…
Perché i piccoli risparmiatori di Mps non hanno perso un euro?
I piccoli risparmiatori di Mps non hanno perso un euro perchè la situazione di quella banca, seppur drammatica, fu risanata con aumenti di capitale che nelle Marche non sono stati trovati e perchè la banca ottenne un prestito dallo Stato di 4 mld, poi rimborsato.
Interessante notare il posizionamento dei partiti politici in questa vicenda.
Prima della grande crisi, nel 2007, la politica, all’unisono, blocco la vendita di Banca Marche. Chiaramente la politica in quanto tale non intervenne in prima persona ma attraverso le Fondazioni che decisero orgogliosamente di restare al timone della Barca, pur non sapendola guidare.
A quel tempo non ricordo manifestazioni di protesta per quella scelta sciagurata, pensate che la vendita avrebbe portato molti miliardi in regione che le Fondazioni avrebbe potuto investire in molteplici cambi, dal sociale alla cultura, da infrastrutture all’innovazione tecnologica.
Dopo in commissariamento, tutti i partiti di opposizione, si sono scagliati contro B.I. ritenuta il vero artefice del disastro B.I., eppure agendo subito, forse si poteva ancora salvare qualcosa.
Il movimento 5 Stelle è intervenuto più volte sulla vicenda durante il commissariamento eppure è sembrato cadere dalle nuvole per il risultato finale, chissà cosa si aspettavano, hanno urlato ai 4 venti la loro contrarietà ai prestiti a Mps, forse per BM anziché prestiti volevano regali finanziati dalla Merke.
La Lega Nord, testate giornalistiche a lei vicine hanno paventato il rischio chiusura degli sportelli interessati con la perdita dei risparmi dei correntisti, quest’attività nelle ultime settimane si è espansa in rete grazie ai social creando fughe di liquidità dagli istituti ora oggetto del salvataggio.
Che dire….se si usa la politica per il proprio fine, non ha importanza quanti danni si lasciano sul campo!