di Giancarlo Liuti
A Macerata, dunque, il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia sarà celebrato anche con una statua massonica in piazza Mazzini (leggi l’articolo)? Ma chi ha detto che è massonica? Ufficialmente non l’ha detto nessuno, giacché l’iniziativa è giunta da un neonato comitato che si chiama “Stringiamoci a coorte” ed è presieduto da Giancarlo Cossiri, il quale presiede anche la sezione “arte” della Fondazione Carima. Ufficiosamente, però, lo dicono tutti. E lo scrivono i giornali, rivelando che l’idea proviene dalle logge locali del Grande Oriente d’Italia e che la statua, raffigurante un uomo proteso verso il cielo, recherà simboli della massoneria come la piramide, la squadra, il compasso e altri. E allora?
Ricevuta la proposta, il vicesindaco Irene Manzi ha detto che in essa non si parla affatto di massoneria e che l’unica intestazione appartiene a quel comitato. Ma non mancano indizi. Per esempio il motto “Stringiamoci a coorte”, in cui vibra il fortissimo legame associativo, quasi di sangue, che sta alla base del credo massonico. Anche se il verso successivo dell’inno di Mameli – “Siam pronti alla morte” – non sembra confarsi alla prevalente attività delle logge attuali, molto pragmatica e non disponibile all’eroismo del sacrificio supremo. Un altro indizio, che potrebbe essere frutto di una mera circostanza occasionale, sta negli elenchi consultabili su Internet, dove risultano iscritti alla massoneria sia Giancarlo Cossiri sia Ermenegildo Pannocchia, lo scultore incaricato di realizzare la statua.
C’entra pure la Fondazione della Carima? Sembra di no. Ma se non c’entra, chi è, allora, che c’entra? Questo interrogativo non avrebbe ragion d’essere se fin dall’inizio la massoneria avesse giocato a carte scoperte, legittimamente esaltando il suo decisivo contributo al Risorgimento e all’Unità d’Italia (Garibaldi e Cavour erano massoni, e Mazzini condivideva in toto l’ideologia dei “fratelli muratori”). Ma si sa come vanno certe cose. Le logge, non più segrete, mantengono tuttavia una loro metodologica “riservatezza”. E bisogna rassegnarsi: se uno è “riservato”, il suo stile consiste nel fare e non dire. C’è ironia nelle mie parole? C’è, ma si rivolge unicamente all’inutile aria di mistero che è circolata su questa storia. Ricordo l’importante manifestazione massonica che tempo fa si svolse nell’aula magna dell’università alla presenza del numero uno nazionale del Grande Oriente d’Italia. Quella fu una grande prova di apertura alla città, come togliersi il cappuccio per esporre a viso scoperto principi, valori, motivazioni. A che si deve, oggi, questo passo indietro?
Ma cambiamo discorso. Presto – forse nelle prime settimane di luglio – il consiglio comunale deciderà se accettare la proposta degli “stretti a coorte”, una specie di “tutto compreso” con dentro la statua, l’autore e la collocazione in piazza Mazzini (il costo no, essendo a totale carico dei promotori). Ebbene, il mio fondato timore è che ne salti fuori una disputa di carattere ideologico, religioso o parapolitico fra chi è contro la massoneria e chi invece l’apprezza o, come nel mio caso, ne prende atto e laicamente la rispetta. Brutta fine, per un dibattito che dovrebbe vertere su altre questioni, ossia – come purtroppo non accadde per il monumento a Padre Matteo Ricci – sull’intangibile potere dell’istituzione comunale di stabilire, essa e nessun altro, cosa fare del suolo pubblico e in base a quali criteri estetici (sì, la bellezza della città, patrimonio di tutti e che tutti, rappresentati in municipio, sono chiamati a proteggere). E’ dunque sul bozzetto di Pannocchia che il consiglio deve pronunciarsi, ed è sulla collocazione della statua. Il fatto che la proposta venga dalla massoneria, come da qualsiasi altra libera associazione, non dovrebbe avere alcuna rilevanza. Chiunque ha diritto di avanzare proposte, ma la parola finale – positiva o negativa, in tutto o in parte, e limitatamente a quelle questioni, magari ascoltando il parere di esperti anche locali, e ce ne sono, si pensi all’Accademia di belle arti – spetta al Comune. Se il consiglio riuscirà a parlare della statua e non della massoneria, avrà fatto un buon lavoro. Altrimenti – le chiese contro le logge, la “Città di Maria” contro gli anticlericali? – avremo perso una ulteriore occasione di civile confronto democratico.
E poi basta con la vecchia abitudine dei nostri amministratori di accettare passivamente, in fatto di statuaria, qualsiasi iniziativa proveniente da qualsiasi sodalizio privato purché non costi nulla alle casse pubbliche e, soprattutto, porti dei voti. Diciamolo: Macerata è piena di brutte statue, brutte sculture e brutti monumentini, che il Comune ha lasciato sorgere qua e là senza alcun giudizio sull’effettivo valore artistico e senza alcuna riflessione di carattere urbanistico improntata alla fisionomia delle vie, delle piazze e delle zone verdi. Quest’andazzo dura dal dopoguerra, per colpa di una classe politica che non ha mai mostrato di coltivare un’idea di bellezza. I donatori di sangue? I combattenti e reduci? Gli avieri? I marinai? I devoti di Padre Pio? Gli aderenti ai cosiddetti club di servizio? Degnissime persone, sia chiaro. Ma perché dire sempre di sì? Perché questa furbastra (o inconsapevole, per limiti culturali) disponibilità al “fatto compiuto”, e compiuto da altri? A me piace la grande sfera in metallo – e la collocazione – di Umberto Peschi davanti allo Sferisterio. E piace, piccolina com’è, la lumaca all’inizio di Piaggia della Torre. Il resto? Sarò un iconoclasta, ma preferirei che non ci fosse.
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Beh, non traspare molto dall’articolo la differenza – che ritengo assolutamente dirimente – fra la statua pretesamente “massonica” per l’unità d’Italia e la statua di padre Matteo Ricci imposta da sua eccellenza.
Là infatti sua eccellenza decideva chi, dove, quanto etc. etc., e la comunità maceratese doveva pagare, zitti e mosca.
Un po’ di persone (moltissime, per la verità) rimasero perplesse, e sua eccellenza rincarò la dose dicendo che chi non capiva i fondamentali guadagni che Macerata avrebbe avuto dallo spendere centinaia di migliaia di euro per la statua era stupido. Io, a mia volta, ero stupido tra gli stupidi, poichè non capivo e continuo a non capire.
Qua, invece, si segnala che il costo sarebbe a carico integrale del gruppo dei promotori. Ora, si sostiene che dietro a costoro ci siano le logge maceratesi del G.O.I. e quindi, in sostanza, la massoneria.
La differenza di metodo fra massoneria e santa romana chiesa mi pare quindi già qualificante a favore della massoneria.
Se poi la statua si farà o meno dipenderà, giustamente, dalle decisioni dell’amministrazione comunale e, una volta autorizzata, dai portafogli dei promotori che, dopo averla richiesta e dopo aversela fatta autorizzare, se la pagheranno di tasca loro.
Se una volta tanto santa romana chiesa imparasse qualcosa ………
…il “Stringiamoci a coorte” dell’inno di Mameli, vuol dire “stringiamoci in formazione militare a difesa della patria”….
E’ brutta o bella è secondario. E’ bruttissima in Piazza Mazzini.
tralasciando costi e proponenti, sono dell’avviso che piazza mazzini abbia veramente bisogno di una statua in grado di darle, perlomeno, uno spunto di carattere.
posso pure sbagliare, ma mi sembra che nel tempo uno spazio così imponente abbia sempre fluttuato in una sorta di indeterminatezza (tipo, per intenderci: parcheggi si, parcheggi no; bancarelle si, oppure no, etc.)
la spia di questa sensazione è anche data dalla scarsa appetibilità della stessa dal punto di vista commerciale.
… e stendiamo un velo pietoso sul lumacone alla fine della rampa: con le corna di ferro battuto (una vera insidia alla pubblica incolumità – e tocchiamo ferro), che non è mai in funzione (forse un bene, visto che l’acqua si spande immancabilmente nei dintorni).
Questo sì un segno tangibile della pochezza di idee e della mancanza di progetti per l’arredo urbano
Quella bella piazza, così raccolta, quasi chiusa, ha però un suo respiro quando la scorgi, specie provenendo in discesa dalle scalette . Qualsiasi statua , se posta centralmente, .la soffocherebbe da un punto di vista estetico ( storico-architettonico lascio agli esperti ) , Ai lati peggio ancora , se di una certa dimensione. Capisco che vorrebbero metterla lì per la simbologia mazziniana, ma non è colpa di quella piazza sorta in ben altre epoche, se è stata intitolata poi a Giuseppe Mazzini.
Ecco perchè, per me ci starebbe malissimo.
Possibile che ogni cosa che venga proposta si acchiappi sù tutto, che si va appresso a tutti ?
Dov’è la personalità, l’ impronta di chi amministra ? Dov’è il senso critico? Dov’è la dritta?
O tutto si basa su costa poco, costa troppo, costa niente?
Arriva Giorgini e ha diritto, non gli si può dire di no: Arriva la Lube che vuole l’adeguamento del palazzetto e non gli si dice di no; Arriva il vescovo con la statua milionaria e non gli si può dire di no ( spesa rinviata a tempi migliori di bilancio) ora questa gratis, per il 150 ° dell’Unità d’Italia e ovviamente… come dirgli di no?
Ma il Comune, che promuove di sua iniziativa? Bella la democrazia partecipata, ma non può sostituirsi a un indirizzo amministrativo. Qual’è questo indirizzo? fare, fare, fare, accontentare il più possibile?
Il troppo storpia come il poco, anche quando è gratis. Anzi, specialmente quando è gratis, perchè toglie la giusta criticità nelle scelte.
@ disco rotto, non è con una statua che rovesci le situazioni, che ottieni la frequentazione di Piazza Mazzini. Sono le altre da cose da fare nella direzione del tuo discorso, su come farla uscire cioè da quell’isolamento in cui è stata confinata, ci vuole la Politica con la P grande, ci vogliono idee, scelte ragionate, orientate.
Io un paio di idee o tre ce l’avrei per rianimarla ad esempio , ma così com’è, non servono statue a questo.
si, vabbè, ma quà si parlava di statue.
è ovvio che di idee migliori se ne possono avanzare, ma se per quelle tocca aspettare la politica con la P maiuscola, allora ………………
……me sa tanto che ce famo un parcheggio co’ ‘sta P maiuscola
Finalmente anche Macerata avrà il suo bel biglietto da visita massonico…così per chi giungerà nella ridente marca per la lirica allo sferisterio, basterà girare l’angolo per capire chi è il magnate della città, il vero potere. Di cosa ci meravigliamo visto che dal trattato di Tolentino (1797) è sempre stata caratterizzata da una fortissima influenza dei molti “fratelli muratori”? Chi pensate ci sia, oggi come ieri, nel decidere i posti chiave nella sanità , nella sicurezza, nell’economia, nella giustizia e in tutti gli altri settori della nostra società così ben strutturata e compartimentata?….almeno l’individuo maceratese si libera dell’ipocrisia e dalla falsa autoconvinzione di vivere veramente liberi… e la statua sarà sempre lì, in bella vista, a ricordarcelo.
A Davoli ricordo che durante la mia esperienza di assessore coprì temporaneamente la lapide a Vittorio Emanuele II con la cosiddetta “lapide dinamica” dove si proiettavano immagini della Città del passato e di vita quotidiana. Alcuni apprezzarono l’iniziativa e altri no, ma fu un esperimento a mio avviso molto interessante. Per quanto riguarda l’ipotesi di interveto ripristinando l’antico orologio ebbi già modo di sottolineare che sarebbe un intervento improprio in quanto proporrebbe un falso non essendo in nostro possesso l’orologio dell’epoca (se non in qualche elemento che però non consente di ricostruire l’orologio originale) . Quindi sarebbe più corretto, se proprio si vuole mettere l’orologio sulla torre civica, prevedere un intervento proponendo un orologio che utilizzi il linguaggio attuale e che magari richiami la memoria di quello del passato dando così un valore aggiunto alla torre civica che non può certo dare un’operazione di ripristino che sarebbe invece “un imbroglio” o meglio un invenzione estemporanea.
E’ massonica, non è massonica; è bella , è brutta, è gratis, ma la prima domanda da farsi è : ci sta bene in Piazza Mazzini? Quindi , almeno vedere un rendering prima di proseguire con tutto il resto dei discorsi sopra questo monumento. Io per esempio non l’ho ancora vista, so solo che è alta circa due metri.
E’chiaro o no, che è stata scelta Piazza Mazzini perchè luogo imposto dal nome “Mazzini” legato alla massoneria e al Risorgimento ? Allora, si addice in quello spazio, quella o un’altra qualsiasi statua sistemata là in mezzo?
Se anzichè quella che si chiama oggi Piazza Mazzini si fosse chiamata così Piazza Annessione o Piazza della Libertà o Piazza Pizzarello , non si doveva fare prima la stessa valutazione di ordine pratico-estetico contestualizzata al sito dove andare a porla?
Valga d’esempio.
A Roma, lo stesso è stata regalata da una fondazione, una statua di 4 metri dedicata a Giovanni Paolo II, che i romani avevano giudicato un obbrobrio ( ed è brutta in effetti anche per me) , ma è stata lo stesso sistemata nel piazzale della Stazione Termini. Oggi , causa il particolare rivestimento luminoso cangiante che si sta già disfacendo appena pochi giorni dopo l’inaugurazione, sta dando persino dei problemi. E quindi, c’è chi si sta muovendo verso un referendum per la sua rimozione.
http://www.nibiru2012.it/forum/breaking-news/statua-giovanni-paolo-ii-roma-referendum-per-toglierla-136167.0.html
http://www.giornalettismo.com/archives/129121/la-statua-di-wojtyla-a-termini-e-gia-rovinata/
@tamara
sul ci sta, non ci sta, dove è meglio che stia un monumento in una piazza.
è un testo vecchio ma sempre illuminante: a pag 15-16 “il fantoccio di neve – monumento”.
http://www.architettura.unina2.it/docenti/areaprivata/233/documenti/artedicostruirelecitt%C3%A0.pdf
un pò “palloso” ma ne vale la pena
ciao antonio
avut: un pò palloso????????
Se lo leggi tutto è molto più che molto palloso….
Quella destra è scappata subito ed oramai ha raggiunto il caselo autostradale di Pescara centro….
Però sul monumento/neve fa delle considerazioni interessanti
@gianfranco
eri avvisato…e poi sù, due paginette…la vuoi pigliare questa laurea in architettura sì o no? meglio di no che sennò chi ti ferma con ricagni…:-)
ciao antonio
mi sembra giusto fare un monomento alla massoneria. Basta che scompaia dai cenetri di potere politici, – civili – economici.
Ma per favore con tutti i problemi che ci sono…… il monumento facciamolo al ” giovane Ignoto”, sperando che qualcuno ci pensi al futuro.
Spero tanto che l’Amministrazione Comunale si esprima positivamente, in modo laico e democratico, indicando la piazza dove collocare la statua, commemorativa dei 150 anni dell’Unità d’Italia, che sia capace di far risaltare e mettere in evidenza il suo forte significato rappresentativo, evocativo e simbolico.
Va sottolineato anzitutto una questione ovvia, ma non scontata, che questa scultura è un’opera moderna, quindi non un’opera che segue i canoni classici. Per intenderci, un’opera moderna, sia essa scultura, pittura o architettura, ha sempre necessità di strumenti di aiuto al giudizio, perché non è di immediata comprensione e quindi non è costruttivo farsi influenzare nella scelta da argomenti che nulla hanno a che fare con la statua in questione. Non poterla realizzare a Macerata significa per la città perdere una grande opportunità di avere una moderna opera d’arte di rara bellezza stilistica, realizzata da un noto e bravo scultore locale, che ha come unico fine quello ricordare i principi fondativi dell’Unità d’Italia: libertà , uguaglianza e fratellanza.
Moderna significa che non è una statua dove l’artista rappresenta fedelmente e fisicamente una persona, come riuscivano il genio di Michelangelo o del Caravaggio, in grado addirittura di migliorare l’espressività dei soggetti, che sembravano quasi parlare per il loro realismo.
Moderna significa che vengono messi in risalto solo alcuni simbolismi del soggetto, e qui “l’essere umano che si avvita in una spirale che tende verso l’alto” è senza dubbio il simbolo che meglio rappresenta “la tensione umana al miglioramento ed all’ideale”.
Mi permetto di dare un modesto suggerimento: la statua non va addossata ad un muro, così si può osservare a tutto tondo, girando attorno al luogo dove verrà posta. Qui ci si potrà sorprendere delle varie angolazioni che rendono la scultura spesso diversa, e mostrando più attenzione si notano dei particolari e simbolismi devono far pensare e riflettere l’osservatore.
Sono sicuro che i Consiglieri Comunali sosterrano in modo convinto questa scelta. Poi saranno gli anni a giudicarla, ma di sicuro ci sarà sempre qualcuno che criticherà, perché non è stato aiutato o piuttosto educato, ad un giudizio.