di Mario Monachesi
Prima di toccare il cielo con un dito, musicalmente parlando s’intende, grazie all’annuale evento di Musicultura, Macerata ha ospitato per ben tre volte consecutive, nella seconda metà degli anni ’60, il mitico Cantagiro di Ezio Radaelli. Il battesimo avviene nell’anno 1966 (si tratta ormai della quinta edizione) quando la pirotecnica carovana, reduce dalla tappa di Pescara ed attraversando via via le città di San Benedetto del Tronto, Pedaso (dove la gente si trovò a contestare i “capelloni”) e Civitanova (lì, un “aficionado” appositamente appostato riuscì addirittura a misurare un pugno a Bobby Solo) giunge infine, nel pomeriggio di mercoledì 6 luglio, in piazza Mazzini. Sono le 17,40 circa quando, praticamente in un istante, dopo che l’allegra compagnia ha attraversato Piediripa, sfilato per corso Cairoli, lungo le mura di “tramontana”, piazza Garibaldi e le mura “da sole” per poi imboccare l’arco di Porta Picena, lo spazio appunto di piazza Mazzini si riempie come d’incanto di automobili scoperte (la manifestazione ne conta almeno 400 esemplari) e, a bordo di ciascuna, i cantanti. La folla è lì oramai da ore e quasi impazzisce, fa qualsiasi cosa per poter ottenere un autografo, per vedere o toccare il divo di turno.
Dal Resto del Carlino del 22 giugno 1966
Nel corso dello spettacolo serale, organizzato all’interno di un gremitissimo Sferisterio (si parla al riguardo di un numero di ben seimila spettatori), si esibiscono finalmente i singoli o gruppi di artisti con le proprie canzoni. Tra questi dunque Gianni Morandi, detto “Giberna”, con “Notte di ferragosto”, Little Tony con “Riderà”, Bobby Solo (“Per far piangere un uomo”), Domenico Modugno (“Santo Valentino”), Edoardo Vianello (“Carta vetrata”), Equipe 84 (“Io ho in mente te”), Rokes (“Che colpa abbiamo noi”), New Dada (“Non dirne più”), Camaleonti (“Chiedi, chiedi”), Nomadi (“Come potete giudicar”), Corvi (“Un ragazzo di strada”), Sorrows (“Mi si spezza il cuore”), Ricky Shayne (“Number one”) e ovviamente molti altri ancora. Al termine della competizione, presentata da Nuccio Costa con la partecipazione di Mario Carotenuto e Gigi Cichellero nella veste rispettivamente di responsabile della gara e di direttore d’orchestra, si registreranno le seguenti affermazioni: per il “girone A” Tony Del Monaco, per il “girone B” Mariolino Barberis e per il “girone C” l’Equipe 84. La classifica generale vedrà poi in testa, rispettivamente, sempre per il “girone A” Gianni Morandi, per quello “B” Mariolino Barberis ed infine, per il “girone C”, l’Equipe 84. Dopo un’intera notte ed una mattinata trascorse negli alberghi e nei dintorni della città (sembra addirittura che Domenico Modugno e Bobby Solo abbiano dormito presso un affittacamere di Madonna del Monte) la nostra carovana, presa nuovamente d’assalto dai fans, intorno alle 13 lascia Macerata diretta a Perugia.
La seconda volta che il Cantagiro giunge a Macerata (siamo quindi alla successiva e cioè alla sesta edizione) è il 5 luglio 1967. La solita festosa e rumorosa carovana, proveniente questa stavolta dalla tappa di Ancona via Recanati-Villa Potenza, fa il suo ingresso in città intorno alle 17. Dalle auto scoperte svettano tra gli altri Adriano Celentano che, ormai prossimo a Macerata, si issa sul tetto della sua verde “Thunderbird” concedendosi così alla vista e all’entusiasmo degli ammiratori (canterà “Tre passi avanti”). Ricordiamo poi Patty Pravo, con “Qui e là”, Rita Pavone (“Questo nostro amore”), Little Tony (“Peggio per me”), Bobby Solo (“Non c’è più niente da fare”), Nicola Di Bari (“Giramondo”), Massimo Ranieri (“Pietà per chi ti ama”), Mino Reitano (“Quando cerco una donna”), Gianni Pettenati (“Un cavallo nella testa”), Milena Cantù (“Ombra”), Dino (“Io mi sveglio a mezzogiorno”), Ricky Maiocchi (“Prendi fra le mani la testa”), Ricky Shayne (“Come Moby Dick”), Mauro Lusini (“La mia chitarra”), I Camaleonti (“Non c’è niente di nuovo”), Dik Dik (“Il mondo è con noi”), I Giganti (“Io e il Presidente”), I Ribelli (“Pugni chiusi”), I Nomadi (“Dio è morto”), Mal e i Primitives (“Yeeaaah!”), Renegades (“Uomo solo”), Patrick Samson (“Io e il tempo”) e molti altri ancora. Al contempo, in Piazza della Libertà, il regista cinematografico Camillo Mastrocinque, accompagnato dall’attrice Paola Quattrini, tenta dei provini per la ricerca di una bionda e possibilmente romantica ragazza tra i 16 ed i 18 anni, da inserire nel suo prossimo film intitolato ”Cantasposi al Cantagiro”. Di fronte alla cinepresa della “Genesio Film” nessuna ragazza maceratese però si presenta. Solamente una piccola folla di maschi, notevolmente attratti dalla vertiginosa minigonna di un’attricetta facente parte della troupe.
Dal Resto del Carlino del 2 luglio 1966
Lo spettacolo, della durata di quasi quattro ore (in pratica, ben duecentoquaranta minuti di follia collettiva), ospitato all’interno di un sempre più stracolmo e urlante Sferisterio, con molta probabilità da “tutto esaurito”, è nuovamente presentato da Nuccio Costa. Direttore d’orchestra è sempre Gigi Cichellero, affiancato dal coro “3 più 3” di Nora Orlandi, dalla madrina Maria Grazia Spina e, nella veste di direttore di gara, da un in realtà “assente ingiustificato” Walter Chiari. Al termine, il girone “A” risulterà non sottoposto ai voti, il girone “B” sarà vinto da Massimo Ranieri e quello “C” dai Ribelli. La classifica generale registrerà poi, in testa, il “girone B” con Massimo Ranieri ed il girone “C” con Motowns. La carovana riparte nel primo pomeriggio del giorno successivo, dal parcheggio antistante lo stadio Helvia Recina, non prima però di aver assecondato un vero e proprio assalto da parte degli innumerevoli ammiratori presso il Motel Agip di via Roma, dove voci insistenti e probabilmente attendibili davano per alloggiato, tra gli altri, Gianni Morandi.
La terza ed ultima volta la spettacolare carovana di Ezio Radaelli (giunta ormai alla settima edizione), arriva a Macerata il 2 luglio 1968, intorno alle 18,30, proveniente da Perugia, dopo aver attraversato la provincia dal valico di Colfiorito ed aver sostato per oltre un’ora nella zona di Polverina, causa anticipo sulla tabella di marcia. Lo spettacolo serale si svolge questa volta all’Helvia Recina e per lo stadio è in assoluto la prima manifestazione canora ad esservi ospitata. Anche in questa occasione, presentatore è Nuccio Costa e direttore d’orchestra l’inossidabile Gigi Cichellero, coadiuvato da quattordici tra i migliori solisti italiani. Partecipa inoltre Alighiero Noschese. Il numerosissimo e incontenibile pubblico si spella letteralmente le mani, tra i molti artisti presenti, per Caterina Caselli (“Il volto della vita”), Dalidà (“Un pò d’amore”), Shirley Bassey (“Domani, domani”), Antoine (“Buongiorno, ciao”) I Camaleonti (“Io per lei”), Jimmy Fontana (“La nostra favola”), Gianni Morandi (“Chimera”), I Nomadi (“Canzone per un’amica”), I Dik Dik (“Il vento”), Bobby Solo (“Siesta”), Claudio Villa (“Quando il vento suona le campane”), I Rokes (“Lascia l’ultimo ballo per me”), Massimo Ranieri (“Preghiera per lei”), Lucio Battisti (“Balla Linda”), Mal dei Primitives (“Bambolina”), I Ricchi e Poveri (“L’ultimo amore”), Showmen (“Un’ora sola ti vorrei”), Mino Reitano (“Avevo un cuore”), Gian Pieretti (“Felicità, felicità”), Nicola Di Bari (“Il mondo è grigio, il mondo è blu”), Tony Del Monaco (“Magia”), Anonima Sound (“Parla tu”), Mario Tessuto (“Ho scritto fine”) e molti altri ancora. Il girone “A” viene letteralmente stravinto, con ben 52 voti e cioè con il massimo, da Jimmy Fontana. Quello “B” (se non ricordo male, anche se non ho alcun articolo dell’epoca che possa provarlo) dagli Showmen. La sigla finale “Viva la notte” (fuori gara) è cantata da Fabio. Come sempre la carovana riparte nel primo pomeriggio del giorno successivo, dal parcheggio antistante lo stadio, alla volta di Senigallia.
L’organizzazione dei tre Cantagiri è stata ogni volta curata dall’amministrazione comunale, nello specifico dall’assessore allo spettacolo Gianni Calzetti.
Infine un’appendice. Il 31 gennaio 1969 il Tribunale di Macerata conferma in appello la condanna a due mesi di reclusione, inflitta dal Pretore di Tolentino con sentenza del 25 marzo 1968, al cantante Ricki Maiocchi, in relazione ai fatti avvenuti durante il Cantagiro del 1966. Maiocchi, all’epoca leader dei Camaleonti, dopo la tappa di Macerata si reca assieme al suo gruppo a Tolentino, al “Motel 77”, per trascorrervi la notte. All’ingresso nasce un’accesa discussione tra lo stesso gruppo ed il signor Valerio Ottaviani, del luogo. I motivi sono banali. Gli uni, con scherno, rinfacciano all’altro un paio di baffoni alla messicana e questi, per tutta risposta, prende a rivalersi sui “capelloni” dei cantanti. Ben presto si giunge alle vie di fatto e all’Ottaviani arriva in pieno viso un violento pugno sferrato, a detta dei presenti, proprio dallo stesso Maiocchi. Di qui la condanna definitiva.
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Mario sei sempre straordinario, avevo 14/15 anni in quei anni e me li ricordo tutti da Celentano a Little Tony i Nomadi e mi ricordo quella cartina con le tappe, sei un grande Mario che pazienza nelle tue accuratissime ricerche.
Segnalo che nei mesi scorsi su RAI Storia, forse all’interno del ciclo “Viaggio in Italia – Marche” (non ricordo bene), è stato trasmesso uno spezzone del Cantagiro 66 dallo Sferisterio, con l’esibizione della cantante Luiselle e la presentazione di Mario Carotenuto.