La mobilitazione delle parrocchie per il ballottaggio del centrosinistra c’è stata. Molte conferme sono arrivate oggi in redazione dopo l’articolo “La Civitas Mariae batte la Macerata Bene” (leggi) e tutte con un unico comun denominatore: si sono mossi diversi preti, quelli delle parrocchie più popolose di Macerata, esortando a votare per Romano Carancini. E con loro anche alcuni gruppi parrocchiali. Ma nessuna indicazione è arrivata dal vescovo Marconi che come suo stile si è tenuto fuori dalle vicende elettorali.
Nella settimana precedente al voto c’è stata anche una campagna tambureggiante via sms dei sostenitori di Carancini che hanno inviato moltissimi messaggi (nella foto a fianco un esempio) per invitare a votare contro i comitati affaristici e la massoneria.
Prima della sua analisi post-voto chiediamo a Bruno Mandrelli se ha qualcosa da dire sulle ripetute sollecitazioni a chiarire i suoi rapporti con la massoneria. “Dico chiaramente che credo nella libertà di associazione costituzionalmente garantita – risponde -, libertà per la quale mi sono sempre battuto: aggiungo che, personalmente e senza alcuna discriminazione nei confronti di chi la pensa diversamente, non riterrei opportuno che un candidato sindaco frequenti logge massoniche o stanze dell’Opus Dei nel mentre si propone per l’esercizio di una funzione pubblica (quindi figuriamoci dopo laddove eletto). Per di più, forse troppo calvinisticamente, non riterrei opportuno che dette frequentazioni fossero poste in essere da chi si candida o ricopre il ruolo di segretario di un partito (quale io sono stato). Questa è la mia personale opinione che, ovviamente, ben può non essere condivisa, questo il mio modello comportamentale che, altrettanto naturalmente, non pretendo di imporre a nessuno, come sempre viva la libertà.” E perché non l’ha chiarito prima questo aspetto? “Perché se ti metti a rispondere alle domande di anonimi sai dove cominci ma non sai dove finisci. Quindi ho preferito attendere il termine della campagna elettorale, forse sbagliando, ma confermo che non mi presterò ad interrogatori mediatici”.
Intanto la presidente della Maceratese Maria Francesca Tardella conferma l’intenzione di andare avanti con la lista civica “Macerata Capoluogo” che sta formando assieme al consigliere Alessandro Savi e a diverse persone della società civile (leggi l’articolo): “Prenderemo la decisione definitiva domani sera nel corso di una riunione ma la volontà è di andare avanti, magari con altre liste civiche”. L’intenzione di Maria Francesca Tardella sembra dunque essere quella di candidarsi sindaco e sarebbe il sesto in campo dopo Romano Carancini, Carla Messi del 5 Stelle, Maurizio Mosca che sta definendo la sua coalizione di centro, Deborah Pantana (centrodestra) e Tommaso Golini (Forza Nuova). Massimiliano Bianchini nelle prossime ore si riunirà con gli altri esponenti della lista Pensare Macerata per decidere se appoggiare Carancini.
Il segretario del Pd cittadino Paolo Micozzi, che in campagna elettorale aveva manifestato la sua preferenza per Mandrelli, spiega i motivi per cui domenica sera non è rimasto nella sede di via Spalato: “Sono andato via perché ho cercato di interpretare in questo modo un precedente sms inviatomi da Carancini in risposta ad un mio invito a presenziare domenica sera assieme al segretario regionale. Ho preso un giorno di riflessione per rimettere un po’ in ordine tutta una serie di pensieri che avevo in mente. Ora ho maturato la piena consapevolezza che sia necessario non disperdere questo patrimonio di partecipanti alle primarie che hanno manifestato la loro fiducia ad entrambi i candidati del Pd. Va tenuto conto di questo risultato per la prossima campagna elettorale che ci vedrà contrapposti al centrodestra e agli altri candidati sindaci. Sono ancora più convinto che il passaggio delle primarie, nelle quali credo fermamente, sia piuttosto stretto ma necessario nel senso che non deve essere una resa dei conti: in questo caso rappresenterebbero un fallimento. Questo interesse elevato è venuto fuori perché in tantissimi hanno dato il loro contributo. Io sono a disposizione per condividere un percorso che permetta al Pd e al centrosinistra di continuare a governare la città”.
Bruno Mandrelli analizza poi il voto con una nota stampa: “Voglio ancora una volta ringraziare sentitissimamente tutti i cittadini di Macerata che, votandomi, si sono riconosciuti nella mia proposta politica di cambiamento per andare oltre l’esistente, per fare di più e per fare meglio in un ritrovato clima di unità civile e politica. Sono stati davvero tanti al primo turno, si è mancato l’obiettivo di affermarci subito per soli 19 voti, sono stati ancora di più al turno di ballottaggio, con un risultato finale che non è stato sufficiente ma che mi onora e che comprova l’importante lavoro fatto dalle forze politiche che mi hanno sostenuto e dai tanti giovani che mi hanno accompagnato in questo difficile confronto con un’amministrazione in carica. Insomma, in quella sede la volontà di cambiamento è emersa con chiarezza.
L’espressione di voto nei miei confronti è stata obiettivamente trasversale, con larghi settori della società civile che mi hanno dato fiducia: per tale profilo non condivido l’analisi del voto che vedrebbe tutta da una parte una certa “Macerata bene” e dall’altra l’espressione più popolare della città. Non è così, come desumibile dai tanti voti raccolti in zone come quelle della Pace, di Madonna del Monte e delle Vergini dove certamente è più significativa la presenza di strati di popolazione legata al duro lavoro dei campi o della fabbrica. Si sono poi, a mio parere, riconosciuti nella mia proposta per il Centro Storico tanti cittadini e tanti operatori del commercio, desiderosi di vedere la rinascita del cuore della città e la possibilità di continuare a lavorare come in un non lontano passato: anche a loro va il mio grazie. Insomma, un consenso per così dire “renziano” che ha attratto anche fasce dell’area moderata della città disposte a dare fiducia alla mia candidatura alle primarie, fiducia che sarebbe stata riconfermata alle elezioni amministrative.
La riflessione sul voto del turno di ballottaggio non può che iniziare confermando i complimenti e gli auguri per il prosieguo al sindaco in carica. Si deve poi prendere atto che l’affluenza alle urne configura una sorta di onda anomala non prevista e non prevedibile, inusuale nell’intero panorama nazionale: circa il 50% in più di votanti complessivi, un aumento di oltre l’80% per uno dei due candidati. Non voglio correr dietro alle voci che parlano di possibili infiltrazioni di futuri candidati sindaci di altri schieramenti che mandano in campo i propri supporter per scegliersi l’avversario ritenuto più battibile o alle tante segnalazioni che sussurrano di prese di posizione nel variegato mondo cattolico che è parte significativa della città di Macerata e che costituirebbero ingerenza. Ma le regole del gioco erano quelle di un voto senza dichiarazioni di appartenenza, senza limiti, senza preventivi impegni di adesione ad un’area e non sarebbe giusto, dopo aver giocato, dire che il mazzo è stato truccato. Quindi non lo dirò limitandomi a segnalare tale anomalia, obiettivamente non spiegabile come mera conseguenza di una settimana di campagna elettorale giocata più incisivamente, chi dice il contrario non capisce o non è sincero; chi ha partecipato sa che la campagna elettorale per il primo turno è stata ventre a terra, senza alcun surplace da parte dei competitori. E’ quindi possibile che si siano messi in movimento settori della società rimasti indifferenti al primo turno: ma tant’è, era consentito. Diversa, naturalmente, può essere la valutazione politica su tale anomalia. Si dovrà da ora verificare come ricucire gli strappi del passato e del presente, obiettivamente una parte della campagna elettorale è stata giocata non sulle proposte ma sulla demonizzazione dell’avversario, con valutazioni personali e politiche scivolose ed ammiccanti che vanno respinte nel metodo e nel merito, con troppi conflitti contro qualcuno piuttosto che per qualcosa di meglio. La palla passa ora al Partito Democratico che dovrà verificare termini e condizioni per una rinnovata unità interna ed esterna, favorendo un clima di costruttiva concordia utile a superare le divisioni degli ultimi anni. C’è quindi bisogno di gioco di squadra: in mancanza, ed al di là dell’esito finale, non avremo risolto neanche uno dei problemi con i quali si è fatto di conto in questi ultimi cinque anni”.
Mario Iesari e Caterina Rogante a differenza di altri hanno condotto una campagna elettorale leale, sostenendo Romano Carancini
Interviene anche Mario Iesari, componente del direttivo Pd e del comitato elettorale di Carancini: Questo mio intervento fa seguito a quello del Direttore Matteo Zallocco concernente l’analisi del voto al ballottaggio. Un intervento che apprezzo particolarmente perché approfondito ed equilibrato come non sono stati altri commenti apparsi negli ultimi giorni. Ma lo scontro accesso delle primarie può spiegare molte cose che oggi dobbiamo tranquillamente lasciarci alle spalle. Piuttosto mi premeva inserire nel dibattito due mie considerazioni. La prima riguarda la valutazione che Matteo fa per spiegare l’eccezionale afflusso di partecipatati al ballottaggio; la seconda si riferisce al ruolo svolto dalla componente del Nuovo Corso del PD, che a mio parere appare un po’ sottovalutato nella sua analisi. Andiamo dunque al primo argomento. E’ indubbio che l’afflusso di votanti al ballottaggio ha stupito tutti. Alcuni lo hanno definito una vera e propria anomalia, anche a livello nazionale. Magari il termine eccezionale mi sembra più opportuno riguardo una partecipazione al voto di liberi cittadini, ma andiamo oltre il problema nominalistico. Per spiegare questo accadimento Matteo parla di voto politico al primo turno e di voto “ideologico e di ceto sociale” al secondo. Farei torto al Direttore se pensassi che dietro questa distinzione e l’uso delle parole ci fosse un giudizio positivo per il primo risultato e sostanzialmente “problematico” per quanto riguarda il ballottaggio. Credo che a suo parere il mix fra il concetto di ideologia e quello di blocco sociale serva per comprendere una mobilitazione “forte” non altrimenti spiegabile solo con quello di appartenenza politica. Non a caso si è tirato da più parti in ballo il riferimento al voto cattolico.
A mio parere in realtà quanto è accaduto al secondo turno può spiegarsi, oltre che con l’ottimo lavoro di tutti quelli che hanno fatto parte del comitato a sostegno di Carancini, soprattutto tirando in ballo l’altra grande anomalia (qui si, di anomalia si tratta) di queste primarie, e cioè il fatto che queste coinvolgessero un Sindaco in carica al termine del suo mandato! Non dimentichiamo infatti che è passata una sola settimana fra i due voti. Qualsiasi accordo politico, qualsiasi presunta “chiamata alle armi” non avrebbe avuto modo di funzionare ed attivarsi in tempo se non avesse facilmente attecchito in un terreno di motivazioni ed aspettative che rende plausibile e sufficiente, anche per un cittadino non attivo politicamente, mobilitarsi per esprimere un giudizio positivo o negativo (non dimentichiamo per onestà anche la crescita dei voti di Mandrelli) sul sindaco e sulla giunta che ha amministrato la città negli ultimi 5 anni. Se quanto propongo è vero ne derivano due altre considerazioni: Carancini e la sua giunta non sono di certo quel corpo estraneo alla città che era stato dipinto; ed i suoi oppositori, all’interno del Pd e nella sua maggioranza, hanno indubbiamente compiuto un errore politico ad utilizzare il metodo delle primarie per chiedere un giudizio sul suo operato. La città ha scelto Carancini, come avviene per ogni sindaco, al termine della competizione elettorale di 5 anni fa e la città “sentiva” che era ora suo diritto esprimersi per giudicare il suo operato.
A supporto di questa mia teoria vi svelo un retroscena della campagna. Il giorno dopo la “sconfitta” del primo turno è stata chiamata una riunione del comitato proCarancini. Ebbene il numero dei partecipanti è stato letteralmente il doppio di quello delle riunioni precedenti. Dopo un risultato comunque non positivo. Evidentemente era scattato qualcosa. La voglia di far contare il proprio giudizio. Da questo punto posso passare rapidamente anche alla seconda delle mie valutazioni. A mio parere infatti l’articolo di Matteo Zallocco sottovaluta il ruolo svolto dalla componente Nuovo Corso del Pd di Macerata. Non solo perché essa ha prestato molti bravi militanti, me escluso ovviamente, all’azione sul territorio a sostegno della candidatura di Carancini. Ma soprattutto perché il suo tempestivo sostegno ha permesso in realtà di evitare che l’errore politico di imporre le primarie ad un sindaco uscente, arrivasse al punto di far percepire questo candidato come un esterno e un competitore del principale partito politico della sua maggioranza, che lo vede inoltre suo tesserato, oltre che dirigente di lungo corso. E’ vero che al suo fianco si sono schierate personalità come Ricotta e Canesin, ma è indubbio che la loro presenza sarebbe stata letta più come naturale conseguenza del ruolo svolto in amministrazione piuttosto che come valutazione di esponenti del partit. Grazie alla nostra decisione quindi il sindaco Carancini, come Mandrelli, è stato un candidato “anche” del Pd e non contro il Pd. Cosa sarebbe accaduto ora se Carancini, come è possibile, avesse comunque vinto anche senza il nostro contributo? Che tipo di scenario si starebbe materializzando per il Pd di Macerata? Direi quindi che molti ora devono ringraziare la nostra scelta. La città, o almeno una parte significativa di essa, ha potuto esprimere il suo giudizio sull’operato di Carancini chiedendo che potesse giocarsi le sue carte fino in fondo, ed il Partito democratico può incominciare l’ultima parte, la più importante in realtà della campagna elettorale, con un candidato che è il suo candidato”.
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Caro Mandrelli, magari se lo diceva prima di questa campagna sms dei suoi avversari che non era massone… i parroci non si sarebbero attivati per rimettere “La chiesa al centro del villaggio”…
L’opportunità. Secondo Mandrelli visto come massone, non è stato un modo per raggiungere il suo obiettivo. Sperava forse di cavalcare l’onda renziana! Strano perchè ha già avuto esperienza surfistica dell’onda craxiana.
Adesso sta a vedere che Carancini è il De Gasperi de Majerada.
L’abnorme crescita dei voti per il futuro ex Sindaco Carancini, tra il primo e il secondo turno, è dovuta a:
1) Voti della destra per far vincere il candidato più debole della sinistra.
2) Voti di quei tifosi della Maceratese che vogliono la lista del Presidente.
3) Voto del Vescovo. Si dice che Carancini abbia più volte baciato le mani (e speriamo solo questo) del prelato per ottenere la rottura della promessa che il Vescovo aveva pubblicamente fatto di non intervenire nella contesa.
L’analisi di Bruno è quella di un signore della politica. Per quanto mi riguarda, sono sempre più orgoglioso di averlo sostenuto perché le esperienze come quella appena vissuta ti fanno aumentare di spessore, ti fanno capire quanto sia importante star vicino a gente che ti può insegnare qualcosa di importante. Ho imparato più in un mese di campagna elettorale che in cinque anni di amministrazione.
L’analisi di Savi invece mi sembra quella di ingenuo praticante della politica. Bene la candidatura di Mandrelli e di giovani gregari, ma non vi siete accorti che la sponsorizzazione di vecchi personaggi mestieranti della politica vi avrebbe portato alla sconfitta sicura?
Il contenuto del messaggio sms la dice lunga sul livello e il profilo dei votanti di Carancini e delle sue truppe cammellate. Denigrazione dei presunti avversari, ipotesi di sciagura ancora più grave di quella perpetrata da cinque anni caranciniani, cancellare le tracce di questo modo di fare politica imbarazzante.
Un (piccolo) uomo solo al comando. Che pena!!!!!!!!!!! Ma Micozzi supera tutti, sei un perdente!!!
speriamo che la lezione sia servita a questi nuovi “arrivisti” che speravano di sconfiggere il sindaco uscente !! a MC non vogliono gli spocchiosi come Mandrelli, Sciapichetti e Bianchini ai quali non è bastato far perdere Marcolini ma ci hanno aggiunto vicino a loro anche la Tardella e Savi per non farsi mancare nulla !!!! questi personaggi portano male e non piacciono agli elettori di Macerata, e penso che avranno lo stesso risultato anche alle votazioni di maggio quando si tratterà di scegliere un valido amministratore e non di formare una squadra di calcio di serie D. Saluti
riguardo il discorso della Massoneria, visto anche il commento dell’autore dell’articolo e di altri acuti commentatori, non c’è niente con cui Mandrelli smentisca di appartenere all Massoneria , anzi secondo la sua arzigogolata non-risposta , un Massone “in sonno” , che quindi non fequenti le logge o meglio ancora, smetta di farlo in maniera temporanea , naturalmente per la durata del suo mandato politico…. potrebbe tranquillamente candidarsi a sincado .
Ho letto e riletto questo passaggio, e non mi sembra affatto che si possa trarre la conclusione certa data Francesco79. A me sembra piuttosto ,che l’avvocato Mandrelli abbia giocato con le parole per far intendere quello che Francesco79 ha recepito. Questione di finezza interpretativa.
Fatto il preambolo sulla libertà di associazione , non ha parlato infatti di (non) appartenenza ma di FREQUENTAZIONE alle logge massoniche POSTA IN ESSERE NEL MENTRE – congiunzione che si presta ad ambiguità di senso, temporale o come avversativa – e di modello comportamentale , da che io non colgo una smentita ma questo significato dalle sue parole :
che non ritiene opportuno che un candidato sindaco frequenti, cioè vada alle riunioni , abbia contatti, durante, dal momento in cui, si candida, e se eletto figuriamoci dopo , finché è in carica, o anche da segretario di partito, ma sempre riferito al periodo in cui resta segretario. E’ il ricorso al linguaggio avvocatizio che tradisce la sincerità della sua risposta , che sa di sibillino, di studiato, quando bastava dire no, non sono iscritto, non appartengo alla massoneria, mai appartenuto. Questa sola poteva dirsi una chiara risposta.
Ma d’accordo. Se questa è la sua risposta , questa è , visto che è sua volontà non prestarsi ad “interrogatori mediatici”, ma libero anche ognuno di interpretare le sue parole secondo le proprie facoltà mentali. E ci si accontenta della risposta data anche perchè, ormai, non interessa più nessuno, ma interessava ,appunto, ” nel mentre”, a prescindere dal suo codice comportamentale per cui sceglie di non frequentare la loggia a tempo determinato, ovvero nel suo caso, mentre si candida a sindaco, o mentre è segretario. Cosa che, “calvinisticamente”, sarebbe opportuno allora anche mentre si è Consigliere comunale.
Alessandro ma che stai a di,questi personaggi che oggi prendi come modello,da ragazzo “comunista” li hai sempre combattuti. Proprio vero che il “tempo”muta gli ideali!!!
Ed ora dopo 5 anni è arrivato il momento di ringraziare.
https://www.cronachemaceratesi.it/2010/11/08/carancini-si-alla-statua-ma-non-ora-e-non-sara-il-vescovo-a-decidere/48961/
Poco importa se Mandrelli è massone o no.Prendo atto che la sua risposta, anche se non palese, voglia dire no. Chiuso per me questo argomento.
Ora che hanno vinto i cittadini prendo invece atto della dichiarazione di Bianchini. Queste primaria hanno lasciato morti e feriti dice lui. Speriamo che alcuni di questi morti non si ripresentino sulla scena come fantasmi. Capito Bianchini ?
Ma è così importante sapere se uno ê massone? O se é milanista?l’importante e nessuno dei due lo ha mai detto é che si metta l’interesse dei maceratesi al centro e non come ultima cosa, come é stato fatto negli ultimi quindici anni.
Un’ultima considerazione ,e poi basta, con questi strascichi melmosi lasciati dalle primarie di centrosinistra, che dirottano l’interesse principale verso tutti i candidati coi loro programmi per le prossime elezioni.
Non so come si faccia a porre massoneria e Opus Dei sullo stesso piano discorsivo, concettuale e pratico. E come si possano chiamare entrambi ” poteri forti”, quando sarebbe più appropriato nel caso della chiesa definirla meglio come una ” forza radicata” nei principi della fede cristiana e cattolica, che alcuni osservano e praticano di più altri meno, ma che comunque è il sentimento religioso condiviso dalla maggior parte della popolazione italiana per la comune radice cristiana e cattolica. Anche chi non è pratico dell’uno e dell’altro, sa che una, è un’associazione segreta, con le sue regole e ispirata a principi umanistici, laici, di solidarietà fra adepti, il cui elenco viene comunicato agli organi dello Stato, e si svolge a porte chiuse secondo determinati riti e finalità. L’altra, è composta per il 98% da laici e per il rimanente da sacerdoti , è improntata a principi di fede e di solidarietà umana come da precetti cristiani per cui sono tutti fratelli , accoglie ed opera cristianamente verso tutti, e non solo quelli che si riconoscono in una data organizzazione sociale. E non ultimo, le loro riunioni si svolgono in locali aperti a tutti quanti vogliano partecipare. In una vale il giuramento, nell’altra basta il sentimento , il sentirsi parte attiva della chiesa romana.
@ Alessandro Savi
Ho letto tutti i tuoi commenti al risultato del ballottaggio, e io credo che ancora non sei riuscito a cogliere le vere ragioni della vostra sconfitta. Non serve addentrarsi in analisi di tipo sociologico o dietrologico parlando di voto inquinato dal centrodestra – fuori luogo oltretutto, trattandosi di primarie aperte, e come se poi , questi fossero andati ad una sola delle parti – quanto prendere atto che in questa partita abbia giocato un ruolo fondamentale l’aspetto più psicologico. Vince chi più convince. L’avere condotto da parte vostra una campagna elettorale ( partita molto prima negli anni ,già in Consiglio comunale) da veri oppositori interni alla maggioranza di cui avete fatto parte, l’avere portato avanti solo tesi negazioniste sull’operato dell’amministrazione – cosa impossibile in 5 anni di mandato che qualcosa almeno non abbia fatto di buono o rilevante – l’avere fatto leva sull’ idealtipo weberiano ” del bravo amministratore” da contrapporre ” all’incapace” Carancini,infine ,all’indomani del vantaggio ottenuto al primo turno esservi comportati in modo non certo sportivo , con l’accanirvi su chi aveva riscosso meno consensi tirando fuori brogli di voti e darvi per vincitori anzitempo, ha fatto sì che a ripristinare questo squilibrio di ruoli interno alla maggioranza in cui, da una parte c’era tutto il meglio e il bene immaginabile, voi, dall’altra tutto il peggio e le colpe possibili , Carancini, si è incaricato , e si è mosso “l’elettore medio” in soccorso del suo Sindaco. Sai Savi, puntare tutto sull’istituzionale è piuttosto rischioso, non scalda i cuori, non tutti poi sono informati, e la gente ha altro da pensare se il sindaco ha sottratto poteri al Consiglio; si vota non solo di testa, ma anche di pancia. Bravo quanto ti pare, alla fine si guarda in faccia quello che potrà diventare il tuo sindaco, e ci si dice , mi piace/ non mi piace, mi sta simpatico/ non mi è simpatico, mi rispecchia/ non mi rispecchia, anche, perchè no, nelle sue idee di fede. C’è anche questa componente, Alessandro. Non averne tenuto conto è stato un vostro difetto, considerato che l’esame Mandrelli non l’aveva passato neanche 5 anni fa, motivo per cui inserisco anche questo errore alla fonte fatto dal PD nel riproporre lo stesso schema delle primarie del 2010 in cui protagonisti sempre gli stessi, stavolta Mandrelli-Bianchini vs Carancini, e l’avere enormemente sottovalutato che un sindaco uscente possa avere consolidato rapporti nel tessuto sociale che certamente non poteva avere il suo sfidante.
A tutto ciò si aggiunga, che non ha convinto di Mandrelli un certo racconto politico tra passatismo personale e futurismo generazionale , e non ha giovato una certa faziosità a suo favore, che nemmeno il miglior Caravaggio sarebbe riuscito nell’ intera composizione del dipinto amministrativo dei 5 anni di Carancini, per gettare l’unica lama di luce sul solo soggetto che voleva illuminare sulla scena. Nonché, certi sponsor intellettuali che avrebbero fatto meglio a trattenere le loro dita lontano dalla tastiera per non dare il colpo di grazia a chi avrebbe voluto invece dare una spinta finale .
Ha vinto questo primo round, in buona sostanza, la parte construens della città, e no il disfattismo a 360°.
E’ strano di come non si colga l’importanza strategica di Canesin che secondo me è stato il vero grande motore della vittoria di Carancini alle primarie; altro che vescovi e sms. Il suo lavoro con le associazioni negli anni ha premiato. Alzi la mano quell’associazione che durante questi 5 anni si è vista negare un contributo magari anche minimo. Canesin è passato a riscuotere la riconoscenza di queste associazioni e soprattutto dei suoi associati.
Ha fatto bene? ha fatto male? è stato leale? sleale? corretto? scorretto? Ognuno può dire ciò che vuole ma il risultato (perchè è quello che conta), dà ragione al super assessore. Chi vuole giocare in politica è bene che prima si legga il regolamento del gioco!
@Vittorio: non ho compreso se il suo sia un commento ironico o meno
A tutti quelli che fanno commenti lunghissimi: “Ma quanto siete presuntuosi e saccenti!”
@Allegra la Vedova.
Non è ironico. Sono convinto che Canesin abbia avuto un ruolo estremamente importante in questo ballottaggio. E lo avrà ancora. Ribadisco, a prescindere dall’essere d’accordo con la modalità del suo (presunto) operare, di certo ha sortito un effetto positivo per Carancini.
1) Il Pd non farà più primarie aperte a tutti ma, per votare, farà firmare un documento di impegno politico.
2) Come sopra.
3) L’attuale Vescovo (come il precedente) fa politica. Vediamo se replica lo spot elettorale il prossimo maggio.
Mi pare si possa ben dire che se certe approfondite motivazioni,che,perdipiù,affonderebbero nel tempo,poste alla base della sconfitta di Mandrelli avessero una base solida,sarebbe problematico capire perchè Mandrelli non ha vinto al primo turno per soli 19 voti : un’inezia.Sono estraneo a tutta la vicenda in quanto non maceratese.Giovanni Bonfili.
@Bonfili
Giovanni faccio un paio di ipotesi sul perchè Mandrelli ha fatto quasi il pieno al primo turno ma non ha vinto.
1) Carancini era abbastanza sicuro di perdere e si è impegnato quel tanto per perdere con onore
2) Carancini sapeva/sperava che Mandrelli non avrebbe fatto il 50+1 in forza della presenza di un terzo candidato e ha aspettato il secondo turno per sparare le cartucce buone.
Propendo per la seconda ipotesi visto che il sindaco non è certo uno sprovveduto.
@Giovanni Bonfili
Chiaro l’intento del “distrubatore” Monsignor Meschini al primo turno (che lo ricordiamo è andato a raccattare in giro le firme per la sua presentazione giurando e psergiurando che con gli altri due MAI e poi MAI e ancora MAI avrebbe fatto accordi, pertanto ha cercato le firme mentendo sapendo di mentire)
Chiaro il supporto vescovile al ballottaggio: quante cambiali politiche sono finite sul groppone dei maceratesi???
Vittoria ineccepibile (ai supplementari), quella del Sindaco uscente. Anche se il primo turno racconta un’altra storia. Quella di un progetto di città che aveva trovato un’ottima accoglienza.
Poi sono entrate in campo le variabili tipiche del ballottaggio (proto-fedeli, soccorso rosso, apparentamenti e non, persino il grand’oriente …). Tutto da copione. Tutto come prima.
Ante primarie il PD era spaccato, adesso pure. Aver percorso i 5 anni della giunta Carancini con la testa sotto la sabbia, non ha fatto bene al Pd. E non fa bene a Macerata.
Ora aspettiamo il progetto del vincitore per il prossimo quinquennio. Con il rischio di passare dal “Fontescodella” alla brace …