(In alto la galleria fotografica di Lucrezia Benfatto)
IL VIDEO – Clicca sull’immagine per ascoltare la canzone vincitrice (immagini e montaggio di Erika Mariniello)
di Carmen Russo
“La mia canzone non vuol essere un manifesto politico, ma solo una denuncia da parte di tutti gli operai, i cassintegrati e coloro che sono senza lavoro. Un manifesto, se così lo vogliamo chiamare, per proporre modi di fare. Per cercare di ridurre le differenze”. Queste le prime parole di Dante Francani, vincitore assoluto della venticinquesima edizione di Musicultura. La sua “Tuta blu” ha stupito, commosso e coinvolto il pubblico dello Sferisterio. E ha fatto lo stesso la storia del suo “arrivo” al festival della canzone d’autore. Il regalo di un sogno per il compleanno fatto dalla moglie Erania ad ottobre: l’iscrizione a Musicultura. “Mia moglie fa sempre regali originali, e quando ho visto la busta ho pensato mi avesse regalato dei soldi, poi ho visto di cosa si trattava e inizialmente non ero d’accordo, mi piace tenere le mie canzoni e invece sono arrivato fin qui ed è incredibile”. Un’ovazione quando Fabrizio Frizzi ha letto il nome di Dante Francani vincitore del Festival e dell’assegno di 20mila euro di Ubi Banca di Ancona.
LE VIDEO-INTERVISTE a Dante Francani e alla moglie Erenia. “Una vittoria per tutti coloro che non arrivano a fine mese”
Il pianista metalmeccanico nato a Roseto degli Abruzzi e arrivato direttamente al cuore degli spettatori grazie al suo linguaggio semplice, ma diretto e sincero con la sua “Tuta blu…o ballata dell’operaio”, storia autobiografica del suo posto di lavoro, scritta durante la pausa pranzo. Che il pubblico era con lui lo si è visto fin dalla prima serata e anche stasera si sono alzati due striscioni: il primo con scritto “Siamo tutti tute blu“, il secondo “Dante we have a dream“. Non si sente un cantante né una star Dante Francani, stupito della ribalta a cui è stato catapultato: “Qui a Macerata mi hanno chiesto autografi e una ragazza, Arianna, mi ha anche offerto un aperitivo. Non me l’aspettavo”. Presente in tutte le occasioni e “parte del progetto” come ha detto Francani, è stata sua moglie Erenia Nardino alla quale “dirò grazie quando tornerò in albergo e ci scambieremo le congratulazioni per questo ottimo risultato”.
Un successo per la venticinquesima edizione di Musicultura che ha visto al centro il tema della “denuncia”, ancora quella operaia nel testo del giovane Maldestro e personale nelle parole di Gabriella Martinelli e Flo, gli altri tre finalisti. Ha riservato grandi sorprese e grandi ospiti l’ultimo appuntamento con il Festival della canzone d’autore. A partire dall’omaggio all’opera di Cesarina Compagnoni e Maria Angela Scoponi, dopo la presentazione fatta dal direttore artistico Francesco Micheli dell’altro grande anniversario musicale, il Macerata Opera Festival che quest’anno compie 50 anni. Freddezza da parte del pubblico quando è stato annunciato il sindaco Romano Carancini che ha affiancato Micheli.
A coronare le nozze d’argento di Musicultura la particolare poeticità dell’artista Yang Lian e il duo d’eccezione formato da Gino Paoli e dal pianista Danilo Rea che hanno proposto grandi classici e storiche canzoni dell’artista e che si conosciuti proprio in provincia di Macerata, a Camerino. A seguire la straordinaria interpretazione di brani da parte di Tony Esposito con Andrea Lucchi e gli Ottoni dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia che hanno fatto scatenare lo Sferisterio grazie ad arrangiamenti di musica classica. E’ salita poi sul placo l’ospite internazionale di quest’edizione, Dulce Pontes che ha portato a Macerata le note del “fado”. A chiudere la carrellata dei big Le Luci della Centrale Elettrica che si sono esibiti in due estratti dell’album del 2013 “Costellazioni”.
A vincere gli altri premi in palio a Musicultura, sono stati gli Equ, con il miglior testo per “Eccetera eccetera”, Flo la miglior musica con la sua “D’amore e di altre cose irreversibili” e Cordepazze che ha ricevuto il Premio dellea Critica.
Cala il sipario su un’importante edizione del festival con le parole del patron Piero Cesanelli: “Tutti gli ospiti hanno rispettato il nostro indirizzo, proponendo progetti particolari e coinvolgenti. Il pubblico ogni anno è più partecipe e sempre più protagonista. Il nostro traguardo era creare un ricambio generazionale nella musica e ci siamo riusciti”.
(Leggi i resoconti della prima e della seconda serata)
(LE PRIME DICHIARAZIONI DI DANTE FRANCANI DOPO LA VITTORIA, GUARDA LA VIDEO-INTERVISTA)
(ASCOLTA LA CANZONE VINCITRICE “TUTA BLU… O BALLATA DELL’OPERAIO)
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Magico Dante! Già dalle audizioni si capiva che avrebbe vinto!!!
Devo dire che molto raramente mi è capitato di ascoltare una canzone più brutta di questa. Tralasciando il testo, se queste sono le nuove tendenze della cultura musicale italiana siamo rovinati. Allevi docet!! Allora ci meritiamo anche Bach massacrato dalle percussioni…
Con l’andamento spasmodico d’una colica renale la canzone vincitrice ben denuncia la gravità della condizione operaia preesistente all’inversione di tendenza portata dagli 80 euro del governo Renzi. L’eventualità che questo testo possa essere considerato un manifesto politico, magari anche pericoloso per l’establishment, io la escluderei del tutto e direi che l’autore può dormire sonni tranquilli coi 20.000 euro di gratifica straordinaria al sicuro sotto il cuscino. Però per premiare una canzone operaia di tale potenza io sul palco di Musicultura mi sarei giocato come minimo un Gianni Cuperlo o un Niki Vendola, se non addirittura quel Fausto Bertinotti che resta l’operaista più elegante e fascinoso del pianeta.
Ma che ricambio generazionale?!
I tiromancino e altri li ascoltavo 10 anni fa.
Ricambio generazionale sarebbe portare i rapper.
No un operaio.
Già i rapper che invece ascoltavamo 20 anni fa rappresenterebbero il nuovo….. Eeeeeeh sisisisisi!
Comunque bellissima manifestazione aldilà delle solite critiche dei “mai cuntent”. Unico consiglio che mi permetto di dare è quello di accorciare leggermente la serata finale: 6 ospiti per tirare fino all’1.30 e arrivare quindi alle 4 (!!!) ore di spettacolo mi sembrano decisamente troppi….
Comunque manifestazione che da lustro alla nostra città: teniamocela stretta!
Sig. Adelio sicuramente lei sarà molto più esperto di musica del sottoscritto (detto senza ironia sia ben chiaro… Sono solo un ascoltatore a volte distratto…), ma è indiscutibile che la canzone di Dante Fraccani, prende, arriva al cuore…. A volte (a mio avviso) questo conta molto di più della vuota perfezione tecnica o stilistica…
Come sempre, meravigliosa Musicultura.
Peccato che in molti sapete solo criticare. Da annotare e non farli entrare più, sti’ maestri!
Ce solo bisogno di sostenitori!
Ho solo espresso una mia opinione e le opinioni si sa, come dice Gaber, sono come i coglioni: ognuno ha i suoi 🙂
Per questo non replico alle opinioni altrui che, IO, rispetto.
Solo un commento mi ha un po’ inquietato e a quello rispondo, laddove, cioè, si dice “Da annotare e non farli entrare più, sti’ maestri!”. Intanto “‘sti” si scrive con l’apostrofo prima e non alla fine, ma soprattutto mi preoccupa finire in qualche lista di proscrizione. Spererei di continuare a vivere in un posto dove sia garantito il diritto di critica e anche quello di andare dove uno vuole… 🙂
il paese va’ male perché tutti possono parlare!