di Laura Boccanera
Sono state consegnate questa mattina le tre aule dell’istituto Stella Maris ristrutturate dall’Amministrazione comunale di Civitanova e messe a disposizione dell’Università degli Studi di Macerata per i corsi di Mediazione Linguistica. Con una breve comunicazione scritta, il Comune rende noto di aver adempiuto agli accordi presi con l’Ateneo maceratese che tante polemiche avevano suscitato la scorsa settimana, con la decisione ultima, da parte del Rettore, di riportare a Macerata per il prossimo anno il corso di Mediazione linguistica. «I lavori sono stati quindi completati e i locali sono perfettamente agibili – riferisce il Sindaco Tommaso Claudio Corvatta -, mentre è ancora da ultimare l’impianto di amplificazione e videoproiezione della sala biblioteca che sarà realizzato a spese dell’Università che ha incaricato una ditta».
Sulla questione interviene anche Officina Universitaria, associazione studentesca dell’Ateneo maceratese.
«Avendo appreso dai giornali la decisione di trasferire la classe di mediazione linguistica a Macerata, chiediamo che venga fatta chiarezza sulle modalità ed i tempi del trasferimento. Nonostante le condizioni inclassificabili e le strutture inadeguate, la classe di Mediazione linguistica ha ottenuto ottimi risultati sia dal punto di vista della didattica che delle immatricolazioni». Questo l’inizio della lettera inviata dall’associazione al rettore dell’Università di Macerata, Luigi Lacchè, e agli Organi di Ateneo. Una presa di posizione che riguarda il corso di mediazione linguistica, attivato a Civitanova, che – è stato annunciato (leggi l’articolo) – sarà però tolto dalla città costiera.
Gli appartenenti ad Officina Universitaria ricordano che la classe di mediazione linguistica «si trova al quarto posto delle classifiche Censis (area linguistica) ed è la classe più numerosa dell’ateneo dopo giurisprudenza. Chiediamo che questo patrimonio non venga disperso, e soprattutto che non venga chiesto agli studenti di trasferirsi a Macerata per poi trovare le stesse condizioni. Comprendiamo le scelte dell’Università davanti alle ripetute inadempienze del Comune di Civitanova, ma siamo prima di tutto preoccupati per i numerosi pendolari e borsisti a cui viene chiesto un sacrificio ulteriore che non era prevedibile né previsto. In quali strutture verranno ospitati gli studenti ed i borsisti? Dove si terranno le lezioni? Si tratterà di un’unica struttura o saranno costretti a “migrare” di polo in polo? Molti degli studenti immatricolati hanno scelto la sede di Civitanova per la sua ubicazione strategica, la sua promessa integrazione con il tessuto industriale della zona e per la qualità dell’insegnamento. Il fallimento degli accordi presi tra il Comune e l’Università non può pesare su di loro. Apprendiamo inoltre che nella giornata di venerdì 18 ottobre sono state inaugurate, dopo tre anni di lavori, le nuove palazzine Ersu a Civitanova (leggi l’articolo). Portiamo all’attenzione degli Organi di Ateneo il fatto che gli studenti borsisti di Civitanova sono stati informati solo a fine settembre della possibilità di aver a disposizione un alloggio, con ovvie difficoltà per coloro che avevano già stipulato contratti di affitto (con conseguente perdita della caparra già versata). Come è possibile per uno studente borsista riuscire ad organizzare le proprie spese senza chiare indicazioni da parte dell’Ateneo? Come è pensabile che uno studente possa dedicarsi serenamente allo studio se vive costantemente nell’incertezza di non sapere dove abiterà e dove studierà? Qual’è la “politica di lungo termine” dell’Ateneo riguardo a questo corso? Per rispondere a queste ed altre domande chiediamo al Rettore ed al Preside del Dipartimento di Lettere un incontro aperto dove poter interagire con gli studenti di Mediazione Linguistica. Crediamo infatti che soltanto un confronto leale ed aperto possa migliorare una situazione difficile e di cui gli studenti non hanno nessuna colpa».
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CORVATTA COGLI LA PALLA AL BALZO. CACCIA CHI DEVI CACCIARE E RIPRENDITI L’UNIVERSITA’.
Corvatta cogli la palla al balzo….dimettiti. Ha fatto più danni lei in due anni che una grandinata ad agosto. Più che di via Giorgio Almirante, dovrebbe preocuparsi dell’università che prende il volo.
Cari studenti siamo in Italia, il paese dei ritardi cronici dove tutto è dovuto ai lorsignori, i quali non tengono in alcun conto i disagi ed i sacrifici di studenti e famiglie. Levate alta la vostra voce, date un esempio di civiltà usando mezzi leciti ma non mollate la presa. Ne avete pieno diritto ed è per i cittadini un dovere sociale non restare indifferenti.
Una volta tanto cerchiamo di fare il bene dei nostri figli, degli studenti, di chi domani, contando sulla propria preparazione, frutto di studi assidui e difficili, entrerà davvero nel mondo del lavoro.
insegniamo loro oltre al cinese e al russo che le fazioni non portano a nulla, che le divisioni sono deleterie, ma che solamente con la collaborazione, con le intese, con le condivisioni si fanno passi avanti.
Allora troviamo una soluzione, per gli studenti, non per i curricula dei politici, non per le ripicche, ma per chi deve programmare davvero il proprio futuro!