Maceratese, con un Borrelli così sognare è lecito

Il centrocampista offensivo dei biancorossi è attualmente il capocannoniere del girone. In settimana sono attesi rinforzi

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Enrico Maria Scattolini

Enrico Maria Scattolini

di Enrico Maria Scattolini

MELCHIORRI, FINALMENTE! (+++) La straordinaria performance dell’ex biancorosso, al suo debutto con il Padova, ha esaltato la tifoseria maceratese al pari di una vittoria della benamata. Mi unisco anch’io al plauso collettivo, auspicando che questo sia solo l’inizio di un campionato sfavillante.

E COLGO L’OCCASIONE PER SOTTOLINEARE l’umiltà dell’attaccante (+) rivelando come Melchiorri, pur di giocarsi la carta della serie B, ha sostanzialmente accettato il sacrificio di un trattamento economico netto al pari, se non inferiore, a quello percepito a Macerata nella scorsa stagione. Non ne specificherò ovviamente l’importo, comunque tale da rendere incomprensibili, ed inaccettabili, gli ingaggi invece pretesi fra i dilettanti. Da gente che non meriterebbe neanche di lustrare gli scarpini all’ex biancorosso. Ogni riferimento a sparate ben note è puramente….voluto.

BORRELLI COME MELCHIORRI? (+) Ovviamente hanno caratteristiche diverse, ma il modo di interpretare la vocazione offensiva e concretizzarne l’efficacia è molto simile. Sistemazione sulle fasce, per allargare le terze linee rivali, atteggiamento quasi sornione e poi improvvise conversioni al centro per l’uno contro uno quasi sempre al cospetto di difensori under (come è accaduto anche contro l’Angolana), infine concluse (da Borrelli) con il suo meraviglioso sinistro. Lo score di questi iniziali sei incontri dice che la percentuale realizzativa dell’ex anconetano è sullo stesso livello dell’attuale patavino. Cioè altissima.. Immagino profondo sarà lo scorno dell’Ancona, che non l’ha giudicato essenziale per gli schemi di Cornacchini ed ora deve ricorrere al gol di Capparuccia per salvarsi, in casa, contro il Matelica.

Davide Borrelli

Davide Borrelli

MA I DORICI SONO ABITUATI A QUESTI ERRORI DI VALUTAZIONE (-),dal momento che alla vigilia dello scorso torneo non hanno ritenuto neanche Merchiorri all’altezza di giocare al “Del Conero”. Sembra che in quella circostanza anche Favo ci abbia messo del suo. Non credo per aiutare la Maceratese, a quei tempi ancora lontanissima dai suoi orizzonti.

CALCIO AMARO (-) L’attuale mister biancorosso stravede invece per Borrelli, tanto da lasciarsi sfuggire: ”Che lui stia giocando in questi campionati, per la classe e l’inventiva che possiede, è veramente incomprensibile.” Giustissimo! Ma, al momento, è meglio così per la Maceratese, egoisticamente.. Salvo augurare al calciatore un luminoso futuro, però a partire dal prossimo futuro.

LA GRAN VOGLIA DI FARE DI BORRELLI (+). Che considera probabilmente una sofferenza muoversi, defilato, sul limite dei long-lines.” Se non tocca palloni in continuità, si demoralizza”, celiava Favo in sala stampa. Me ne ero reso conto a Termoli, quando il “magico” mi fece capire che stazionare in quella posizione era una precisa disposizione di Di Fabio, da lui però maldigerita. Evidentemente anche dal nuovo allenatore ha ricevuto la stessa consegna. Ma con una sostanziale differenza…

….CHE E’ QUELLA DI UN MODULO TATTICO AD HOC (+). Improvvise verticalizzazioni con “giro palla” a centottanta gradi, consentite dai piedi buoni di Ruffini e Conti, che spiazzano le difese avversarie e permettono a Borrelli di rubare il tempo al contendente diretto (normalmente, ripeto, un inesperto fuori quota), farlo secco con i suoi  funambolismi e tentare il tiro verso la rete avversaria. Come puntualmente si è verificato nel primo gol di Matelica e nel raddoppio di domenica scorsa contro l’Angolana; e come accadeva appunto con Melchiorri. Se la memoria non mi tradisce.

I MERITI DEI BIANCOROSSI (+). Va sottolineato che a battere l’Angolana non è stato però solo un uomo, ma la formazione intera. Che si è comportata bene dalla cintola in su; che ha superato per quattro volte la terza difesa del girone (contro la quale, ad esempio, aveva sbattuto il muso perfino l’Ancona: ma questo pare che non faccia più notizia!) con tre pregevoli esecuzioni sul totale; che ha cancellato la tradizione negativa di una terna di sconfitte e due pareggi interni. Non si poteva pretendere di più.

Mister Favo

Mister Favo

GENTILINI IN TRIBUNA.Intravisto nell’intervallo l’ex trainer dell’Ancona, in mezzo agli spettatori biancorossi, alcuni dei quali-i più anziani- non hanno sicuramente dimenticato i suoi trascorsi come mediano della Maceratese. A me la sua presenza ha soprattutto rammentato lo scherzetto che subì dalla sua squadra d’un tempo qualche anno fa a CastelSant’Angelo. Quando, alla guida dell’Angolana d’allora (ben altra cosa rispetto a quella attuale), all’ultima giornata subì il pareggio casalingo dai giocatori di Barcaglioni e fu costretto a cedere la pressoché sicura promozione alla Sangiustese di Pantanetti. Per un momento un brutto sospetto mi ha attraversato la mente circa il destino di Favo; ma, giuro, solo un lampo di malignità perché, alla mia scontata domanda, Gentilini mi ha fatto capire di essere a tutt’altre cose interessato (+).

SILENZIO STAMPA (QUASI) ASSODANTE (-) Non a caso Miani, l’allenatore abruzzese, negli spogliatoi si è ben guardato dal proferire parola, probabilmente consapevole dell’incombente minaccia. Non prima tuttavia di aver ribadito la sua critica all’arbitro per la convalida della marcatura di Lattanzi. Probabilmente non aggiornato sulle nuove regole dell’”intercetto” e conseguente fuori gioco attivo/passivo. Sarebbe stata una sala stampa deserta se non avesse  provveduto, con squisita ospitalità, Favo (+). Probabilmente autorizzato in extremis dalla dottoressa Tardella, in deroga alla precedente consegna del silenzio tombale. Il suo eloquio è stato dirompente (+): comunque piacevole per i cronisti, che così qualcosa hanno potuto scrivere o registrare, e penso anche per gli sponsor biancorossi perché le telecamere hanno potuto spaziare, a tutto campo, sul pannello contenente la pubblicità dei loro marchi aziendali. Ha avuto perfino la cortesia d’interloquire con chi probabilmente non avrebbe desiderato incontrare. Cioè me medesimo.

IL TARGET DI FAVO E QUELLO DI MARIELLA. La presidentessa punta ai play-off e ne ha fatto esplicita richiesta al tecnico: questa è storia nota. Hanno favorevolmente sorpreso le ambizioni, svelate ieri pomeriggio da Favo, di un obiettivo personale al di là di quello societario (+). Di norma l’addetto ai lavori usa maggiore prudenza rispetto al suo datore. Ma va bene così.

I RINFORZI PERO’COME CONDITIO (+).Urgenza condivisa.. Soprattutto in difesa, ora che il settore di metà campo sembra sistemato (se può costruire il gioco), sia pure in una situazione di sovrabbondanza industriale che deve essere al più presto sfoltita, intanto per ragioni economiche e poi psicologiche. E che l’attacco si sta sorprendentemente imponendo come uno dei più prolifici del raggruppamento. Da affrontare poi il complesso problema degli under-pochissini ’95, troppi ’93, carenza di ricambi-, che ogni domenica pesa come una spada di Damocle sulla formazione.

PER QUEST’ULTIMI si dovrà per forza di cose attendere la riapertura del mercato di riparazione a dicembre (-);nel frattempo bisogna arrangiarsi con quello che c’è e sperare nel recupero di Mania, che ha incominciato a muoversi fra gli juniores, e del riconfermato figliol prodigo Russo (+).

ALL’ACQUISTO DEL CENTRALE DIFENSIVO (E DEL PORTIERE?) sarebbe stato probabilmente più opportuno dare la priorità rispetto alla sistemazione del reparto di mezzo, tutto sommato da sempre accettabile. (a) Perche’ invocato perfino da Di Fabio;(b) perché reso improrogabile dagli ultimi accadimenti. Ma questa è soltanto la mia opinione, che conta zero assoluto. In settimana la soluzione. Almeno così sembra.



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