Il Gus denuncia la Pantana
“Ha fatto terrorismo sull’immigrazione”

MACERATA - Paolo Bernabucci annuncia l'azione legale che sarà seguita dall'avvocato Gianluca Gattari: "Voleva farsi pubblicità a costo zero sporcando il nostro nome, pagherà in ogni sede civile e penale"

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Giovanni Lattanzi Paolo Bernabucci Gus

Giovanni Lattanzi e Paolo Bernabucci del Gus durante la conferenza stampa di questa mattina

di Marco Ribechi

Il Gus pronto a denunciare Deborah Pantana. Finita la campagna elettorale Paolo Bernabucci e Giovanni Lattanzi del Gruppo umana solidarietà di Macerata questa mattina hanno rotto gli indugi – attendevano la fine della campagna elettorale – e hanno annunciato che, attraverso il loro legale, Gianluca Gattari, stanno preparando la denuncia per la candidata sindaco del centrodestra. Questo per alcune affermazioni che secondo loro avrebbero infangato il nome e l’attività che l’associazione svolge da oltre 20 anni (leggi l’articolo). «Per convocare questa conferenza stampa abbiamo aspettato l’orario della chiusura dei seggi, prima che si conoscesse il nome del nuovo sindaco, perché la questione va oltre la politica e la campagna elettorale – spiega amareggiato il responsabile del Gus, Bernabucci – Deborah Pantana ha usato la nostra associazione per farsi della pubblicità a costo zero in previsione delle elezioni. Ma non sarà a costo zero, pagherà personalmente in tutte le sedi civili e penali perché ha sporcato il nostro buon nome». Il fatto riguarda alcune dichiarazioni espresse da Deborah Pantana che avrebbe accostato il Gus ai fatti di “Mafia Capitale”, da cui l’associazione prende nettamente  le distanze.

Paolo Bernabucci Gus

Paolo Bernabucci responsabile del Gus

«Tutte le opinioni politiche sono legittime – continua Bernabucci – qui lavorano persone sia di destra che di sinistra poiché siamo dei professionisti e non ci leghiamo ad ideologie politiche. I soldi che prendiamo sono esattamente gli stessi che vanno alle parrocchie o alle altre associazioni. Abbiamo anche dei progetti poco conosciuti di assistenza a famiglie italiane, proprio qui a Macerata ne sosteniamo 15. Il sillogismo Gus uguale Mafia capitale deve tornare indietro (la Pantana aveva fatto riferimento a recenti scandali sul business dell’accoglienza associandola alla vicenda di Mafia capitale, ndr)». Il rappresentante insiste poi sulle somme necessarie per l’accoglienza: «E’ naturale che veniamo pagati, lo dico con orgoglio. L’accoglienza è una situazione umanitaria difficile, arrivano persone che non conoscono la lingua, spaesate, che fuggono da guerre e genocidi, è un lavoro che deve essere affidato ai professionisti. Noi riceviamo 34,5 euro al giorno per ogni persona che assistiamo ma solo 2,5 euro vanno direttamente all’interessato sotto forma di pocket money. Il resto è ripartito in tre aree, il personale occupato, vitto e alloggio e poi le spese mediche e di trasporto. Se esistono associazioni che si impossessano di questi soldi non è responsabilità nostra che veniamo costantemente monitorati dalla prefettura». Anche per quanto riguarda la cifra degli immigrati che saranno accolti a Macerata sono necessarie delle precisazioni: «Il ministero ha deciso che in provincia possono essere ospitate 400 persone che rappresentano il nostro tetto massimo. Non si superano mai i 400, per ricevere nuove persone bisogna prima che si liberino dei posti, tutto questo è regolato direttamente dalla prefettura.

Deborah Pantana con Stefano Giunta di Casa Pound

Deborah Pantana con Stefano Giunta durante un comizio elettorale

Bisogna smetterla con l’allarmismo, non esiste nessuna invasione, il numero di migranti è praticamente stabile. Quello che aumenta è il razzismo degli italiani che persone senza scrupoli fomentano per scopi personali. Ci dispiace che la Pantana abbia fatto queste esternazioni dopo che inutilmente l’avevamo invitata ad un incontro (leggi l’articolo) e dopo che lei stessa aveva sottolineato il nostro ottimo lavoro. Poi però per la sua campagna elettorale ha cambiato posizione e questo non è accettabile». Giovanni Lattanzi, referente nazionale del Gus chiosa: «Siamo presenti su tutto il suolo italiano con vari progetti, le prefetture ci contattano per la nostra serietà. I nostri ragazzi sono alloggiati in appartamenti privati sicurissimi perché controllati quotidianamente, non possono ospitare persone senza il nostro consenso, non possono chiedere l’elemosina e se non rispettano le nostre regole vengono subito allontanati dall’assistenza. Noi tendiamo a sviluppare dei progetti per inserirli nella società, anche in sostegno ad esempio di tanti italiani che hanno bisogno di aiuto, come anziani o degenti. L’immigrazione è una cosa seria, non è possibile che chiunque sentenzi su questa cosa, non si può fare la politica del terrore, per questo presto proporremo degli incontri pubblici per rispondere anche alle domande dei cittadini». Ora tutto è in mano all’avvocato del Gus che presenterà denuncia «sarà lui a indicare l’ipotesi di reato» spiega Bernabucci.

Sede Gus (2)

La sede del Gus in via Pace

Giovanni Lattanzi Paolo Bernabucci Gus (1)



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