Statua massonica sì o no? L’amletico dubbio che ormai da due anni attanaglia la città di Macerata approderà, come previsto (leggi l’articolo), in consiglio comunale tra lunedì e martedì. In particolare l’assise maceratese è chiamata a pronunciarsi sull’accettazione o meno della scultura celebrativa del 150esimo dell’Unità d’Italia che il comitato “Stringiamoci a coorte” ha commissionato all’artista monteluponese Ermenegildo Pannocchia e offerto in regalo al Comune di Macerata.
La proposta della Giunta comunale, che ha incaricato il gruppo di lavoro “Decoro urbano” di valutare l’opera ottenendo un parere positivo, sarà presa in esame dai consiglieri che dovranno esprimersi semplicemente con un voto favorevole o meno sull’accettazione del dono. Il passo successivo sarà invece quello di stabilire dove posizionare l’opera.
Il gruppo di lavoro composto da Nino Ricci, stimato artista della città, Gabriele Barucca della Soprintendenza per i beni storici e artistici delle Marche, Roberto Perna, direttore del Sistema museale provinciale e componente dell’Istituzione Macerata Cultura, Giuseppe Capriotti, docente dell’Università di Macerata, Pierfrancesco Giannangeli, docente dell’Accademia di Belle Arti ed Enzo Fusari, presidente dell’Ordine degli architetti ha infatti proposto tre siti. Il primo è largo Beligatti, sopra le mura cittadine che guardano verso i giardini Diaz. Il secondo è largo Donatori del Sangue lungo via Don Minzoni. Il terzo è via Berardi, nella piazzetta in cui attualmente si trovano i bagni pubblici e un parcheggio per residenti, nelle immediate vicinanze dell’Accademia di Belle Arti. Quest’ultima ipotesi ha preso corpo negli ultimi mesi (leggi l’articolo) e sembra godere di molti consensi.
In attesa di conoscere la decisione del Consiglio, Forza Nuova coglie l’occasione «per ribadire massima contrarietà alla realizzazione dell’opera, non tanto per l’opera in sé per sé, (anche se dal punto di vista estetico la statua non ci piace e siamo certi che non arricchirà la città dal punto di vista architettonico), quanto per quello che rappresenta, ovvero la celebrazione di gruppi che perseguono metodi cospiratori e segreti. Ormai abbiamo la consapevolezza che Macerata è diventata la capitale della Massoneria, consapevolezza rafforzata tra l’altro anche dalle recenti dichiarazioni di un pentito (leggi l’articolo) che, se confermate, vedrebbero la nostra città base di una loggia criminale operante in tutto il territorio nazionale. Ci consola almeno che il probabile luogo in cui sorgerà, vicino ai bagni pubblici in via Berardi, sarà sicuramente da “stimolo” per la fantasia e la creatività dei cittadini maceratesi».
(redazione CM)
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Correggetemi se sbaglio: ma la statua non era stata ideata/proposta/presentata per celebrare il 150 anniversario dell’Unità d’Italia?
Come si è arrivati a dire che è una statua massonica?
Nel bozzetto ci sono chiari riferimenti alla Massoneria?
C’è scritto qualche rituale segreto, ci sono chiarmente simboli massonici?
Le spese per la realizzazione verranno ufficialmente pagate da qualche Loggia?
Mentre sono in corso le indagini sul caso Banca Marche (da sempre molto ospitale per i grembiulini), caso che potrebbe devastare città e regione, rendere omaggio ai massoni sembra proprio l’idea più intelligente. Davvero!
La scultura di Pannocchia è a mio parere molto bella. Sarebbe un peccato se il consiglio comunale rifiutasse il dono per pregiudizio. Lo dico da cattolico, ben consapevole e convinto del fatto che non è di certo un’opera d’arte a creare nocumento alle coscienze civiche. Per un Comune chiamato ad accettare oppure no un dono come questo (a quanto mi risulta anche l’istallazione e riqualificazione del luogo dove verrà sistemata è a carico del comitato proponente: la qual cosa viene dopo, ma è anch’essa un elemento da ritenere importante nella decisione da prendere), deve essere unico criterio dirimente quello sulla bellezza dell’opera, sulla sua qualità artistica.
Non si può trasformare in problema di tipo confessionale, in una città che voglia essere laica nel più nobile significato del termine, il dibattito sull’accettazione di un dono come questo. Che è proposto da un comitato prossimo alla massoneria, e siamo d’accordo; ma che onora i 150 anni dell’Unità d’Italia (e nessuno, mi auguro, ignora che alla base del nostro Risorgimento v’è stata l’opera tenace e capillare della massoneria nazionale e internazionale). Ha senso nascondersi dietro a un dito? Se ci mettiamo in questo genere di diatribe non se ne viene fuori.
Da cattolico – ripeto e ribadisco – credo atto di civiltà che la città ospiti un’opera d’arte (purché sia tale e non offenda il pubblico decoro: e questa tutto fa meno che offenderlo) quale che ne sia il comitato proponente. Se poi tra i proponenti ce ne fosse qualcuno convinto che con una scultura si possono modificare gli animi e le coscienze, gli vorrei battere amichevolmente la mano su una spalla: figurarsi… nell’era della televisione e di internet ci vuole ben altro!
Poi, la storia di questa scultura si innesta in quell’altra – spinosissima – del monumento per Padre Matteo Ricci. Di qualità anche quello, con però il problema (non minuscolo…) del costo, che in teoria sarebbe dovuto ricadere sulla comunità cittadina. Per fortuna, come dice Papa Francesco, Cristo si annuncia con l’esempio e l’amore dei cristiani ben prima e ben oltre che con le pietre e i marmi. Andrebbe dunque onorata anche quella memoria? Certo che sì. Cercando le condizioni per evitare un aggravio economico alle casse della città. Ma la fede cristiana non se ne avvantaggia e non diminuisce per una sua eventuale assenza. Né per un monumento di targa opposta. L’unico vero problema della Chiesa è se vengono a mancare monumenti viventi, ossia cristiani che incarnano nella loro quotidianità la ricchezza e la bellezza del Vangelo.
Macerata: Ex Civitas Mariae at Civitas Massoneriae
ogni tanto forza nuova ne dice una giusta.
per cerasi: l’unità d’italia è stata voluta dalla massoneria inglese.
Un’opera d’arte dovrebbe essere giudicata come tale. Mi spiace che debba essere catalogata non per il suo valore, ma per un supposto significato.
Ai giovani di Forza Nuova, a cui detti la mia solidarietà quando furono attaccati per la scritta “Kyenge torna in Congo”, ai giovani di Forza Nuova dico di non vedere le corna del diavolo dove non ci sono.
La corruzione politica non necessariamente deve avvenire in una loggia massonica. A Macerata, la cementificazione e le incompiute sono state decise in ben altri ambienti e momenti, tipo cenette in ville di campagna tra politici che non appartenevano alla Massoneria. Solo per Valleverde si nota la presenta di un massone. Ma in quella vicenda ci è entrato per affari suoi e non della Massoneria.
@ pantos
Lei dice che l’Unita italiaca è stata una volontà della massoneria inglese, ma questo cosa c’entra con coloro che diedero la vita per l’unificazione?
I circa 450 volontari universitari, che combatterono a Curtatone e Montanara tanto per fare un esempio, non credo fossero stati mandati li dalla Massoneria anglosassone…
credo che dopo quello che ha detto Filippo, difficilmente sull’argomento qualcuno possa aggiugere qualcosa di più giusto e sensato.
Macerata è la capitale italiana della massoneria, parola del boss Antonio lo Giudice,
cmq ogni capitale che si rispetti ha bisogno della sua statua.
Cmq a parte gli scherzi, c’è un’indagine della magistratura, invece di pensare a qeuste cavolate, spero che la magistratura pubblichi le liste delle logge massoniche maceratesi dato che l’indagine in corso c’è per il rispetto di tutti i cittadini.
CONFIDO NELLA MAGISTRATURA.
Condivido la necessità di indagini approfondite con la pubblicazione integrale dei nominativi di chi fa parte della massoneria che certo non si riuniscono in gran segreto per giocare a dama o a scacchi. Sarò malamente io ma a Macerata come a Siena, città segnate da vicende analoghe, ho letto di personaggi che una volta si chiamavano faccendieri, politici, calabresi, massoni e sopratutto di una girandola di soldi che si sa da dove partono ma non si sa dove vanno a finire. Un romanzo ancora tutto da leggere. L’unica cosa che so per certo è che la BdM custodiva i risparmi di almeno quattro generazioni di famiglie marchigiane. Un secolo buttato via.
Un saluto a Gianfranco Cerasi.
e le centinaia di migliaia di meridionali mandati nei campi di sterminio piemontesi dai savoia?
l’unità d’italia è stata una brutale e sanguinosissima annessione sabauda.
Condivido ed apprezzo lo spirito laico di un cattolico colto ed intelligente come Filippo Davoli, che nell’esprimere il suo pensiero invita il Consiglio Comunale ad accettare, senza pregiudizio, la realizzazione della scultura celebrativa del 150esimo dell’Unità d’Italia che il comitato “Stringiamoci a coorte”, presieduto da una brava e stimata persona come Giancarlo Cossiri, ha commissionato all’artista monteluponese Ermenegildo Pannocchia e offerta in regalo al Comune di Macerata
@ pantos
Nelle mie reminescenze di scuola superioremi ricordo del Brigantaggio, della Leva Obbligatoria e della Tassa sul Macinato come aspetti negativi “importati” dall’Unificazione mentre, molti altri aspetti (malaria, arretratezza, mancanza di infrastrutture, latifondismo ecc.), erano già presenti e costituivano grossa disparità sociale
Non mi ricordo proprio di “centinaia di migliaia” di meridionali mandati nei campi di sterminio piemontesi
Potrebbe illuminarmi, per cortesia