di Sara Santacchi
Promossa con lode l’Università degli studi di Camerino che si conferma al primo posto tra gli atenei che non superano i 10 mila iscritti. Per il quarto anno consecutivo resta in testa alla classifica l’ateneo della città ducale davanti all’Università di Teramo e della Basilicata. Questo secondo la classifica stilata dal Censis e Repubblica, proprio nella Grande guida Università edita dal quotidiano. E’ sesta, invece, l’Università di Macerata inserita nella classifica dei Medi Atenei dove a guadagnarsi la corona è Siena. Conferma, dunque, il buon posizionamento nella top ten, già ottenuto lo scorso anno, Unimc che si attesta davanti all’Università politecnica delle Marche e alla “Carlo Bo” di Urbino. La valutazione è il risultato di un attento e scrupoloso esame dei 58 atenei pubblici italiani, attraverso il quale il Censis analizza ogni singola realtà accademica. Un mezzo questo, utile anche per gli studenti e famiglie alla scelta universitaria. Nello specifico sono presentati i ranking relativi alle lauree triennali delle diverse aree didattiche e le classi di laurea a ciclo unico. Rispetto alla precedente edizione, quest’anno, è cambiata la metodologia relativa alla valutazione dei siti web di ateneo, nonchè la nascita di nuove voci di analisi con conseguente rielaborazione.
Il voto ottenuto è quindi risultato della media delle valutazioni ricevute per: struttura del sito web, servizi e strutture, privacy e sicurezza, accessibilità e usabilità, mistery client, brand identity, studenti stranieri, fundraising. Guardando agli altri, Perugia si è classificata al primo posto tra i Grandi atenei (ovvero quelli tra i 20 e 40 mila iscritti), mentre tra i Mega atenei (con oltre 40mila iscritti) si attesta al primo posto l’Alma Mater Studiorum di Bologna. L’università più antica d’Europa supera La Sapienza di Roma (al settimo posto e l’Università di Milano).
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A suggellare il riconoscimento raggiunto da Unicam domani le università italiane tornano a Camerino, dopo dieci anni dalla firma della “Dichiarazione di impegno all’attuazione dei C&C (Carta europea dei ricercatori e Codice di Condotta per il Reclutamento dei Ricercatori)”, per discutere sui traguardi raggiunti e i progressi effettuati. Domani alla Sala della Muta, le università sottoscriventi e i rappresentanti dell’Unione Europea faranno il punto sulla odierna situazione della ricerca in Italia e in Europa; si verificherà se sia stato raggiunto l’obiettivo di un mercato europeo del lavoro aperto e meritocratico e si cercherà di definire quali percorsi possono garantire il futuro dell’Era (Spazio Europeo della Ricerca). Saluteranno l’iniziativa: Carlos Moedas (commissario europeo per la Ricerca), Stefania Giannini (ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), Stefano Paleari (presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) e Flavio Corradini (rettore dell’università di Camerino). Al termine dell’evento i rettori delle università italiane firmeranno la “Camerino Declaration” come nuova presa d’impegno all’implementazione della HRS4R (Strategia per le Risorse Umane della Ricerca).
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Messe insieme fa terze tra i grandi?
I dati fanno riferimento all’anno accademico appena concluso e la classifica è stata stilata lo scorso anno.