Chiesto l’intervento del governo
per il futuro della Sacci

CASTELRAIMONDO - Interpellanza al ministro Federica Guidi dei parlamentari marchigiani dopo l'acquisto del cementificio. Domani mattina (17 aprile) si terrà l'incontro tra i vertici della multinazionale Buzzi e le segreterie nazionali dei sindacati di categoria

- caricamento letture
Il cementificio Sacci

Il cementificio Sacci

di Monia Orazi

Per conoscere il futuro del gruppo Sacci, con 83 dipendenti dello stabilimento di Castelraimondo che dal 27 maggio rischiano la mobilità, deve intervenire il governo, in particolare il ministero dello sviluppo economico, alla luce dell’offerta di acquisto presentata dal gruppo piemontese Buzzi Unicem (leggi l’articolo). È questo l’obiettivo dell’interpellanza rivolta al ministro Federica Guidi, dai parlamentari del Partito Democratico, tra cui l’onorevole Irene Manzi, firmata anche da altri parlamentari marchigiani. «Di fronte ad un così complesso ed importante piano di acquisizione – spiega Irene Manzi – è opportuno conoscere concretamente il contenuto e gli indirizzi del piano industriale del gruppo Buzzi che, potendo vantare una grande solidità finanziaria, potrebbe investire nella nuova proprietà e rilanciare l’attività produttiva degli stabilimenti Sacci». Nell’interpellanza al ministro Guidi, i deputati Pd «Chiedono di conoscere le intenzioni e le iniziative intraprese fino ad ora dal governo per verificare il contenuto e gli obiettivi del piano industriale del gruppo Buzzi, al fine di tutelare la piena occupazione dei siti produttivi, scongiurando la chiusura di stabilimenti, in grado di dare ai nuovi acquirenti, solidi elementi di continuità produttiva, se non addirittura di espansione», scrivono nel testo. Gli occhi dei dipendenti di Castelraimondo e delle loro famiglie sono puntati a domani mattina alle ore 11, quando si terrà l’incontro tra i vertici della multinazionale del cemento Buzzi e le segreterie nazionali dei sindacati di categoria. I sindacati chiederanno informazioni sul piano industriale Buzzi, sulle intenzioni relative agli stabilimenti del gruppo Sacci, in un quadro economico di forte contrazione, per il settore del cemento a livello nazionale. La speranza di tutti è che i nuovi proprietari, che hanno avviato lo scorso marzo la procedura di acquisto della Sacci, che per essere completata richiederà alcuni mesi, possano definitivamente mandare in soffitta lo spauracchio della mobilità per 135 dipendenti tra Castelraimondo e Pescara, oltre alla chiusura dello stabilimento marchigiano, unica cementeria della regione. Un altro incontro tra Sacci e sindacati, per scongiurare la mobilità è previsto per mercoledì 22 aprile a Roma, dopodiché se la trattativa fallirà, la palla passa in mano al ministero del lavoro, come prevede la legge. Hanno firmato l’intrpellanza: Manzi, Agostini, Carescia, Lodolini, Marchetti, Morani, Petrini, Carella, Albini, Ermini, Taricco, Castricone, Manfredi, Arlotti, Rotta, Cova, Giuseppe Guerini, Gribaudo, Zappulla, Porta, Gnecchi, Carnevali, Beccattini, Tidei, Rocchi, Miccoli, Mauri, Cominelli, Ricchetti, Malpezzi, Magorno.

Articoli correlati



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X