La Quinta commissione dell’assemblea Legislativa delle Marche ha espresso nel pomeriggio di oggi parere favorevole alla riforma della rete ospedaliera. Il via libera, espresso dalla maggioranza, voti contrari sono stati espressi da Giancarlo D’Anna (Gruppo Misto) e Giulio Natali (Centro Destra Marche), è arrivato dopo l’inserimento di alcuni emendamenti a iniziativa della Giunta regionale e del Presidente della Commissione Francesco Comi (Pd). “Credo che le modifiche apportate siano giuste e riequilibrino in modo adeguato un sistema ospedaliero che meriterebbe maggiori approfondimenti – ha dichiarato Comi – Sono stati introdotti 195 posti letto di cure intermedie che hanno potenziato l’offerta delle singole Case della salute e riequilibrato la distribuzione dei posti letto nella Regione Marche verso l’obiettivo del 3,7% imposto dalla spending review”. “Nello specifico – precisa Comi – nell’Area Vasta 1 si passa dai vecchi posti letto percentuali del 2,92 al 3,16, nell’Area Vasta 2 dal 5,17 al 4,72, nell’Area Vasta 3 dal 4,13 al 3,84, nell’Area Vasta 4 dal 2,6 al 3,05 e nell’Area vasta 5 dal 4,07 al 3,54 ”. “Ringrazio il Presidente della Giunta, l’Assessore Mezzolani, i componenti della Commissione, il Vicepresidente D’Anna e i dirigenti del servizio per il cospicuo lavoro di squadra fatto insieme – ha concluso Comi -. I lavori della Commissione proseguiranno ancora per completare il percorso di riforma. Mancano infatti due atti importanti : la riorganizzazione del sistema di emergenza (PS, PPI, POTES, Guardia medica) e la riorganizzazione delle reti cliniche di tutti gli ospedali marchigiani”. Nel corso della seduta è stato bocciato un emendamento presentato dal Vicepresidente Giancarlo D’Anna che chiedeva la presenza della lungodegenza nell’ospedale di Fossombrone. “Il mio voto complessivo della riforma è contrario – ha detto D’Anna – Ho votato a favore dell’emendamento della Commissione per il mantenimento del Cal e per la day surgery a Fossombrone. Mi rammarico per la mancata approvazione del mio emendamento per la lungodegenza”.
Gli emendamenti inseriti e approvati sono:
-Garanzia di prestazione di punto di primo intervento in tutte le Case della salute, in aggiunta alle già previste Loreto e Sassocorvaro. Per poter garantire questo non basta la modifica della Delibera, ma occorre la modifica della Legge 36 che la commissione prevede di approvare giovedì prossimo.
-Introduzione di punti prelievo in ogni Casa della salute
-Ampliamento della specialistica ambulatoriale dentro tutte le Case della salute
-Introduzione dei CAL (centri assistenza dialisi) a Sassocorvaro e Fossombrone (modifica introdotta oggi)
-Trasformazione dei CAL di Recanati e Tolentino in CAD (centri dialisi ad assistenza decentrata)
-Introduzione di 25 posti letto di lungodegenza a Cagli
-Introduzione di 195 posti letto di cure intermedie
Ulteriori modifiche introdotte:
– Ospedale di Fossombrone: accordo (protocollo d’intesa tra l’Azienda Marche Nord e l’Asur Area Vasta 1) per abbattere le liste di attesa di Marche Nord per gli interventi di chirurgia programmata di media-bassa complessività in day surgery presso la struttura di Fossombrone dotata di sale chirurgiche adeguate.
– Ospedale di Cingoli: accordo tra le strutture di Cingoli e Jesi per abbattere le liste di attesa di Jesi per gli interventi di chirurgia programmata di media-bassa complessività in day surgery presso la struttura di Cingoli dotata di sale chirurgiche adeguate.
– Sia prevista la valorizzazione del modello Casa della Salute dell’Area Vasta 5 con l’integrazione dei servizi sanitari e sociali, domiciliari, residenziali, semiresidenziali e delle cure primarie ed intermedie presso almeno una delle strutture esistenti.
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La sanità marchigiana si sta riorganizzando, speriamo che si arrivi al più presto ad una certezza organizzativa per poter continuare a vivere tranquilli in questa regione, sia come cittadino-paziente che come cittadino-operatore sanitario.
il piano nazionale è di orientare la gestione sanitaria verso aziende sempre più private e meno pubbliche.
Noi ne subiamo l’andamento pur avendo i presupposti che ci permettevano di andare avanti con l’attuale sistema.
Se c’è bisogno di maggiore approfondimento, perché non lo fate prima, anziché continuare a distruggere,
questo sistema già ridotto ai minimi termini. E’ assurdo che mentre la popolazione aumenta, mentre l’utenza
invecchia, e c’è quindi bisogno di più sanità, qui si tenta soltanto di creare problemi ai cittadini. Ma di tagliare
le prebende quello no, impossibile. Perché i nostri bravi esperti, non si fanno un giretto, neigli ospedali, perché
non si presentano a Tolentino il mattino, quando per fare un’analisi del sangue, la fila è di 100—-200 persone
e anche di più. Certo i nostri bravi politici non si servono dell’ospdeale pubblico, visto che noi li paghiamo
talmente tanto che possono permettersi la clinica privata. Ad majiora.