Una intera colonia di camosci, composta di più di trenta esemplari, è uscita allo scoperto nei giorni scorsi sul Monte Bove nord. Gli animali sono stati prontamente immortalati da Simone Gatto, biologo esperto in botanica, fauna e gis e gestore del sito camosciosibillini.it. «I camosci – spiega – sono in parte quelli rilasciati negli ultimi anni con il piano di reintroduzione ma, cosa molto interessante, in gran parte sono nati in natura tanto che c’erano almeno dieci cuccioli. La zona in cui vivono è vietata al pubblico proprio per garantire la sicurezza della colonia ma due escursionisti hanno sbagliato strada e sono entrati nella zona vietata. I camosci probabilmente si sono spaventati e piano piano sono usciti allo scoperto in pieno giorno. Due esemplari si sono persino avvicinati molto a noi, come sentinelle del gruppo. E’ importante rispettare i divieti e seguire il sentiero segnalato dai paletti bianchi e rossi».
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Bellissimi.
Fate attenzione che non prolifichino troppo come è successo con i caprioli.
Non si può neanche lontanamente paragonare i caprioli a i camosci d’abruzzo, i caprioli sono una specie che vive ovunque dalle coste alle cime degli appennini, e ce ne sono migliaia di migliaia in Italia, il Camoscio d’Abruzzo è una specie rarissima che vive solo in 5 massicci dell’Appennino in tutto il mondo, e ha rischiato nel corso del 900 per due volte l’estinzione totale dalla faccia della terra! per cui ben vengano i Camosci d’Abruzzo, e poi i Caprioli ce ne sono a densità giuste, la scusa di elevate densità dannose è servita solo a riaprire la caccia a questo splendido ed innocquo ungulato, il capriolo!
“…..e poi i Caprioli ce ne sono a densità giuste, la scusa di elevate densità dannose è servita solo a riaprire la caccia a questo splendido ed innocquo ungulato, il capriolo!…..”
Hanno fatto più danni loro ( caprioli) che la grandine!!!
“Hanno fatto più danni loro ( caprioli) che la grandine!!!”
….insieme a quell’altra sciagura che sono i cinghiali!!!!!!!!!!!!!!!
Personalmente ritengo che il divieto attualmente in atto sul Monte Bove nord in estate e sulla Croce di Monte Bove in inverno sia oramai da eliminare o per lo meno da ripensare magari perchè no con degli accessi controllati (non a pagamento), per una serie di motivi: non si puo’ vietare un angolo di Sibillini cosi bello e selvaggio agli escursionisti ,che tra l’altro frequentano principalmente i sentieri, quando i camosci si sa amano di piu’ la parte rocciosa del massiccio ; oramai i camosci comunque si son riprodotti a sufficienza tant’è che quest’anno ne ho visti degli esemplari anche sulla parte sud del Monte Vettore ed in altri posti, oltre che diversi esemplari proprio sul Bove Nord, avvistamenti che negli anni passati non erano cosi frequenti: prova che sono aumentati di numero .Gli stessi camosci vagano liberamente al Gran Sasso senza che ci sia nessun divieto tant’è che è abbastanza frequente incontrarli , anche piuttosto da vicino , in questa parte di Appennino.Ritengo che un divieto come questo possa solo far male ad un parco stupendo come quello dei Sibillini, vietare significa allontanare chi conosce poco ma magari vorrebbe avvicinarsi a questi luoghi, ben venga piuttosto una maggiore sensibilizzazione con una maggiore consapevolezza ambientale volta alla conoscenza di questa patrimonio naturale straordinario che sono i Monti Sibillini.