di Alessandro Trevisani
Lui l’accusa, lei risponde per le rime. L’ex assessore regionale alla Difesa della Costa Paola Giorgi, tirata in ballo dall’ex vicesindaco di Porto Recanati, Lorenzo Riccetti , promette di passare per vie legali. La candidata di Marche 2020 alle passate Regionali – 751 preferenze nella circoscrizione di Macerata non le sono bastate per tornare in Consiglio – ribatte alle osservazioni del leader di Uniti per Porto Recanati, che in un’intervista a Cronache Maceratesi l’aveva accusata di giocare “sporco”, per essersi presentata alle “riunioni degli investitori del Burchio, il che – aveva detto Riccetti – dimostra che c’erano interessi politici che andavano oltre la sua funzione”(leggi l’articolo).
Per rispondere Giorgi imbocca la strada dell’ironia. “Riccetti, Riccetti… Ma Riccetti chi? In questi due anni di intenso lavoro condotto dal mio Assessorato per Porto Recanati – scrive in un comunicato -, io non l’ho mai visto. O forse l’ho visto, ma probabilmente è talmente insignificante da risultare trasparente. A casa mia chi dice non verità si chiama bugiardo e chi si permette di fare illazioni gravi sull’operato di qualcuno, in questo caso sul mio, si trasforma in denunciato: sono stata educata così, un po’ rigidina”. Prima di arrivare al Burchio, però, Giorgi indugia su un’altra affermazione di Riccetti, che la rimproverava di non avere stigmatizzato la pubblicazione online di un video diffuso dai presenti a un incontro in Regione, il 30 luglio 2014, in cui l’assessore discuteva animatamente con l’ex sindaco Sabrina Montali, accusandola di dire “solo banalità”.
“Per informare il Riccetti (ma chi è? Boh) su alcune vicende che racconta infarcendole di idiozie che screditano solo lui, perché non ha mai vissuto nulla di quello che va raccontando, la chiarezza va fatta – scrive Giorgi -: e anche questo è un mio vizio, la chiarezza. In relazione al famoso video realizzato negli uffici regionali durante una riunione tra l’assessorato regionale e l’allora sindaco Montali, presenti i rappresentanti degli operatori balneari, sinceramente io non ho ancora capito chi fisicamente lo abbia girato, so di averlo visto su internet, di aver immediatamente avvisato l’ufficio legale regionale, che poi ha agito di conseguenza e ricordo di essermi anche molto alterata. Nessuno aveva chiesto il permesso di riprendere l’incontro, che, per quel che mi riguarda, poteva essere concesso: ogni mia azione su Porto Recanati (come le altre del resto) è stata sempre condivisa con tutti gli interessati a vario titolo e non ho mai avuto nulla da nascondere. Certo, poi quel video, nella sua verità, presentava due modi molto differenti di affrontare le questioni e, di sicuro, quella meno credibile non ero certo io”.
Un altro affondo Riccetti l’aveva dedicato ai lavori di protezione della spiaggia partiti da poco a Scossicci. “Chissà com’è i pontoni si muovono in campagna elettorale – aveva detto il leader di Upp -. Invece mentre c’era la Montali non si è mai mosso un sasso”. Replica Giorgi: “Ma questo ignoto signore lo sa che i soldi la Regione li aveva stanziati al comune di Porto Recanati fin da aprile 2014? Sì, i pontoni sono finalmente arrivati, ma grazie al nostro lavoro, perché fino all’ultimo giorno l’amministrazione comunale non ha mai collaborato attivamente per accelerare i tempi, dopo aver perso quasi un anno in chiacchiere da bar. E lo sa che grazie solo all’operato dell’assessorato regionale i lavori sono partiti e chi ha fatto sempre da ponte tra tutti è stata la Giorgi? Ma che ne sa”.
Dopodiché arriva la reazione sulla questione del resort 6 stelle: un progetto bocciato dalla giunta Montali lo scorso novembre – ragion per cui la Coneroblu sfiderà l’amministrazione il 2 luglio prossimo davanti al Tar – e che fu presentato alla cittadinanza il 2 ottobre in un incontro all’hotel Mondial, dove l’assessore regionale disse di essere intervenuta nel suo ruolo istituzionale, per “conoscere e approfondire”. Ma ecco la stoccata finale a Riccetti: “Quello che afferma sul Burchio… Ah no, quella è materia da legale. Porto Recanati, grazie ai due anni di lavoro del mio assessorato, oggi ha una prospettiva reale di difesa della costa, normativa e sopratutto finanziaria: forse questo Riccetti non lo sa, ma gli ricordo che grazie al lavoro dell’assessorato della Giorgi, per le scogliere a Porto Recanati oggi ci sono 4 milioni di euro dalle Ferrovie dello Stato e 4 milioni di euro dal Ministero per le Infrastrutture. Certo, ci eravamo ben guardati dal dare qualche responsabilità al Comune nell’attuazione di questo intervento, considerati i precedenti; probabilmente con il commissario le cose sarebbero andate meglio. Riccetti, ti consiglio un bicarbonato”.
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Se quel che l’assessore regionale è vero (in primis, l’inerzia dell’ente locale) è lampante il motivo per cui per i due condomìni più famosi di Porto Recanati non bastano i vigili urbani.
Letta quest’intervista, che lascia il sospetto che il bicarbonato possa servire ad altri che a Riccetti, non ci si può che rallegrare per l’esito delle elezioni regionali. La Giorgi, di cui immagino molti ricordino la brillante carriera di attrice, minaccia istrionicamente di rivolgersi al tribunale: chissà se potrà recarvisi lo stesso giorno in cui finalmente sarà chiamata a chiarire l’accusa di truffa nei confronti dei cittadini marchigiani?
L’accusa non è la condanna. Non c’è stata sentenza alcuna, ancora, neanche in primo grado. Occorre d’altronde dibattere sui fatti di cui all’articolo e non si deve uscire dal seminato.