Presidenza della Repubblica:
Manzi e Morgoni “impallinano” Marini

LA CORSA AL QUIRINALE - Il senatore renziano e la deputata bersaniana, unici maceratesi tra i grandi elettori, spiegano il loro dissenso con l'indicazione del Pd. C'era già un presagio: quella triste visita a Macerata

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L’incontro con Franco Marini a Macerata (clicca sull’immagine per guardare il video)

 

di Marco Ricci

Franco Marini, classe 1933, ex ufficiale degli alpini, iscritto alla Democrazia Cristiana dal 1950, segretario della CISL mentre veniva giù il muro di Berlino, Ministro del Lavoro ai bei tempi  dell’Andreotti VII, segretario del Partito Popolare tra gli ultimi vagiti del XX secolo, Deputato della Repubblica nella XI, XII, XIII e XIV legislatura e Senatore della Repubblica nelle seguenti XV e XVI legislatura, è stato schiantato da noi maceratesi. Perché né la Onorevole Manzi né il Senatore Morgoni ci sono riusciti. No, Franco Marini non sono proprio riusciti a votarlo. E da oggi in poi non si dica più che siamo terra di curia e moderati.

 

Il messaggio ostato su fb dal senatore Morgoni

Il messaggio postato su fb dal senatore Morgoni

Il primo dei nostri Grandi Elettori ad esporsi è il Senatore Morgoni, renziano, che più o meno intorno a mezzogiorno posta sulla sua pagina Facebook la propria intenzione di voto. Non seguirà le indicazioni di partito e voterà scheda bianca, aggiungendo inoltre che “quando una classe dirigente proclama di volere il cambiamento e non ha il coraggio di praticarlo ma anzi si rinchiude nella sua cittadella fortificata vuol dire che e’ prossima alla capitolazione”. In un secondo post, ancora più esplicitamente,  dichiara la propria scheda bianca e del Transatlantico che ha un qualcosa del Titanic.

Il PD non è ancora capitolato che anche la nostra Grande Elettrice Irene Manzi si fa viva su Facebook. Dopo una notte insonne di “voto, non voto”, scrive, ha deciso di cedere ai vagiti della propria coscienza. Non ce la fa. Non perché Marini sia una cattiva persona, non perché sia forse un po’ in là con l’età. Non ce la fa e basta. E c’è da capirla. Avere poco più di trent’anni, finire in Parlamento in così giovane età, eccoti lì bella contenta e neanche arrivi che ti tocca di votare Marini. Impossibile. Comunque brava anche te, Irene. Magari non saremo più ai tempi del PCI quando per una cosa del genere finivi fucilata direttamente in Transatlantico, ma da adesso in poi non si dica mai più che noi maceratesi non abbiamo del coraggio da vendere.

Il messaggio su facebook della deputata Irene Manzi

Il messaggio su facebook della deputata Irene Manzi

Angosciati comunque per la notte insonne della nostra Onorevole ci preoccupiamo immediatamente di raggiungerla al telefono e di sincerarci delle sue condizioni emotive. E guarda un po’ troviamo invece Giovanna d’Arco con le mani nel sacco a mangiarsi una fetta di torta alla crema al Ristorante della Camera. Ci fa gentilmente sapere che è un poco raffreddata, noi la rincuoriamo, poi ci spiega che la modalità con cui nella giornata di ieri è arrivata l’indicazione di Marini è stato assolutamente inaccettabile. Senza discussione, calata dall’alto, ci sarebbe stato bisogno di tranquillità e di una notte per far decantare gli animi prima di prendere ogni decisione. Invece, come sappiamo, non è andata così e il PD si è drammaticamente spaccato. Su tutto aleggia ancora un angosciante quesito: ma i membri della direzione nazionale del Partito Democratico li rubano al MIT o li addestrano direttamente in casa?

 

L'incontro in Comune con Franco Marini

L’incontro in Comune con Franco Marini

Il sospetto comunque che Macerata non fosse proprio la terra per Franco Marini lo avevamo già da qualche tempo, il che giustifica in parte il vile tradimento dei nostri due parlamentari (ma perché ce l’abbiamo con lui?). Con precisione il sospetto risale al 17 Novembre del 2012 quando il malcapitato Senatore sbucò dalle nostre parti durante la campagna per le primarie (Leggi l’articolo). Sfogliando adesso quelle pagine di cronaca, quelle vecchie foto consunte e gialle, la visita sembra riempirsi di tristi e tragici segni premonitori. In una foto che lo ritrae con il Sindaco Carancini, il Presidente Mari, il Consigliere Sciapichetti e l’Assessora Manzi (lei!), il senatore Marini ha le sembianze di un omino Michelin in posa fotografica, pacifico e ingenuo come un bambino. Così ingenuo che al momento dello scatto il povero Senatore non avrà certo pensato che lei, proprio lei, la bionda al sua fianco l’avrebbe così vilmente trafitto solo cinque mesi dopo. In una seconda foto si vede  Marini con la pipa in bocca attorniato da pochi fedelissimi e grigi dirigenti del PD e null’altro. Poi Franco Marini quasi che dorme mentre l’Onorevole Cavallaro tenta inutilmente di scaldare la platea. Poi una prima fila di sguardi nel vuoto e buon’ultima la sala del Claudiani tragicamente allegra come un funerale dalle parti di Pitino, con un malcapitato presente che si regge la testa per non crollare dal sonno. Che tristezza! Dove sono in quelle foto le folle oceaniche di Renzi, Vendola e Bersani? E le fatali donne dell’Altro PD Maceratese? Perché tutti tranne Ricotta, Sciapichetti e Cavallaro l’hanno abbandonato? E se poi proprio voleste guardarvi qualcosa di ancora più triste guardatevi il video. E citando Antonio davanti al corpo orribilmente pugnalato di Cesare, se avete lacrime per piangere,  sappiate allora che è proprio questo è il momento di versarle…

Il pubblico ascolta attento Franco Marini a Macerata

Il pubblico ascolta attento Franco Marini a Macerata



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