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(Le immagine della vittoria, foto di Lucrezia Benfatto)
Ifesteggiamenti davanti alla sede elettorale di via Gramsci (clicca sull’immagine per guardare il video)
di Claudio Ricci
«Occorre capire il valore di questo passaggio elettorale facendo a meno delle divisioni interne al partito». E’ questo il monito di Romano Carancini a due giorni dalla sua rielezione a sindaco di Macerata dopo aver vinto il ballottaggio contro la sfidante di centro destra Deborah Pantana. Una fase nuova quella che attende la politica maceratese segnata da un consiglio comunale profondamente rinnovato. «Dentro a questa maggioranza c’è la speranza di riuscire a capire il segnale che gli elettori hanno voluto mandare alla politica. Sta a noi ora saperlo cogliere. In qualche modo la nostra coalizione ha anticipato una nuova apertura, un nuovo rinnovamento fondendosi con tre liste civiche che sono espressione di una politica diversa. Se nel prossimo mandato non sapremo coltivare questo seme tornando a scimmiottare le polemiche che ci hanno diviso negli ultimi 5 anni allora vuol dire che non abbiamo capito niente».
Il segnale è chiaro: dopo le lotte fratricide nella maggioranza nel quinquennio passato, culminate nella battaglia delle primarie che non risparmiarono “morti e feriti” (come disse lo stesso Massimiliano Bianchini all’indomani del voto) il primo cittadino tiene ferma la barra ricordando ai democrat che non è più tempo di litigi.
«Ora ci vuole un segnale di maturità da dare alla città e recuperare fiducia nell’elettoralto. Il dato dell’astensionismo, senza esimere l’operato dell’amministrazione, deve impegnare il Pd a rimettersi in gioco – continua Carancini, analizzando a mente fredda concetti già espressi nella notte dell’elezione (GUARDA IL VIDEO) – Parlando da iscritto più che da sindaco credo che sia necessario un nuovo approccio con i cittadini, che preveda forme inedite di confronto e coinvolgimento. Ribadisco che faremo ben volentieri a meno, ad esempio, delle anacronistiche divisioni fra renziani della prima ora e quelli dell’ultima».
Una maturità che il primo cittadino vorrebbe testare già dal banco di prova della formazione della giunta: «Aldilà degli orti delle appartenenze politiche mi piacerebbe che già da questa fase di composizione della squadra di governo, si vada oltre le appartenenze politiche. Se iniziamo a dividerci sul bilancino delle correnti di partito tutto il percorso fatto per arrivare fino a qui non è servito a nulla. Anche le voci che in questi giorni si rincorrono sull’attribuzione dei posti in giunta sono deleterie e non fanno bene al rapporto politica-cittadini. Sulla Giunta non c’è al momento una sola indicazione. Non ci sono nomi certi tanto meno quelli dati per scontati. Di sicuro non sarà costituita solo sui numeri delle elezioni. Rimane fermo invece l’auspicio di poterla comporre a metà, con 4 uomini e 4 donne e condizioni migliori, rispetto al 2010, per poterlo fare. Di sicuro esiste negli intenti una condivisione di fondo preventivamente accettata nella fase elettorale. Fondamentali saranno la capacità di lavorare insieme e la coesione elementi chiave della vittoria della giunta tra il 2010 e il 2015 e determinanti anche per il risultato elettorale che abbiamo appena ottenuto»
Intanto la sconfitta Deborah Pantana continua a parlare di risultato straordinario delle elezioni e in un post condiviso sulla bacheca facebook, ha invitato i suoi sostenitori ad una cena per festeggiare.
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Dal suo post su fb si capisce che la Pantana è ancora sotto shock post elettorale…..
Carancini 2: VENDETTA LETALE, Poi ci sarà Carancini3: TOC TOC, POSSO ENTRARE e poi ci sarà Carancini 4: IL PAPA SINDACO e poi Carancin 5: IL RIPOSO DEL GUERRIERO SOTTO I CIPRESSI e poi Carancini 6:IL RITORNO DELLO ZOMBIE………….Carancini 300: IL SINDACO DI ANDROMEDA,,,,,
Domanda per Romano Carancini, alla quale si spera arrivi una risposta, alla luce del nuovamente proclamato impegno a confrontarsi con i cittadini e con l’opinione pubblica: otto assessori non sono un’enormità per una città come Macerata, posto che la stessa Regione Marche sta viaggiando verso una giunta d soli sei componenti?
@ Giuseppe Bommarito
Se ci sono tante cambialotte politiche, da pagare, è ovvio che il numero delle poltrone aumenta.
Inoltre c’è sempre il rischio che il general manager clericale, oltre sms di congratulazioni, possa passare alla cassa..
«L’uomo, da scimmia qual è, è un animale sociale e considera il clientelismo, il nepotismo, gli intrallazzi ed il pettegolezzo, modelli intrinseci di comportamento etico.»
(Carlos Ruiz Zafón, L’Ombra del Vento)
I maceratesi si accorgeranno cosa significa acquistare il ParkSI, inutile per il centro storico del cucuzzolo. La colpa della situazione è solo di tutti questi politici pensanti che non hanno saputo unirsi su di un unico candidato sindaco da opporre a Carancini. Comincio a pensare che anche a Macerata, come a Corridonia, alcuni abbiano fatto liste per intralciare un candidato unitario e a favore di Carancini.