E’ una Deborah Pantana a 360° quella che in un comunicato spara sull’operato del sindaco uscente Romano Carancini, in uno degli ultimi attacchi prima del ballottagio di domenica. La sfidante tocca molti dei temi affrontati nel faccia a faccia su Cronache Maceratesi (leggi l’articolo) a partire dalla questione piscine. «L’opaca vicenda connessa alla gestione delle piscine di viale don Bosco – si legge – ha dato luogo a un credito a favore del Comune di circa 800mila euro, con il pagamento diretto delle utenze, credito che il sindaco è stato capace di ridurre, attraverso un accordo, a 590mila euro, di cui solo 100mila da erogarsi subito, e il resto rimasto a livello di una mera promessa che il privato onorerà attraverso lo scomputo di opere quando (mai) sarà realizzato l’utopistico nuovo polo natatorio. Quest’ultimo è già costato ai maceratesi circa 700mila euro di interessi passivi sul mutuo che paghiamo da 6 anni. La vicenda piscine ci è dunque già costata più di 2 milioni di euro. E poi, il sindaco ha la faccia tosta di chiedere a noi dove troveremo le risorse per ridurre le tasse.
Altra serie di colpi la sfidante Pantana li sferra sul tema dell’urbanistica:«Per autonoma decisione del sindaco, non è stata realizzata la prevista bretella di collegamento diretto tra via Trento e il sottostante parcheggio Garibaldi, lasciando al privato un “regalo” di 1 milione e 600mila euro, senza nemmeno aver chiesto una polizza fideiussoria. Altri soldi buttati via. Quando il sindaco si vanta di non aver autorizzato neppure un metro cubo di cementificazione in più, mente sapendo di mentire: era capogruppo del Pd proprio nel decennio in cui il suo partito è stato protagonista assoluto della più grande devastazione urbanistico-territoriale che Macerata abbia subito. Oltre 1,5 milioni di metri cubi di nuove costruzioni è stato programmato e approvato dalla sua maggioranza consiliare, attraverso i Piani di Riqualificazione urbana (da via Trento all’Ircr di via Ghino Valenti, da piazza Pizzarello all’ex Vam, ecc.), il Piano Casa, la Minitematica, per non parlare dei recenti centri commerciali. Eletto sindaco, stranamente si tiene la delega all’urbanistica e inizia a gestire in prima persona l’attuazione concreta delle precedenti varianti, al di fuori di ogni controllo politico, deliberando tutto in Giunta ed estromettendo il Consiglio comunale. Ad aggravare la situazione, l’ostinazione del sindaco a voler procedere all’acquisto milionario del ParkSì, già di proprietà del Comune.
Quindi l’affondo finale sulla spesa per il sociale: «Allo stesso tempo però non si trovano le risorse per sistemare strade, marciapiedi e per il taglio dell’erba. Intanto, il Comune spende 9 milioni di euro l’anno (45 milioni in 5 anni) nel sociale, ma la povertà delle famiglie maceratesi è aumentata. Dov’è finita e come è stata spesa tutta questa montagna di soldi pubblici, visto che i maceratesi in difficoltà non hanno avuto alcun beneficio? Il 14 giugno sarà un referendum tra chi sceglie di essere complice di tutto questo e chi invece sceglie di cambiare. Domenica chiedo ai maceratesi un minuto del loro tempo e garantisco che riceveranno 5 anni di trasparenza, legalità e libertà»
Francesca D’Alessandro, capolista di Macerata nel Cuore:
«Nel rispetto della linea e del lavoro fatto insieme ai candidati della lista, Macerata nel cuore ha preferito non procedere ad apparentamenti ufficiali. Tutta la nostra campagna elettorale è stata fatta con lo scopo di offrire un’alternativa valida alla città, da troppi anni ingabbiata da un sistema che non le consente di avere un’alternanza politica a garanzia di un governo più equilibrato e più motivato. Coerentemente alla scelta fatta di appoggiare il progetto politico e il programma di Maurizio Mosca, unico candidato capace secondo noi di contrastare lo strapotere del Pd a Macerata, oggi alla luce delle ultime elezioni comunali e a ridosso del ballottaggio tra Romano Carancini e Deborah Pantana, abbiamo deciso di non apparentarci con la candidata di centro-destra, pur assicurandole tutto il nostro appoggio, affinché possa riuscire a scalzare chi da troppi anni ha messo radici in questa città, spogliandola di tutto, isolandola sempre di più, senza di fatto risolvere questioni annose, senza occuparsi di ridarle l’impulso economico e culturale che meriterebbe, provvedendo solamente ad una cementificazione spregiudicata e di fatto non curandosi di mettere in atto politiche per la famiglia serie e di supporto vero».
La lista di Maria Francesc Tardella Macerata Capoluogo riuntasi ieri sera durante il dibattito tra i ballottanti sullo satdio Helvia Recina (leggi l’articolo) interviene sul voto del 31 maggio e in vista del turno di ballottaggio previsto per domenica prossima:
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Nelle scorse settimane, qui su CM, uno dei più fervidi sostenitori di Citizen Zero (l’esimio cellula rivoluzionaria comunale sezione disinformazio e propaganda) ha, più volte, ribadito il “risultato” positivo dell’aspettio sociale dell’Amministrazione.
Circa 9 milioni erogati/impegnati/spesi/donati…..
Alla richiesta di essere un pochino più specifico (e dare maggiore chiarezza dell’impegno di spesa) per farci capire COME E DOVE i soldi sono stati impegnati (perchè lo capirebbe anche un bambino che un conto è impiegare 9 milioni per “aiutare” SOLO 10 famiglie, altro conto con la stessa cifra è aiutarne 100 o 1.000) ha sempre fatto orecchie da mercante, glissando sulle risposte… Anzi per la verità non ha proprio mai risposto
Quello che Carancini ha fatto o non ha fatto negli ultimi cinque anni, ormai l’hanno capito pure i sassi.
Personalmente come candidato Sindaco avrei cercato di comunicare quello che io intenderei fare se fossi eletto non quello che ha fatto o non ha fatto il mio antagonista.
Per quanto riguarda i 9 milioni di spesa sociale, mi pare che i bilanci del Comune siano pubblici. Basta poco per sapere se quei soldi sono stati utilzzati per aiutare 1, 10, 100 o mille famiglie.
Nel Comune dove abito io le delibere con cui vengono concessi aiuti a famiglie bisognose sono pubblicate sul sito istituzionalle, previo oscuramento delle generalità degli interessati.
Più che a Carancini questa domanda io la farei ai consiglieri di opposizione.
Tardella batte D’Alessandro 1 a 0 sul piano della coerenza..che significa non ci apparentiamo con la Pantana, ma l’appoggiamo cmq…?! tecnicismo politico?! Bah……