di Claudio Ricci
Una giornata infinita per lo spoglio delle comunali di Macerata. A notte inoltrata i dati della sezione 21, della scuola elementare De Amicis risultano per la parte riguardante le preferenze dei consiglieri non pervenuti. Una percentuale irrilevante dato il risultato, certo già dal tardo pomeriggio, che vede contrapposti al ballottaggio (si tornerà al voto il 14 giugno) il sindaco uscente, candidato della coalizione di centro sinistra, Romano Carancini al 39,9% (a capo della coalizione con Pd, Idv, Udc e le civiche Città di tutti, Pensare Macerata e a Sinistra per Macerata) e Deborah Pantana ferma al 18% (sostenuta da Forza Italia, Popolari per l’Italia, Idea Macerata-Marche 2020, Tradizione e Futuro, Frazioni e Centro, Destra di Popolo e Sovranità).
Maurizio Mosca, sul podio con il 13,7%. Al quarto posto Carla Messi (13,48%), candidata del M5S, terzo partito della tornata dietro a Pd e Forza Italia (leggi l’articolo). Quindi Anna Menghi (7,25%) candidata del suo Comitato civico e della Lega Nord e Maria Francesca Tardella (3,8 %) con la sua lista Macerata Capoluogo. E’ una giornata lenta e tesa quella che si vive nel palazzo comunale, segnata dai ritmi di uno spoglio difficile in cui gli stessi scrutatori hanno più volte chiamato l’ufficio elettorale per i dubbi nell’assegnazione delle schede. I primi dati ufficiali non arrivano prima delle 16. I candidati si fanno vedere solo più tardi. A metà pomeriggio compaiono in comune Messi, Carancini e Pantana.
I dati continuano ad arrivare, il ballottaggio tra il sindaco uscente e la sfidante del centro destra si fa sempre più sicuro. «La debacle del centro destra regionale è solo un punto di partenza per noi che da Macerata abbiamo lanciato un progetto nuovo di cambiamento – dice Pantana – Il nostro risultato è un buon segnale per tutte le Marche. Sono contenta di questo dato. Credo che l’astensionismo per il centro destra sia sempre un dato penalizzante, noi non abbiamo una macchina organizzativa come quella del Pd ma se questa comincia a scricchiolare è per noi un segnale incoraggiante. Sono soddisfatta perché il nostro è un voto d’opinione espresso sulla mia persona. Le mie liste sono tutte nuove fatte da gente digiuna di politica che è stata in grado di portare molti voti. La nostra coalizione è aperta a tutti quelli che vorranno lavorare per il cambiamento e sono sollevata dal risultato ottenuto al primo turno. La vecchia storia finisce qui. La nostra comincia oggi».
Ribatte Carancini: «Se la Pantana è fiduciosa figuriamoci io. Ringrazio le liste della coalizione che hanno lavorato bene nonostante l’affollamento di candidati. Il 40% con 9 candidati sindaco è un buon risultato. Ora dobbiamo superare l’ultimo tornante, lo faremo il 14 giugno al ballottaggio». In un secondo momento arriva un commento sul ballottaggio: «Se non ci sono pregiudiziali – dice Carancini – non credo che avremo difficoltà a stare su fronti diversi. Il M5S come tutte le altre liste deve scegliere liberamente quindi non posso invitare nessuno e mi sento di rispettare qualsiasi loro scelta. Gli apparentamenti sono oggettivamente difficili date le incompatibilità su alcuni punti programmatici. Mi riuscirebbe difficile credere d’altro canto che la Pantana riesca ad aggregare visti gli attacchi che ha mosso anche nei confronti di alcuni candidati di centro destra durante la campagna elettorale. Non voglio comunque denigrare il suo risultato che è di tutto rispetto. Ora il primo degli impegni è ringraziare i candidati della nostra coalizione che hanno fatto un lavoro straordinario. Proprio a loro dico che adesso è necessario lavorare per riportare le persone a votare».
Gli scenari assumono contorni più definiti in serata quando la forbice tra Pantana e Mosca si allarga con il secondo sotto di 4 punti percentuali. «Sono comunque soddisfatto, è stata una bella esperienza – dice Mosca – E’ mancato quel 5% di voti, pensavo di poter anche arrivare al 20 e avevamo paura che non bastasse. Per il ballottaggio? Farò come al solito, penserò solo al bene della mia città».
Esulta la candidata pentastellata Carla Messi: «E’ un successone per il Movimento 5 Stelle a Macerata dove corriamo per la prima volta. Al ballottaggio ci tiriamo fuori dai giochi. Siamo al momento il secondo partito e forse possiamo arrivare a tre consiglieri, formando il gruppo di opposizione più numeroso. L’impegno è quello di starci in maniera seria e propositiva facendo valere la nostra azione
di controllo. Voteremo solo quello che ci piace, studiando ogni atto con scrupolosa attenzione. Il primo punto sarà la condivisione di una mobilità sostenibile. Non possiamo chiudere il centro urbano a prescindere prima occorre adeguare il trasporto pubblico, ad esempio prevedendo alcune gratuità per alcune fasce sociali». Meno entusiasta Anna Menghi che a scrutini ancora in corso commenta: «I dati ci hanno lasciati un po’ stupiti. Soprattutto il risultato della Lega, che alla luce delle regionali pensavamo si potesse tradurre in un successo anche qui. D’altronde la lista di Macerata era fatta di persone completamente nuove e abbiamo fatto una campagna fuori dal clamore mediatico partita solo il 2 maggio. Al ballottaggio anche considerando un apparentamento con il 18% di Pantana saremmo comunque ben lontani dal 39% di Carancini.
Tra l’altro in questi casi non si parla mai di una mera somma dei voti. Come al solito il centro sinistra nonostante l’apparente divisione iniziale della campagna ha saputo compattarsi e riportare a casa un risultato importante. Il centro destra paga per l’ennesima volta la caratteristica atavica della frantumazione interna».
Politica l’analisi della presidente della Maceratese Tardella: «Siamo soddisfatti, la nostra è la prima lista civica non legata ad altri partiti. Per noi è stata una buona partenza. Al ballottaggio? Prima vediamo chi ci chiama». Non mancano i colpi di scena sul finale di giornata, quando Marina Adele Pallotto, candidata di 5P-5Punti per l’Italia accompagnata da alcuni componenti della sua lista entra nel palazzo municipale creando il caos all’ingresso della sala stampa (leggi l’articolo). L’intervento del sindaco Romano Carancini ha calmato gli animi. I dati sui candidati sindaci della sezione 21 della scuola di via De Amicis arrivano dopo l’1,30. Con questo seggio, dove è ancora in corso il conteggio delle preferenze per i singoli candidati, si è concluso lo scrutinio cominciato dodici ore prima.
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Adesso vedremo il giochino delle alleanze….
Tutti dicono che le elezioni comunali sono piu legate ai nomi che ai partiti, be’ se la lega in regione ha preso il doppio dei voti presi a Macerata, forse la Menghi dovrebbe chiedersi perche’ anziche’ stupirsi.
Adesso tutti davanti al telefono in attesa di chiamate. Forse basterebbe rileggersi le dichiarazioni prima del voto per capire chi sta con chi, ma come si sa la politica, per alcuni, e’ una specie di pongo.
Prima di tutto gli onori a Carancini per il risultato ottenuto fin qui.
Per quanto riguarda Deborah, “la sua “partita è appena iniziata con l’essere arrivata al ballottaggio. Il voto popolare ha decretato lei come “candidato unico” per il centrodestra . Ora sta a tutti gli altri arrivati dopo lei, decidere da che parte stare. Se finora ognuno ha corso per sé , contro i suoi avversari di centrodestra ,e contro Carancini, adesso per tutti è il momento di scegliere se perdere definitivamente la gara oppure vincere tutti assieme. Personalmente credo che l’impegno, la volontà, le risorse investite di quanti , pur stando dalla stessa parte politica , finora erano contro la Pantana, meritino di portare a compimento con lei e tramite lei , il progetto comune per cui si sono spesi.
Stando così le cose e i numeri, Carancini e il PD avrebbero perso. Infatti, sommando tutte le opposizione, vincerebbe la Pantana. Ma, occorrerebbe il miracolo di Maria. Ossia, fare coinvolgere tutti i voti delle liste di opposizione sulla Pantana, turandosi il naso, eccetera. Ma siamo Italiani… Quindi, i duri e puri si sentono superiori e faranno vincere Carancini e il PD.
Per come sono andate le cose sino ad oggi nel centrodestra, l’indicazione di Tamara mi sembra solo un sogno di mezza estate.
“Ti telefono o no? Ti telefono o no? Io non cedo per prima!”: Richeggia la Nannini la presidente Tardella. Difficile che la chiami il sindaco Carancini che esce dal primo turno, contro 9 competitori in campo, con un sonante 40%. A detta dei più il sindaco uscente ha già vinto, anzi ha la vittoria in tasca da quando ha superato alle primarie l’ostacolo più duro: Mandrelli. Al ballottaggio difficilmente Carancini, con oltre venti punti di vantaggio, si apparenterà con qualcuno. Potrebbe chiamare la Tardella la candidata di centrodestra qualificata al ballotaggio, ma qui la presidente ha questioni politiche interne da risolvere. Il suo capolista, infatti, ha sostenuto alle primarie del centrosinistra Mandrelli e ha sempre dichiarato di tendere nella sua azione politica all’unità della sinistra. Già aver sostenuto un candidato sindaco fuori da quella coalizione appare uno strappo. Modesto il risultato conseguito dalla Tardella (3,8%), anche se, come di solito dichiarato dai politici, si ritiene soddisfatta. E’ un risultato molto al di sotto della percentuale a doppia cifra espressa dal sondaggio elettorale di CM. Alcuni le hanno rimproverato di aver tenuto la festa della promozione della Rata proprio il giorno di chiusura della campagna elettorale. Altri sostengono che non è giovata alla presidente l’eliminazione della squadra dalla final four, che la società aveva chiesto e ottenuto di organizzare a Macerata. Ma quella sera contro l’Akragas, che ha tolto alla Rata la lunga imbattibilità, ci si è messa la difesa. Durante il campionato questa si era dimostrata imperforabile, ma contro i siciliani ha fatto tre regali grossi come una casa, che sono costati tre reti e l’eliminazione. La verità invece è che i maceratesi, in modo maturo, hanno saputo distinguere tra la passione sportiva e le scelte politiche, che hanno una valenza più importante per la comunità. C’è un altro illustre caso di presidente di squadra di calcio che concorse alla carica di sindaco, si tratta del mitico Achille Lauro, patron negli anni ’50 del Napoli. Il biografo Lomartire ricorda che “o’ comandante” regalava prima delle elezioni ai suoi concittadini la scarpa sinistra, per poi consegnare la destra a risultato conseguito. Ma sono questi metodi non più attuabili ai giorni nostri, oltretutto in una realtà sociale diversa. Insomma la presidente Tardella consegue sotto il profilo sportivo la promozione e la final four, ma rimane in zona playout alle elezioni amministrative. Le resta la soddisfazione dell’elezione quale consigliere, così potrà sorvegliare da vicino gli adempimenti amministrativi per la messa a norma dello stadio. In modo da evitare ai tifosi di seguire la prima parte del campionato di Lega Pro fuori Macerata. Nel mentre la presidente, libera da incarichi amministrativi, avrà il tempo per costruire una solida compagine societaria che assicuri alla Maceratese la permenenza nel calcio professionistico.
Interessante notare che, tra tutte le liste in gioco, Citizen Zero come primo commento post voto tenti -con carambole lessicali- di raccatare indirettamente i voti del MoVimento 5 Stelle.
Sccome prima delle elezioni il M5S ha detto non farà alleanze e non supporterà nessuno, in nessun caso, ecco che i voti in libera uscita fanno gola.
Fanno gola perchè sono “a costo zero…”
Citizen Zero in quesdto unico caso non deve contrattare nulla, nessuna promessa, nessun incarico… Insomma proviamo a racimolare qualche voto senza offrire nulla (cosa che invece dovrebbe, ovviamente, fare con le altre liste in gioco: votami che ti do mari e monti)
Citizen Zero sa benissimo che, il piatto di lenticchie, è il 4 posto, in consiglio, in caso di sua vittoria.
Quindi ecco, tra le tante liste presenti, il liscire il pelo solo ad una e il sottinteso non detto (votate per me che sarete uno più in Consiglio )
Caro Peppe, penso che il mio non sia un sogno, ma quanto si dovrebbe, e potrebbe, fare. Se poi non c’è la volontà è un altro conto. “Il libro dei sogni” sa scriverlo solo il centrosinistra? Vorrei mi si spiegasse perché ,ritrovare l’unità d’intenti quando riguarda il centrodestra si dice sogno, mentre quando a farlo è il centrosinistra spaccato sempre su tutto- come anche abbiamo visto a Macerata nelle ultime primarie- si tramuta in realtà! Allora si dica chiaramente. C’è qualcosa che non funziona nel centrodestra maceratese, perché non può essere sempre colpa del candidato ” sbagliato”; dài e dài, uno dovrà chiedersi: si gioca a vincere , a perdere, o a far vincere facile l’avversario? Se il centrosinistra è più bravo al gioco della politica, se il suo elettorato vota chiunque sia il loro candidato pur di vincere, allora niente da eccepire, merita di vincere ogni volta; anche grazie al suo elettorato più serio di quello di centrodestra che promette voti e non mantiene, quando non va per niente a votare.
Detto qui, a me che vinca Carancini o Pantana me ne torna proprio niente e mi stanno bene entrambi, ma sono fatta così. Non amo il disfattismo , mi piace andare fino in fondo e vederci chiaro nelle persone. Voglio vedere cioè , dove sono andati a finire tutti quelli che fino a ieri ” non mollano mai” per capire quale partita hanno giocato finora e per chi. Ancora si porta il segno dei voti regalati al centrosinistra nel 2000, perciò, qualora non ci sarà quel ricomponimento necessario, e più che possibile se solo si volesse, a quel punto non sarò di certo tra quelli che scaricheranno la responsabilità dell’ennesima vittoria del centrosinistra su Deborah Pantana, che è qui, ora, adesso, col suo potenziale di partenza per poter traghettare fra 14 giorni tutto il centrodestra nella maggioranza in Consiglio.
Questo è il mio punto di vista da spettatore. Poi facciano loro.
Mi torna in mente il famoso detto di Ermenegildo FottoRata, storico, statista, economista e maratoneta : “ Il passato ritorna, il presente rimane e il futuro è incolore , stabile e masochista.“.
Chiosa di Aldebrando Vifottoanchio, fruttivendolo, speziale e biografo di D’Alema: Il PD e il suo rappresentante ( Carancini ) tanto criticato per il motivetto che fa” Il Parck Si, Il Parck No, e le piscine proprio no!! “, supportato da un partito, il PD che mai era sceso così in basso tanto da non avere nemmeno più tracce del rosso della vergogna che ancora gli dava una connotazione politica rappresenta il passato recentissimo che ritorna, anzi diventa il presente, senza che tra le due modalità temporali ci sia un intervallo sufficiente a ragionarci un poco. Pertanto il futuro è incolore per la mancanza del rosso fatto salva qualche striatura di grigio color crani attempati, eterni ed immutabili”. Il masochismo non ha bisogno di delucidazioni.
Sintetica analisi del voto: nulla cambia perché nulla cambi, Macerata si conferma città politicamente tranquilla, tranquillissima, statica e paludata fino alla morte. Fortuna che in Consiglio ci sarà almeno un’opposizione con gli attributi. Ma sappiamo bene quanto spazio ottengono e quanto vengono ascoltate opposizioni e minoranze, in questo Paese… Ahinoi.
Non credo che i voti della Tardella siano “spostabili”.
Chi la chiama la chiama, ammesso e non concesso che qualcuno lo faccia… penso che i suoi elettori (ampiamente inferiori alle annunciate aspettative, tanto che la stampa ha parlato di “flop”) decideranno autonomamente cosa fare al ballottaggio a prescindere dalle sue indicazioni di voto.
Non diamo numeri a caso:Astenuti40,09% Carancini22,58Pantana10,18 Mosca7,70Messi7,61Menghi4,09Tardella2,15Lattanzi1,52Golini0,50 Pallotto0,18.No comment.
Carancini per ora può gongolare per diversi motivi interni al PD.Pantana sarà per la prima botta ma ancora non ha le idee chiare.”gente digiuna di politica”bah convinta lei.Mosca peril20% manca solo il12,30,bazzecole.Messi quarto partito ma va bene cosi(forse un candidato più accattivante non guasterebbe).Menghi”trionfo Lega alle regionali”(5,40%),forse un passettino indietro non guasterebbe.Tardella(non me lo sariò mai criso,vista la focosità presidenziale)candidata con la testa sulle spalle e con due p…e cosi,quella che ci voleva per i 5 stelle.PS i numeri del mio precedente intervento non sono commentabili,sono i voti reali che vi piacciano o meno.
@Poloni: temo che Lei abbia totalmente ragione… salvo un “ma”: il potere “fa’ jì l’acqua per inzù” (come i soldi), chissà che, al netto di un’astensione che potrebbe essere ben più alta del primo turno, non saltino fuori apparentamenti e sponsorizzazioni inaspettate… O che si ripeta quanto accaduto alle Primarie del PD, magari con l’aiuto (discreto) di parrocchie e vescovado!!…
Per la prima volta sono d’accordo con Caporaletti! boh