Provincia a secco
ma consiglieri e assessori continuano
a prendere le indennità

Tagli governativi per due milioni di euro. A rischio anche i riscaldamenti nelle scuole superiori. Giunta e Consiglio hanno competenze ridotte all'osso ma continuano a percepire un compenso annuale di circa 500 mila euro. Resteranno in carica fino a giugno 2016

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Il presidente Pettinari resterà in carica fino a giugno 2016

Il presidente Pettinari resterà in carica fino a giugno 2016

di Alessandra Pierini

Le Province italiane hanno i giorni contati. Fa eccezione, nelle Marche, quella di Macerata che nonostante la riduzione delle funzioni e i tagli dal governo per due milioni di euro, continuerà ad avere organi governativi che, pur avendo funzioni limitate, percepiranno indennità. Giunta, Consiglio e staff comporteranno una spesa annuale di circa mezzo milione di euro. Fino a giugno 2016.

A porre il problema della particolare criticità di Macerata nei giorni scorsi su Cronache Maceratesi e in consiglio provinciale è stato  il consigliere Esildo Candria (leggi l’articolo) che ha sottolineato: «Di fatto non esiste più né minoranza né maggioranza e gli assessori non possono fare niente sia per mancate competenze, sia vincolati dal patto di stabilità che blocca i fondi e di conseguenza le scelte anche dal punto di vista politico».
Entro il 31 dicembre  le Regioni dovrebbe decidere a chi riassegnare le competenze “non fondamentali” delle province ( ossia tutte, escluse quelle che la legge Delrio lascia alle province stesse e che sono viabilità , ambiente, scuole superiori e qualcosa di trasporti e urbanistica). La Regione Marche lo sta facendo come annuncia l’assessore agli Enti locali Antonio Canzian: «La Giunta regionale, il 6 ottobre scorso, ha costituito l’Osservatorio regionale per il riordino delle funzioni delle Province, composto da esperti designati dall’Anci, dall’Upi Marche (Province) e dalla Regione. Si sono tenute tre riunioni e ne sono state programmate altre nel corso del corrente mese, per giungere alla validazione della mappatura dei beni e delle risorse connesse alle funzioni delle Province e per l’individuazione delle funzioni oggetto di riordino, in modo da elaborare una condivisa proposta di legge regionale».

Lo stesso Canzian evidenzia che «dai lavori dell’Osservatorio, è emerso che il problema principale, che accomuna gli enti locali e la Regione, è l’assenza di copertura finanziaria della spesa per l’esercizio delle funzioni, fondamentali e non, di tutti gli enti locali, della Regione e in particolar modo delle Province. Gli enti che dovrebbero subentrare nell’esercizio delle funzioni provinciali, in assenza della relativa copertura finanziaria, non sarebbero certamente in grado di coprire la spesa con risorse proprie. Il problema, pertanto, non è risolvibile solo con interventi normativi, per cui l’azione regionale si è spostata sui tavoli di confronto nella Conferenza Stato-Regioni, dove sono state chieste garanzie per la tutela dei livelli occupazionali e per i servizi fondamentali gestiti dalle Province. I rappresentanti del Governo mi sembra abbiano compreso l’oggettiva difficoltà di dare attuazione alla legge Delrio».

Lo Stato infatti ha tagliato sul bilancio delle Province diversi milioni di euro. La sola Provincia di Macerata, ha dovuto tagliare dal bilancio circa due milioni di euro nel 2014 e per l’anno prossimo i tagli saranno raddoppiati, tanto che il presidente Antonio Pettinari, questa mattina alla presentazione dei laboratori dell’Itis,  ha parlato di difficoltà, per il 2015, di poter assicurare perfino il riscaldamento nelle scuole superiori (leggi l’articolo). Nella relazione alla approvazione degli equilibrio di bilancio per il 2014 si legge, inoltre, che servirebbero lavori urgenti per il versante a monte del polo scolastico di Camerino come conferma il dirigente Cesare Spuri che ha curato i lavori (leggi l’articolo). Tali lavori non risultano in programma per essere realizzati.
Il dato che ha fatto discutere, anche durante l’ultimo Consiglio è che gli organi della Provincia, pur avendo un costo, non hanno i mezzi per poter assicurare i servizi.
Per avere un’idea di quanto sia costata la Giunta provinciale (organo che non esiste più ad Ancona, Ascoli, Pesaro e Fermo), basta dare un’occhiata al sito istituzionale: tra indennità per sei assessori più il presidente, rimborsi spese, missioni ed accessi, la Provincia ha speso circa 316mila euro, a cui aggiungere costi di  37mila euro per il presidente del Consiglio e 70mila euro per il Consiglio. A questo bisogna aggiungere tre unità di staff inquadrate in categoria direttiva che costano alla Provincia circa 30 mila euro lordi l’anno ciascuna. Da ricordare che le nuove Province hanno organi elettivi di II livello che non vengono retribuiti, mentre per la Provincia di Macerata la scadenza del mandato di Pettinari è previsto a giugno del 2016, con i costi che ciò comporterà pur in un regime di attività ingessate.
In questo quadro ha senso che permangano al proprio posto gli organi politici dell’Ente,visto che sono di fatto impossibilitati a governare e che costituiscono, invece, un costo non marginale?

 



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