di Laura Boccanera
«Se siamo arrivati a questo non è stato per un capriccio, ma è una scelta meditata che nasce dall’attesa di risposte che non sono mai arrivate. Quello che ci sta più a cuore è il futuro di Mediazione Linguistica e degli studenti e con queste condizioni rischiavamo che il Ministero chiudesse il corso». Il rettore Luigi Lacchè e il direttore del dipartimento di studi umanistici dell’Università di Macerata Filippo Mignini hanno spiegato con queste parole, agli oltre 300 studenti presenti all’incontro, le motivazioni alla base del ritorno a Macerata del corso dopo 10 anni di permanenza a Civitanova. Tanti gli iscritti presenti che a malincuore e con molte perplessità guardano al trasferimento nel capoluogo. L’incontro era stato richiesto da un’associazione studentesca e i vertici accademici si sono riuniti oggi pomeriggio nell’aula magna del Liceo scientifico per spiegare le cause e le necessità dell’Ateneo. «Il fatto che dobbiamo riunirci in un liceo la dice lunga su come siano inadeguate le strutture qui a Civitanova – ha esordito Mignini, che ha ripercorso le tappe che hanno portato alla scelta -, ci siamo trovati di fronte ad una crescita progressiva del corso di laurea di Mediazione Linguistica che oggi è uno dei migliori in Italia grazie al sacrificio dei docenti. Avevamo richiesto 3 nuove aule, il cinema Adriatico e l’utilizzo di questa aula magna, ma all’inizio di ottobre l’ex cinema era sparito, delle tre aule da 150 posti ve ne erano una da 80 e due da 40. Dopo numerose pressioni abbiamo deciso di recedere per le inadempienza. Se l’Università non avesse portato giù le sedie le lezioni non si sarebbero potute tenere». Anche il rettore giustifica la scelta alla luce delle nuove normative e dei parametri ancora più stringenti sugli standard: “Come rettore non posso tollerare che gli studenti stiano in piedi o seduti per terra durante le lezioni e non posso consentire che il corso di Mediazione linguistica venga chiuso dal Ministero. Per quest’anno i corsi in emergenza si terranno a Civitanova, ma dal prossimo 2014/2015 tutte le lezioni verranno effettuate al dipartimento di studi umanistici dove ci sono a disposizione 33 aule. L’Università di Macerata esiste da 724 anni, 20 chilometri di distanza non possono essere un ostacolo». In prima fila anche alcuni degli ex amministratori, oggi opposizione tra i banchi del consiglio comunale. La federazione del centrodestra però non è intervenuta, a stoppare ogni strumentalizzazione è ancora una volta Mignigni: «Non ce ne importa proprio nulla delle strumentalizzazioni di carattere politico o dei riferimenti ai campanilismi che abbiamo sentito in questi giorni, la decisione è presa in autonomia». Tra i partecipanti anche i docenti Raffaela Merlini, Daniela Fabiani, Costanza Gheddes e Stefano Pigliapoco. Ma gli studenti chiedono garanzie scritte al Rettore che una volta trasferiti a Macerata le condizioni logistiche e della didattica siano migliori che a Civitanova.
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Riportiamo i corsi esterni a Macerata.
questi ragazzi studiano lingue che gli permetteranno, spero un giorno per loro, di andare fino in Russia,Cina e via discorrendo.
ora il problema e’ spostarsi di 20 chilometri?non facciamo ridere per cortesia….
campanilismo o no.che piaccia o no,l’Universita’ e’ di Macerata.
e’ una delle sue piu’ grosse caratteristiche e risorse!aver spostato sedi di qua e di la (con questi risultati poi)e’ davvero inconcepibile.
Macerata si riprende cio’ che e’ suo,e se l’amministrazione civitanovese se ne e’ fregata altamente,sono cavoli suoi.
Basta universitine, ospedalini, tribunalini, agenzine, ufficini, ciccini cicciò.
l’ateneo è di macerata e ha tutto il diritto di poter scegliere il meglio per l’espletamento della propria attività didattica. anche reintegrare i corsi che aveva esternalizzato. civitanova non ha saputo fornire gli spazi adeguati affittando un convento dalla curia del tutto inadatto allo scopo, spendendo migliaia di euro e alla fine abbiamo perso un corso che portava la freschezza di molti giovani che avrebbero affittato casa, comprato libri, frequentato i locali della ns città. la sconfitta è della ns politica. di destra e di sinistra perchè negli anni non è stato progettato nulla non solo per fornire le strutture necessarie al corso che già c’era ma per attrarre altri corsi di laurea
Mio figlio è iscritto a questa facoltà: mi dice che deve fare lezione al liceo….. Questo la dice lunga sule strutture che sono in uno stato di non perfetta efficienza…
Facciamo le cose per bene, signori, condivido e quoto in pieno quanto espresso dal sig. Vannucci, aggiungo che lo studio è il futuro dei nostri figli !!!
Non ne facciamo un discorso di parrocchie, di schieramenti e di propaganda: pensiamo allo Studio, in una parola al bene degli studenti!!!
adesso tocca a spinetoli e fermo
Ooohhh, visto ? Lo dicevo io se le strutture sono inadeguate i fruitori si debbono spostare. Che volote che siano 20chilometri? Questo vale sia per gli studenti che in senso inverso per la Lube. O no ?
Ha ragione Pigi78, basta con le piccole università, bisogna chiudere anche l’università di Macerata e farne una unica regionale.
Macerata ha già perduto la Lube. Non può perdere l’Università. I Civitanovesi hanno una mentalità mercantile in genere e per il commercio del pesce in particolare. L’Università è inadatta per loro, per la loro formazione storica e culturale, come il Ministero dell’Immigrazione è inadatto alla Kyenge, poiché vedrà la cosa con una mentalità tribale, come la vedono i civitanovesi.
Complimenti Rapanelli per l’intervento….questo dimostra ancor piu’ come la mancanza di una minima parte di ossigeno dovuta “all’altitudine” del suo paesello, influisca negativamente sulle funzioni del suo cervello inibendo un pur minimo barlume di coscienza……..
@alfredo
bella pensata!facciamo allora tutte universta’ come La Sapienza a Roma.
decine e decine di migliaia di iscritti con conseguente caos e mala formazione.
nelle marche scommetto che con il suo ragionamento andremo ad arricchire ancora una volta Ancona.io ci lavoro con gli studenti universitari e buona parte di loro confermano le mie idee,ovvero che in una piccola/media facolta’ si studia meglio,si e’ seguiti con maggiore attenzione dai professori e ci si laurea prima.
@gengis khan
il signor Rapanelli non ha fatto altro che dire che il comportamento della tua giunta,avallata o meno dai tuoi concittadini,ha confermato che darvi anche una sola facolta’ e’ come aver regalato perle ai porci.se non avete compreso cosa avevate tra le mani e forse non avrete piu’ allora e’ ancor piu’ giusto che non l’abbiate mai piu’.
a differenza della lube (mio parere) che scoprirete…. sulla vostre tasche ….che gran affare farete!!
contenti voi,contenti tutti.
@Giorgio Rapanelli
Non voglio entrare nella polemica campanilistica, ed a questo proposito vorrei esortare lei e chi, come lei, si lascia andare a queste inutili polemiche a fare altrettanto. A me preme solo riuscire a capire con quale logica ha agito finora l’Università nell’accettare di sparpagliare in tutta la regione sedi distaccate e corsi di laurea. I decentramenti sono sempre stati economicamente ed organizzativamente svantaggiosi, per una serie di motivi che dovrebbero essere noti a tutti.
Non vorrei che alla fine tutto sia sempre e solo riconducibile ad interessi economici. Quando a Civitanova fu istituita la sede universitaria, il Rettore di allora avrà sicuramente valutato le strutture poste a disposizione e con la sua esperienza avrebbe dovuto valutare se esse rispondevano alle esigenze richieste nonché atte a sostenere un auspicabile incremento delle iscrizioni, altrimenti, se non doveva crescere, perché cedere ed istituirla? Forse l’università in quel momento era in ristrettezze e i contributi ricevuti dai vari comuni, sedi di decentramento sparsi in tutte le marche, facevano comodo? Forse ora questa necessità non c’é più ed ogni scusa è buona per riportare il tutto come era prima? Da quanto ne so anche Spinetoli ha subito lo stesso trattamento a favore del riaccorpamento con la sede di Acsoli.