Dalla tv alla Procura. Dopo il polverone di polemiche e indignazione scatenato dall’ “affaire” ville e catasto, la vicenda finisce sotto la lente della Guardia di Finanza di Macerata. La Procura ha infatti dato mandato questa mattina alle fiamme gialle di verificare l’esistenza di ipotesi di reato in merito ai presunti accatastamenti incongrui a Civitanova. E di controllare a 360 gradi se vi siano stati illeciti commessi.
L’ANTEFATTO – Dopo l’insediamento, il sindaco Tommaso Corvatta ha messo mano all’analisi del patrimonio immobiliare per capire il gettito che sarebbe derivato dall’Imu ed è emerso il dato eclatante sul quale poi si è soffermata anche la stampa nazionale. Tra i 41mila immobili esistenti a Civitanova infatti solo 1 risulta essere accatastato come villa in categoria A8. Esistono però 186 stabili di categoria A7 censiti come villini. Dati che hanno sollevato l’opinione pubblica e attirato le telecamere Rai che hanno ripreso anche le case di numerosi imprenditori della zona. Il sindaco aveva garantito controlli ed incrocio dei dati, anche se di fatto fra uffici tecnici e catasto le responsabilità sono difficili da attribuire. Anche perchè molti imprenditori e inquilini delle abitazioni non sanno neanche come sia stato accatastato il proprio appartamento e se sussistono anomalie.
I RISVOLTI – A cercare di tirare le somme di un quadro normativo piuttosto complesso ora ci penserà la Guardia di Finanza per valutare se effettivamente possano sussistere ipotesi di reato tese ad un pagamento inferiore dell’Ici e dell’Imu sulla base di una minore rendita catastale rapportata alla classe effettiva di appartenenza dell’immobile. Il sindaco Tommaso Corvatta è stato informato dell’inizio delle indagini: “Massima collaborazione con la Guardia di Finanza” ha detto il sindaco che nei prossimi giorni convocherà anche un incontro con la Civita.s la società partecipata che si occupa della riscossione dei tributi per definire le modalità per attuare controlli. L’ipotesi è quella di dividere in aree la città e poi approntare verifiche per gli interventi.
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e se uno cerca casa nonte la dannoooooo
Anni fa ho ricevuto dall’enel una richiesta tesa a ottenere i dati catastali relativi all’abitazione cui avevo l’utenza.
Infatti la legge finanziaria 2005 aveva stabilito che ogni società fornitrice di utenze (energia elettrica, gas, acqua) fosse obbligata a rilevare i dati catastali relative alle abitazioni oggetto di allaccio utenze e comunicarle all’agenzia delle entrate per i controlli del caso. La sanzione per mancata fornitura dei dati andava da un minimo di 103€ ad un massimo di 2065€.
Giacché sul sito dell’enel figura ancora questo modulo da compilare, debbo ritenere che l’obbligo non sia decaduto.
http://www.enel.it/it-IT/clienti/enel_servizio_elettrico/moduli_on_line/dati_catastali/
Ora visto che anche il Comune di Civitanova Marche ha società che erogano utenze, hanno rispettato l’obbligo previsto dalla legge finanziaria? Se lo hanno fatto, perché oltre all’agenzia delle entrate non li ha comunicati alla società di riscossione dei tributi comunali per i loro incroci? E se lo hanno fatto, perché non sono partiti i controlli?
Occorre vedere a che livello c’é stato l’eventuale intoppo e relative responsabilità.