di Marco Ricci
La scelta dei tagli votati ieri pomeriggio dalla Camera di commercio di Macerata (leggi l’articolo) a causa delle minori risorse disponibili ha azzerato i contributi che l’ente maceratese ha da sempre destinato alle tre più importanti iniziative culturali della provincia, la stagione lirica dello Sferisterio, Musicultura e Civitanova Danza. Se nel bilancio 2014 le manifestazioni avevano ricevuto rispettivamente 180mila, 70mila e 20mila euro, nel 2015, alla voce contributi dalla Camera di commercio, ci saranno tre grandi zeri. Una scelta, quella dell’ente camerale, dovuta in parte a mantenere il più possibile gli investimenti destinati ad agevolare l’export delle imprese, ma in sostanza causati dai tagli introdotti dal governo Renzi. Molto preoccupato per il futuro dello Sferisterio e amareggiato per la mancanza di risorse è il sindaco di Macerata, Romano Carancini, il quale ha però voluto subito sottolineare come la responsabilità della situazione non sia da addebitare alla Camera di commercio ma quelle scelte, da lui definite “sbagliate”, del governo.
“Dopo il venir meno delle risorse della Fondazione Carima e con ancora in dubbio il contributo della Provincia – ha dichiarato il sindaco – la situazione è davvero preoccupante. L’ente camerale, in tutti questi anni, è stato un pilastro fondamentale, uno dei partner più importanti che negli ultimi anni era anche riuscito ad aumentare i contributi alla stagione lirica. La bontà del bilancio dello Sferisterio ci consente forse di superare il 2015 ma è evidente che il taglio è drammatico e mette a rischio i prossimi anni. Mi auguro che la Camera di commercio riesca ad integrare questo bilancio che ancora non ho studiato completamente. In ogni caso – ha concluso Carancini – viene meno un pilastro fondamentale per lo Sferisterio e dunque per tutto ciò che gira intorno alla stagione lirica. Penso ovviamente all’occupazione per le maestranze, al commercio e al turismo”. Più polemico con le scelte effettuate dell’ente camerale è stato invece Daniele Maria Angelini, l’ideatore e fondatore di Civitanova Danza e a attuale delegato per il comune di Civitanova. Senza farne spirito di campanile, non gli sono proprio andati giù tagli alle tre manifestazioni culturali, in particolare dopo aver notato come la Camera di commercio, anche per il 2015, abbia riservato ancora 40mila euro al seminario annuale di Symbola. “E’ molto grave l’azzeramento delle risorse a disposizione delle uniche tre iniziative culturali di livello nazionale promosse in provincia di Macerata – ha dichiarato Angelini – e il neorieletto presidente Bianchi dovrebbe spiegarmi il perché delle risorse a Symbola. Forse abbiamo visioni completamente diverse di ciò che si deve intendere per sviluppo.
Comprendo le difficoltà dell’ente, ma i tagli a queste tre manifestazioni mi sembra azzardato e vorrei capire se non vi fossero alternative. Per quanto riguarda Civitanova Danza – ha concluso Angelini dopo aver ricordato sia le ricadute positive sul territorio della manifestazione che l’impegno profuso negli anni dalla Camera di commercio – anche una cifra minore rispetto al 2014 sarebbe stato un segnale di interesse”. Capitolo, Musicultura. Il patron Piero Cesanelli non ha nascosto le difficoltà economiche che sta vivendo la kermesse musicale dopo i tagli di risorse provenienti dalla Provincia e dalla Fondazione Carima. “Mi auguro che la scelta della Camera di commercio non risulti definitiva – ha detto Cesanelli – perché la sofferenza economica che sta vivendo Musicultura mette veramente a rischio la manifestazione. Non voglio certamente essere polemico con un ente che è stato per noi un soggetto determinante e generoso, ma al momento non sappiamo proprio come affrontare la situazione”. Macerata dunque, forse perché la realtà che con Musicultura e Sferisterio riceveva le maggiori risorse della Camera di commercio, è la città che oggi subisce maggiormente l’effetto dei tagli governativi ai diritti annuali versati dalle imprese all’ente.
Il bilancio 2015, per stessa ammissione del presidente Bianchi, potrà forse essere rivisto in corso d’anno. Difficile comunque, conti alla mano, che possano scaturire miracoli. Per il 2016 e il 2017 le previsioni, oltretutto, sono ancora peggiori, con le manifestazioni culturali dovranno cercare altrove le loro risorse.
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non vedo il problema…
Siamo in due
Il comune può sempre chiedere il contributo ai tanti centri commerciali e supermercati che sono sorti come funghi negli ultimi tempi fra Civitanova Marche e Macerata. Hanno abbruttito il territorio, almeno contribuiscano.
Spende 750.000 euro per riparare l’orologio della torre e adesso piagne miseria?
Qualcuno farebbe più bella figura se pagasse i conti in sospeso a service e tecnici che hanno lavorato in passato?
Brutta notizia,non solo perché sono tre manifestazioni che hanno una risonanza internazionale ma sopratutto per tutte quelle persone che ci lavorano e con quei soldi mandano avanti la baracca e non parlo di tenori o soprani,mi riferisco a tecnici,allestitori,bar,ristoranti ed alberghi.Essere contenti che non ci siano fondi mi sembra da masochisti.
La camera di commercio può anche chiudere subito, non è mai servita a nulla
«Non si può avere una civiltà durevole senza una buona quantità di amabili vizi.»
(Aldous Huxley)
Le tre iniziative culturali di cui si parla sono chiaramente produzioni di eccellenza del nostro territorio e vanno difese. La reazione alle scelte della Camera di Commercio , che ho sentito spesso lamentarsi dei tagli subiti e magari cerca di attirare con queste decisioni maggiore attenzione al suo “problema”, è giustamente preoccupata. Ma forse da questo accadimento può venir fuori l’esigenza e quindi l’obiettivo di dotarsi di una rete di finanziamenti più consapevole, più coinvolta più “guadagnata” . Magari da questo problema può venire la spinta a qualificare e ad accrescere ancora di più (non che ora non si faccia) il valore economico e sociale di queste produzioni a vantaggio del territorio e dei suoi altri sistemi economici (turismo, artigianato, imprese) Insomma di necessità facciamo virtù.
E’ arrivata l’ora delle scelte, vogliamo mangiare oppure ascoltare la musica? Comunque la voragine resta sempre aperta e si chiama POLITICA, tra chi la fa’ e chi la faceva a cui un incarico e’ stato comunque trovato.
La scelta vera e’ fra la mancanza di scelte provocata dalla povertà culturale e le opportunità generate dalla conoscenza
Potrebbero donare le loro indennità di carica a questi Enti culturali, se proprio ci tengono tanto, basta lamentarsi!
Tutti accattoni a caccia di contributi, come se a pagarli non fosse sempre il popolino.
Tranquilli che per i patron, e i direttori vari la fetta di torta sarà sempre bella grande.
Ho sempre difeso Carancini, ma questa volta devo ammettere che Angelini ha battuto Carancini 1 a 0.