Tutto bene a patto che le "Linee di indirizzo di un programma per Macerata" tengano conto che i cinque anni di governo precedenti non sono stati del tutto soddisfacenti.
Il “moderatismo” è sempre una virtù? E come si concilia con “quel pizzico di antipolitica” che forse ha deciso l’esito del ballottaggio? Giusto pensare alla Macerata di domani. Riuscirà una giunta che è naufragata nelle acque calme e poco profonde delle “piscine” a risollevarsi ripartendo dalle acquasantiere? Moderati e timorati? Sarà un Carancini bis o un Carancini 2.0? Fra poche settimane sapremo tutto.
Vittoria ineccepibile (ai supplementari), quella del Sindaco uscente. Anche se il primo turno racconta un’altra storia. Quella di un progetto di città che aveva trovato un’ottima accoglienza.
Poi sono entrate in campo le variabili tipiche del ballottaggio (proto-fedeli, soccorso rosso, apparentamenti e non, persino il grand’oriente …). Tutto da copione. Tutto come prima.
Ante primarie il PD era spaccato, adesso pure. Aver percorso i 5 anni della giunta Carancini con la testa sotto la sabbia, non ha fatto bene al Pd. E non fa bene a Macerata.
Ora aspettiamo il progetto del vincitore per il prossimo quinquennio. Con il rischio di passare dal “Fontescodella” alla brace …
Cassio Pea
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13/3/2015
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