Sanità: il Consiglio di San Severino
vota unanime contro il riordino

La delibera rigetta la bozza regionale per la mancata concertazione. L'assessore Mezzolani assente manda un messaggio
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verdenellidi Maurizio Verdenelli

Tanto rumore per nulla? C’è da chiederselo dopo il Consiglio comunale aperto di San Severino che ha riunito gli stati generali dell’Alto Maceratese con particolare riferimento all’eterna nemica Camerino ora accomunata nelle ipotesi di riduzione dei servizi sanitari. Al cinema Italia insieme con la Giunta e i consiglieri settempedani si sono riuniti, il presidente della Commissione sanità della Regione Marche, Francesco Comi, con i consiglieri Enzo Marangoni (Popolo e Territorio, Libertà e Autonomia), Francesco Massi (presidente del gruppo consiliare del Popolo della Libertà) e Angelo Sciapichetti (Partito Democratico). La Provincia di Macerata è stata rappresentata dal consigliere provinciale Luigi Zura Puntaroni (Lega Nord). Presenti in aula, inoltre, i sindaci di Camerino, Dario Conti, di Fiuminata, Vito Rizzo, di Apiro, Settimio Novelli, di Pollenza, Luigi Monti. Con loro anche il rettore dell’Università degli Studi di Camerino, Flavio Corradini, il presidente del Comitato per la Tutela e la Difesa dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio”, Marco Marchetti, alcuni componenti dello stesso Comitato, il referente del Tribunale per i Diritti del Malato, Veros Bartoloni. All’ordine del giorno la proposta regionale di riorganizzazione dell’assistenza sanitaria, che prevede per il “Bartolomeo Eustachio” la riduzione da 94 a 42 posti letto per acuti, ‘compensata’ da un aumento di 16 posti letto per lungodegenti. Ma perchè, tanto rumore per nulla? Perchè, stando al direttore dell’Area Vasta 3 (in pratica la stessa provincia di Macerata), dottor Enrico Bordoni, “non cambia nulla”. La risposta è venuta ad una specifica domanda di Massi, lasciando di sasso lo scarso uditorio che si è scarsamente e poco emotivamente (con un’eccezione) affollato nella sala cinematografica. “Sì, perchè -ha spiegato Bordoni- il nuovo piano regionale, che deve fare i conti con un taglio di 18 milioni di euro per l’anno in corso nell’Area Vasta 3, non fa altro che acquisire l’effettiva necessità settempedana in riferimento ai posti letto per acuti. Ciò, perchè di quei 94 posti sulla carta, solo 76 sarebbero effettivamente a disposizione e di questi l’effettivo utilizzo parlerebbe di una quarantina di posti letto”.


consiglio-sanità-san-severino-2In ogni caso il Consiglio comunale aperto (presenti pure il consigliere provinciale Pietro Cruciani e gli ex sindaci Fabio Eusebi e Manlio Rossi) ha votato all’unanimità la delibera con cui si rigetta la bozza regionale per la mancata concertazione,
perchè non tiene conto delle eccellenze dell’ospedale di San Severino (Oculista ed Ostetricia su tutti) e per l’eccessiva penalizzazione della Valpotenza non solo rispetto alla Valdichienti (solo 42 posti letto degli 823 totali dell’area vasta sono assegnati alla prima) ma anche rispetto alle altre provincie, dove, qui Macerata fa ancora la parte della Cenerentola. Durissimo nell’illustrazione del documento consiliare il vicesindaco (e medico ospedaliero) Vincenzo Felicioli che ha parlato di una ‘riserva indiana’ dove si fanno pagare tuttavia tasse per servizi che vengono inesorabilmente tagliati. E durissimo anche il sindaco Cesare Martini che ha denunciato ‘il leccapiedismo della pletora di addetti che gira intorno ai vertici dell’Asur’. Un’Asur definita lontana e fredda, pur diretta da un maceratese. Parole di elogio invece per Bordoni, anch’egli maceratese di Mogliano, anche se Felicioli ha contestato alcune ‘slides’ rassicuranti del direttore dell’Area Vasta. “E non sono riuscito a trovarne una che decreta la chiusura del reparto di chiururgia’ ha detto il vicesindaco, appena fuori il teatro Italia. La delibera consiliare, praticamente, è stata elaborata dalla commissione paritetica costituita qualche mese fa al primo apparir del vero delle minacce sull’Eustachio, anche se la minoranza consiliare ha voluto inserire due punti “sulle eccellenze da valorizzare e sulla condivisione da operare con le altre istituzioni” in extremis, ieri alle 14, con il consiglio fissato alle 17.30. Il documento votato ieri sera chiede alla Regione e all’assessore Almerino Mezzolani,  di ripristinare il numero di posti letto per acuti (72) e che il punto di pronto intervento sia dotato di personale medico dedicato alla guardia in ospedale e di medici del 118. Tra i sindaci, Conti ha proposto un unico ospedale per tre nell’Alto Maceratese: ma qualcuno dal pubblico ha fischiato… In ogni caso dopo tanti secoli la pace nell’Alto Maceratese pare sia stata questa sera firmata di fronte all’emergenza sanitaria.  Ma lo stato di mobilitazione contro la Regione ‘crudele’ e dimentica di un territorio montano continua. “Senza contare che i servizi di qualità, per curare ictus ed infarti, stanno tutti fuori provincia” ha tuonato ancora Felicioli. 


consiglio-sanità-san-severino-3L’assessore Almerino Mezzolani,  aveva mandato ieri un telegramma di ‘auguri’ ritenendosi disponibile ad una nuova convocazione: 
“Ritengo che il confronto e il dibattito, soprattutto in momenti di profondo cambiamento, siano importanti e preziosi non solo per chi detiene un ruolo istituzionale ma per l’intera collettività. Purtroppo per impegni improrogabili precedentemente assunti non potrò essere presente. Formulo attraverso la Sua persona un saluto e un augurio di buon lavoro a tutta l’assemblea”.

L’assise si era aperta con un minuto di silenzio, dedicato al ricordo del professor Giacomo Renzoni, direttore della Scuola di Scienze mediche veterinarie dell’Università degli Studi di Camerino.  A celebrare la figura del noto docente, 61 anni, stroncato da un malore nel palazzo della Regione dove doveva tenere una conferenza sulla proposta di legge relativa all’assistenza sanitaria per gli animali da affezione, è stato il rettore di Unicam, il prof. Flavio Corradini. (leggi l’articolo)

 


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