Maceratese, appello ai tifosi
La presidente Tardella: “Stateci vicini”

L'INTERVISTA - La prima tifosa risponde a 360 gradi sul mercato, mister Favo e il pubblico biancorosso: "I nuovi giocatori arrivati non erano stati chiesti da mister Di Fabio. Il pubblico? Vorrei qualcosa in più". Per il derby con l'Ancona si va verso le porte aperte e prevendita obbligatoria

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Tardella 1

Maria Francesca Tardella sugli spalti dell’Helvia Recina

di Filippo Ciccarelli

I mesi di lontananza forzata dallo stadio non hanno smussato l’entusiasmo della presidente della Maceratese, Maria Francesca Tardella. L’ulteriore prolungamento dei tempi per il ricorso presentato al Tar contro il Daspo, il divieto di accedere alle manifestazioni sportive non fa spostare l’attenzione dal futuro della  della prima tifosa biancorossa, che si dice pronta ad intervenire nuovamente sulla squadra «con attenzione ed oculatezza», anche se si dice contenta del momento della squadra. Ma, oltre alla squadra, il pensiero è rivolto ai tifosi. Che sono invitati alla massima responsabilità nei comportamenti, specialmente in occasione dei match più caldi. Come quello di Ancona che – manca solo l’ufficialità – si giocherà a porte aperte ma con la prevendita obbligatoria: il biglietto non sarà nominativo, ma potrà essere chiesta l’esibizione di un documento al momento dell’acquisto.

Presidente, è soddisfatta del nuovo corso Favo?
«Io sono assolutamente soddisfatta. Favo era sempre stato nei nostri interessi, è una persona assolutamente competente, si è visto subito che con gli innesti e le persone al posto giusto la squadra ha cambiato fisionomia. Ci sarebbe da intervenire ancora, ma dobbiamo farlo in maniera molto oculata e attenta, cercando di non rovinare gli equilibri».

Con il nuovo mister sono arrivati giocatori importanti come Romano, Conti, Aquino, Ambrosini e un giovane promettente come Troccoli. Perché questi acquisti non sono stati fatti in estate, prima dell’inizio del campionato?

Massimiliano Favo

Massimiliano Favo

«A domanda precisa ,dopo la partita con la Civitanovese, ho chiesto a mister Di Fabio se la squadra fosse a posto così com’era e mi ha risposto di sì. Mi ha detto che era una squadra pronta per andare ai playoff e che non c’era bisogno di nessun atteggiamento. Io non la pensavo allo stesso modo, mi sono resa conto che la piazza richiedeva uno sforzo maggiore. Rispettando il nostro budget siamo riusciti ad ingaggiare alcuni giocatori che sono stati indicati anche da mister Favo, secondo le sue esigenze. Chiaramente ci saranno anche altri aggiustamenti da fare, in entrata e in uscita».

Cos’è che non l’ha soddisfatta maggiormente nella costruzione della squadra?
«Uno degli errori più grandi di Cicchi e Di Fabio secondo me è stato scegliere un portiere ’93, e quindi dover considerare Romanski, che è patrimonio della Maceratese, come un over per farlo giocare. Secondo me è un errore marchiano da parte di due persone esperte».

La tribuna dell'Helvia Recina

La tribuna dell’Helvia Recina

Le presenze allo stadio sono in linea con le aspettative della società?
«No, perché è bastato finire appena sotto alla zona playoff e l’entusiasmo si è raffreddato. Io ho un’infinita voglia di andare allo stadio e capisco in prima persona le difficoltà di chi è colpito da un Daspo. Ma ho visto che c’è un pochino di disaffezione, eppure la società credo che abbia fatto l’impossibile per rimettersi in riga, dimostrando ancora una volta agli sportivi maceratesi. Vorremmo essere ripagati con altrettanto entusiasmo anche quando le cose non vanno. Per questo vorrei rivolgere un appello ai tifosi».

Quale?
«State vicini alla società, che ha investito moltissimo. Cerchiamo di essere più controllati, perché dopo la partita di Ancona, molto sentita, avremo due derby in casa con Jesina e Recanatese. Sono partite che devono poter essere viste da tutti i tifosi. Anche perché questo costituisce un contributo sostanziale alle sorti della società stessa».



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