Il sindaco Romano Carancini (al centro) con alcuni esponenti delle liste della coalizione. Da sinistra Luciano Pantanetti, Giuliano Meschini, Paolo Micozzi e Gabriella Di Giovanni
Ultime ore utili per fornire le rose dei nomi al sindaco Romano Carancini per la nuova giunta comunale. Pd, Udc, Macerata Bene Comune e Pensare Macerata stanno chiudendo il cerchio in una fitta serie di incontri interni per presentare i papabili entro il termine ultimo di mercoledì. La civica Città di Tutti ha invece dato al sindaco la possibilità di scegliere sulla lista completa. Si riuniranno domani i direttivi di Pd, Udc e Macerata Bene Comune che già da oggi si è confrontata a livello informale con il primo cittadino, in un incontro richiesto dagli ex consiglieri comunali Pierpaolo Tartabini e Gabriella Ciarlantini. «Rispetto al clima del 2010 non c’è la minima fibrillazione da parte delle liste – dice Carancini – La percezione almeno in questa fase è che non c’è pressione sulle scelte».
Impostazione completamente diversa rispetto al metodo usato dal governatore Ceriscioli per la formazione della giunta regionale. «Il mio è un metodo opposto in cui ho detto ai partiti di farmi dei nomi da cui io sceglierò e non il contrario. Il tutto con l’intenzione di proiettare verso la cittadinanza un’ immagine più trasparente e non di mera spartizione del potere. Anche il metodo è più lineare: la consegna da parte loro entro mercoledì e quindi la composizione della squadra nei due giorni successivi in un’ ottica di ulteriore confronto con le liste. A quel punto però mi riservo di scegliere i nomi utilizzando dei paletti fissi come il numero (fermo ad 8 assessori) la composizione di genere – preferibilmente 4 donne e 4 uomini – la competenza professionale e alcune mie valutazioni personali. Contiamo al massimo entro sabato di poter ufficializzare le nomine».
Il sindaco smentisce l’accordo pre elettorale con l’Idv di Giuliano Meschini:«Non abbiamo mai fatto accordi. L’unico impegno che c’era riguardava temi programmatici che continuano a stare nella possiblità delle scelte da fare. Capisco l’amarezza di Meschini che pur non rientrando in consiglio ha comunque contribuito alla vittoria di tutta la coalizione. L’Idv rimane parte della maggioranza, come resta l’impegno a riconoscere al partito un ruolo in qualche partecipata». Ma nessun assessorato.
(Cla. Ri.)
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Uno strapuntino per l’IdV….
3 nomi almeno graditi ai clerici…
Qualche poltrona in penultima fila da distribuire…
Silente: Momenti bui e difficili ci attendono.
Visto che si è alla ricerca di metodi nuovi, non si potrebbe evitare di lottizzare partiticamente, politicamente e civicamente le nomine nelle società partecipate fino addirittura a usarle, annunciandolo pubblicamente, per compensare assessorati svaniti nel nulla?
Quanto affermato pubblicamente sul Messaggero da Giuliano Meschini, e cioè che ha sostenuto Carancini alle primarie e in seguito alle elezioni vere e proprie in cambio della promessa di un assessorato, conferma quanto scritto circa il mercimonio che qualche mese fa si è verificato e del quale l’IDV è stato protagonista.
Ora il fatto che Carancini venga meno a quella promessa consente di dire senza tema di smentite, ed anche con un po’ di amara soddisfazione: chi di tradimento ferisce (Giuliano Meschini), di tradimento perisce.
E’ stupefacente il candore con cui Meschini dichiara di aver contrabbandato il proprio appoggio elettorale a Carancini con un assessorato.
Lo afferma come se fosse una cosa normale e si stupisce che tale (presunto) accordo non sia stato rispettato, facendo finta di ignorare che – data la manciata di voti raccolti – in realtà egli non avrebbe rappresentato quasi nessuno.