di Laura Boccanera
E’ strappo fra Civitanova e Unimc. Dopo un periodo di incontri e mediazioni l’Ateneo maceratese chiude la sua sede costiera. La notizia è ormai ufficiale e porta la firma del rettore Luigi Lacchè che non ha rinnovato la convenzione in corso con il Comune di Civitanova. Già in estate erano iniziati gli incontri fra amministrazione e Università: la discussione verteva attorno alla richiesta da parte dell’Ateneo di disporre di un’aula magna e altre aule necessarie allo svolgimento dell’attività didattica del corso di Mediazione linguistica, indirizzo triennale ubicato nei locali dello Stella Maris. I contatti fra i due enti avevano portato a discutere un possibile accordo su di una aula magna esterna ai locali dove attualmente si fa lezione individuati nell’ex cinema Adriatico. La sede distaccata costava al Comune 200mila euro annui per utenze, contributo di solidarietà e affitti dei locali.
Uno strappo che il sindaco Tommaso Corvatta tenterà di ricucire venerdì, quando per ironia della sorte, era prevista l’inaugurazione della casa studenti anziani. “E’ una lettera immotivata – commenta Corvatta – in un accordo stipulato a giugno ci eravamo accordati per 3 nuove aule e l’aula magna. Le aule sono già a disposizione, mancano solo alcuni allestimenti per un costo non superiore a 10mila euro. Quindi trovo insussistenti queste motivazioni”. Il rettore Luigi Lacchè dovrebbe essere presente all’inaugurazione di venerdì dell’edificio che si trova in zona Micheletti e che attraverso una convenzione con l’Ersu, ospiterà gli allievi dei corsi universitari di Civitanova Marche. Il taglio del nastro è programmato per le ore 12. In settimana sarà firmata anche la convenzione per la gestione dell’immobile, che garantirà un’ ospitalità di 31 posti letto.
Dunque dopo aver strappato la Lube al capoluogo, Civitanova perde il suo unico corso universitario arrivato da Macerata nel 2001. Mediazione linguistica ora dovrebbe tornare nel capoluogo.
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bene,benissimo!
chissa’ chi era quel genio che decise di portare a Civitanova questo corso di laurea?
cosi come altre sedi distaccate tipo Spinetoli.
il campanilismo non c’entra proprio niente.se ognuno si tiene ben strette le proprie “eccellenze” forse si migliorano i servizi offerti e svisto mai che si risparmia pure qualche soldo?
Se tutti i corsi restassero a Macerata, invece di polverizzarli per tutta la Provincia ed oltre, ciò significherebbe che in città si avrebbe un aumento di studenti residenti, quindi più persone che vivono (e spendono) a Macerata.
In un momento di grave crisi economica come questa questa semplicissima equazione economica mi sembra strano che non sia mai stata compresa dai vertici universitari…
Oppure è vero, quello che si dice in città, che abbiamo spostato i corsi fuori perchè c’era qualche accademico che non aveva voglia di venire a Macerata e preferiva fare il coso sotto casa sua??
ç filippo vannucci
FORZA MACERATA GRANNEEE!!!
Fai organizzare pure un corso in “pistacoppologia” Fai pena!
@obiwan o come cacchio ti vuoi far chiamare…
non faccio nessun corso di macerata granne per il semplice motivo che mi fa a tutt’oggi alquanto schifo,come buona parte d’Italia a essere sincero.
faccio solo semplici discorsi come il commento del signor Cerasi qui sopra.
anziche’ spostare corsi universitari qua e la per diverse provincie,spesso e volentieri per “accontentare” il professorone di turno,queste PER MILLE SEMPLICISSIMI DISCORSI LOGISTICI ED ECONOMICI dovrebbero rimanere da dove erano partiti,chiaro il concetto?
ti ci rode vero?fattene una ragione!
La sede distaccata di Civitanova era (da quel che ricordo) fortemente cofinanziata e “sponsorizzata” da un fantomatico consorzio di aziende ergo scarpari. Sulla base di un gretto ragionamento campanilistico si riteneva strategico il polo civitanovese, che nella mente globalizzata dell’imprenditoria locale doveva essere fucina di “talenti dediti al commercio internazionale ed alle lingue”, dunque un corso appannaggio esclusivo del territorio, probabilmente a quello comunale. Come se laurearsi a Mc e trovare lavoro a Citanò fosse una cosa da marzani, e vi assicuro che per qualcuno nell’Ateneo continua ad essere così.
Quando ho avuto l’onere/onore di far parte del Cda di Unimc ho più volte rimarcato la situazione kafkiana sia della struttura marittima e di Jesi, sia di quella, veramente imbarazzante, di Spinetoli, dove uno sparuto numerino di studenti si interfacciava con un monitor virtuale (che schifo!). Il Rettore solerte si affrettava ad affermare che queste sedi distaccate si “autofinanziavano” tramite fondazioni/consorzi. E devo dirvi che in tempi di tagli e riforme, avere sedi autosussistenti dal punto di vista economico era già qualcosa di accettabile….
Nell’articolo non si parla di questo cofinanziamento: ora non so se negli ultimi 2 anni gli imprenditori hanno fatto marcia indietro o cosa, ma a queste condizioni non vale più la pena proseguire il rapporto di collaborazione e comunque in linea di principio concordo con Filippo e Gianfranco: o portiamo tutto a Mc, prima di chiudere tra qualche anno, oppure chiudiamo subito.
Un vero e profondo dispiacere per gli studenti: non tanto perchè vi dovrete prendere casa a Mc piuttosto che a Citanò, la cosa fa ridere e a livello “macro” chi se ne frega…..quanto perchè la vostra laurea è frutto di un esigenza specifica, di una precisa sponsorizzazione privata, di un esigenza circoscritta.
Venuta a mancare quella, ora sarete in concorrenza con i laureati di Economia e Commercio Internazionale (chiusa, sic) e Relazioni Int.li e Commercio (scienze politiche, inglese) che sostanzialmente già da anni formano studenti che si rubano quegli stessi 3 posti di lavoro tra di loro. Ringraziando la lungimirante programmazione didattica dell’Ateneo.
GRAZIE CORVATTA.
A FINE MANDATO CHIUDIAMO LA CITTA’
… e chiudiamo anche il Comune… sicuro!
Perché non chiedete a Corvata se riesce far realizzare un palazzetto per la Lube che si trasformi in aula magna ? Anzi a questo punto costruite all’uscita dell’autostrada una nuova università …..ittica!!!!!!!!!!!!!!!!
Lube Civitanova ce po’ anche sta ma Università a Civitanova proprio no…
Si faccia subito chiarezza, perché al di la’ dei commenti campanilistici e “politicizzati”, spostare una sede di studi all’inizio di un anno accademico non è cosa di poco conto, soprattutto per l’organizzazione e la logistica
degli studenti fuori sede.
In primis pensiamo agli studenti è quanto mi viene da dire !!!!
Speriamo che l’ottimo rettore Lacchè, forte della sua esperienza, sappia ben agire nell’interesse dello Studio, dell’ Università e della Città, mediando con Corvatta e smussando gli angoli.
Non gettiamo sempre tutto alle ortiche in questo nostro paese che invece ha bisogno di concretezze !!
Per commentare aspettiamo venerdì ed aspettiamo di vedere gli atti. Intanto però precisiamo quanto segue. Del ritiro del corso di Mediazione Linguistica da perte di Unimc il MoVimento 5 Stelle ed il PDL hanno appreso il tutto dopo la stampa, cioè ieri sera alle 10 durante il consiglio comunale (15/10/2013). Ivo Costamagna ha chiesto la collaborazione delle opposizioni, tenute fino ad ora all’oscuro di tutto, per un documento congiunto da inviare al Rettore. Il sindaco Corvatta invece durante il consiglio leggeva il giornale in faccia ai consiglieri di opposizione, e quando gli è stato fatto notare ha detto che per capire quello che dice l’opposizione non serve tutta la sua attenzione basta captare qualche parola ogni tanto e fare la media……………………………
Probabilmente leggeva il giornale anche durante gli incontri con il rettore.( ammesso che ci siano stati )
Finalmente il sindaco Corvatta si interessa del denaro pubblico. Dopo aver rinunciato ad incassare 2,5 milioni di Euro dalla Civita Park, dopo essersi impegnato a trovare altri 4 milioni di denaro pubblico per realizzare il palazzetto, sperando che un domani non diventi una cattedrale nel deserto a discapito delle imprese locali che si potrebbero ritrovare con un ente fiera sottodimensionato nella speranza che si verifichi una eventuale ripresa economica, oggi si rischia di vedere sfumati gli interventi pubblici fin qui realizzati solo perché l’Università vuol portare la mediazione linguistica a Macerata. Un indirizzo che le precedenti amministrazioni civitanovesi hanno per anni saputo valorizzare e che oggi l’UNIMC vuol far proprie. Sarebbe stupido se l’Università di Macerata, come si è letto, volesse entrare nel campanilismo creatosi con la questione Lube, ad arte tirata fuori dall’amministrazione Corvatta per gettare fumo sull’immobilismo che si è avuto nella città negli ultimi 18 mesi
Ancora un taglio e un colpo alla città e al territorio. Se una cosa a Civitanova aveva suscitato tanto consenso anche per i costi sostenuti dalle amministrazioni comunali che si sono succedute dalla istituzione era la sede Universitaria di Mediazione Linguistica.
Fr al’altro quel corso aveva costi chiamiamoli vivi di circa 66.000€ anno a fronte di un contributo che veniva dall’Associazione Studi Civitanovesi di circa 125.000€ anno L’associazione era stata costituita per lo più da imprenditori civitanovesi e non solo con lo scopo di sostenere quello sforzo anche finanziario e di risorse che la sede staccata comportava.
Importante è stato il contributo finanziario del Comune che fin dalla primo accordo con l’allora Rettore Sani puntava ad ampliare l’offerta formativa e culturale nel comprensorio naturale di Civitanova Marche.Un contributo finanziario difeso in modo serio perché finalizzato ad un progetto di qualità .
Occorre anche dire che la sede civitanovese dell’Università di Macerata Mediazione linguistica per l’impresa era legato concretamente al mondo dell’impresa attraverso stage obbligatori per gli studenti a partire dal terzo anno.
Sul piano della qualità dei corsi i dati ufficiali collocano questa facoltà al quarto posto a livello nazionale dopo Bologna,Trieste e Forlì.Oggi arriva la comunicazione del rettore Lacchè al Sindaco che comunica la soppressione della sede staccata. C’è da chiedersi quale logica abbia seguito il Rettore Lacchè ad annunciare la chiusura del corso alla vigilia dei corsi.
Varrebbe la pena soffermarsi sullo stato dell’Università pubblica Italiana fra tagli governativi,baronie e troppe volte corruzione ma si girerebbe il coltello nella piaga aperta da scelte politiche più generali del ritiro dello Stato dalla cosa pubblica fondamentale.Sanità,Cultura-Istruzione,ecc.
La razionalizzazione e i costi imperano giusto ma troppe volte questi vengono usati per coprire il ritiro dello stato dalla cosa pubblica a favore di fatto di quelle private.
Ma ci sono cose che vorremmo conoscere e che per ora rimangono avvolte dalla facile polemica politica.Quali sono stati gli impegni del Sindaco Corvatta, dell’Assessore alla Cultura Giulio Silenzi e i rapporti con l’Associazione Studi Civitanovesi,quale rete di alleanze culturali ,sociali e istituzionali e ci riferiamo ai Sindaci del “comprensorio” hanno costruito in questo anno considerato che del “taglio” della sede staccata Civitanovese aleggiava da tempo nell’aria? Era calata l’originaria tensione che aveva portato a tanta unità? Cosa si è fatto per rilanciarla.
E’ di moda risuscitare il campanilismo con Macerata ma oggi se lo fa la politica e sembra che settori di questa lo usino occorre dire che il campanilismo non ha mai fatto bene e portato giovamento alle parti e che quando lo usa la politica lo fa come “arma di distrazione di massa”.
Molte volte si è rivelato vero che tante sedi staccate rispondevano più a logiche politiche,di prestigio locale che a vere esigenze di un territorio. Queste non erano il caso di Civitanova Marche che non solo lo dimostra attraverso le iscrizione a quei corsi ma anche per gli investimenti fatti dalle amministrazioni comunali passate e a quella recente in termini di strutture come realizzazione della Palazzina per alloggi Sudenti-Pensionati e il sostegno finanziario mai venuto meno per i locali della sede e quelli che eventualmente servissero.
Ora al taglio la beffa .fra qualche giorno si inauguerà la palazzina che ospiterà Studenti universitari e Pensionati alla quale seguirà sulla base di un bando pubblico l’assegnazione degli alloggi per gli studenti che non avranno più una sede.Di fatto la decisione azzoppa un polo scolastico e quanto gli gravita attorno.
Noi crediamo che gli organismi di direzione,il Rettore dell’Università di Macerata “tagliando” la sede staccata civitanovese abbiano commesso non solo un errore culturale ma anche gestionale a fronte del quale ci sembra molto ,molto tiepida la reazione del Sindaco Tommaso Corvatta e dell’assessore alla Cultura Giulio Silenzi.
DAI DAI FORZA LUBE
FORZA LUBE
ahahahha
Cù Cù
mediazione non c’è più